Fiori di Bach
La floriterapia è un metodo dolce
di cura basato sui fiori di Bach.
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PERCHÉ LA FLORITERAPIA?
La floriterapia è un metodo dolce di cura basato sulle scoperte del Dr. Edward Bach.
Gli elisir formati con i fiori di Bach sono utili per ritrovare un equilibrio psicofisico e per attenuare i disagi psicologici.
Ciò che noi chiamiamo malattia, dice Edward Bach, è la parte finale di un processo molto lungo che ha origine nella psiche e nella nostra sfera emozionale.
Naturalmente alcune malattie possono essere generate da mezzi fisici diretti, come incidenti, ferite, traumi, ma nella maggior parte delle volte, come c’insegna la psicosomatica, esse dipendono da un
cattivo approccio alla vita.
Egli considerava i suoi rimedi utili anche all’automedicazione, stabilendo che ciascuno può essere in grado di entrare in sintonia con la propria verità interiore e di scorgere dentro di sé gli ostacoli che la psiche crea al benessere del proprio organismo.
Consigliava, una volta scoperto il difetto, di non aggredirlo rimproverandosi ma di agire su se stessi per arrivare a sviluppare la virtù che ad esso è opposta.
I fiori da lui scoperti vanno proprio a stimolare la parte sana che c’è in ognuno di noi e portano a superare in modo inaspettato taluni disagi psicologici.
Certo
le patologie più importanti non sono curabili con i fiori di Bach ma determinati atteggiamenti mentali possono cambiare e la persona che si avvale di tali cure si troverà ad avere dei miglioramenti senza neanche rendersene conto perché l’azione di questi fiori è molto delicata.
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LA VITA E LE SCOPERTE DI EDWARD BACH
Edward Bach, (il ricercatore che ci ha fatto dono di questo metodo di cura) nacque il 14 settembre 1886 a Moseley, vicino Birmingham, a 16 anni interruppe gli studi per andare a lavorare nella fabbrica del padre, ma in quel periodo cominciò a maturare in lui la volontà di studiare medicina.
Qualche anno dopo cominciò a fare praticantato in vari ospedali e notò che la personalità del malato contribuiva alla sua reazione ai medicinali. Si trovò quindi in un certo disaccordo con i metodi di cura del momento che non tenevano per niente in considerazione l’
aspetto psicologico della malattia.
Decise quindi di dedicarsi all’immunologia e scoprì che alcuni disagi fisici possono venire da uno stato di tossicità causato dalla flora batterica intestinale.
Fu in grado di riconoscere il rapporto che intercorre tra la malattia cronica e l'intossicazione intestinale ed individuò 7 gruppi di bacilli corrispondenti a 7 tipi umani classificati secondo il comportamento, le attitudini del corpo, l'espressione del viso, la mentalità ecc. Ottenne ottimi risultati con i vaccini che preparò seguendo tale metodo.
Nel 1917 gli fu riscontrato un tumore con una prognosi di tre mesi di vita (in realtà visse fino al 1936). Non si allontanò però dal suo lavoro di ricerca e, nei suoi studi, ebbe modo di leggere i libri di Samuel Friedrich Hannemann, il fondatore dell’omeopatia. Constatò che le teorie di questo studioso, sull’origine della malattia, coincidevano con le sue e quindi incrementò ancora i suoi sforzi e maturò l’intenzione di cercare nel mondo “naturale” la fonte dei rimedi terapeutici.
Una sera, durante una cena, si fermò ad osservare le persone attorno a sé e ancora di più si rinforzò in lui l’intuizione di quanto la personalità umana fosse collegata ai rimedi per la sua salute. Andò quindi in Galles, la terra delle sue vacanze infantili e girando per i campi, uno dopo l’altro, scoprì i fiori che, secondo il suo “intuire”, erano collegati a determinati stati mentali ed emotivi.
I RIMEDI DI EDWARD BACH
La preparazione dei distillati è molto semplice e lui la spiegò con altrettanta semplicità nei suoi libri: basta prendere dalla pianta, ad una determinata ora del giorno, la sommità fiorita con delle forbicine, senza toccarla con le mani e metterla in una ciotola con dell’acqua di sorgente esposta alla luce del sole.
I fiori con il calore del sole cedono le loro proprietà all’acqua che diventa curativa.
Può sembrare strano questo procedimento, empirico, però non si sa come funziona anche su chi non ne sa proprio nulla: i bambini, gli animali. Lo vogliamo chiamare placebo? Ma come mai funziona su chi non lo conosce e non ne ha mai sentito parlare?
Quest’acqua con i fiori viene filtrata e divisa in alcune gocce che andranno in appositi contenitori di vetro scuro nei quali c’è del cognac. E’ facile capire che dalla ciotola iniziale si prepareranno molte bottigline con quella che viene definita la tintura madre: quel preparato base dal quale poi si prepareranno i medicamenti. Nelle farmacie ed erboristerie è facile trovarli sia nelle bottigline che in crema (come quella preparata con il rescue remedy)
E’ utile conoscerne l’applicazione e quindi ora, lasciando intatta la definizione dei gruppi di rimedi così come la scrisse Bach, andiamo a vedere quali essi siano.
FIORI PER LA PAURA
Rock Rose: è un rimedio di soccorso, utile nei casi di urgenza ed anche quando si prova una sensazione di profondo terrore o panico.
Mimulus: è il fiore per le persone timide che hanno varie paure che riguardano fatti e cose tangibili.
Cerry Plum: è utile quando si ha la mente talmente affaticata da aver paura di perdere la centratura e di commettere qualche sciocchezza.
Aspen: è un fiore legato anche questo alle paure ma quelle di origine indefinita alle quali non è facile dar spiegazione.
Red Chestnut: è per chi non sa impedirsi di preoccuparsi per gli altri e può arrivare a trascurare se stesso per seguire i problemi altrui, perdendo di vista, così, la propria vita.
FIORI PER COLORO CHE SOFFRONO D’INCERTEZZA
Cerato: è il fiore adatto a coloro che non avendo sufficiente fiducia in se stessi, hanno bisogno di chiedere continuamente il parere altrui.
Scleranthus: Per quelle persone eterne indecise che faticano a scegliere tra due soluzioni.
Gentian: è per quelli che si scoraggiano facilmente e che, pur vedendo che stanno migliorando nella malattia o nei loro affari, al minimo ostacolo perdono la speranza
Gorse: è per quei momenti di grande disperazione, per quelle persone che non credono ci sia ancora qualcosa di positivo da fare per loro.
Hornbeam: per i periodi di stanchezza a livello mentale e per coloro che non si sentono abbastanza forti mentalmente e fisicamente per assolvere i loro compiti.
Wildoat: per quelle persone che hanno grandi progetti per la loro vita ma che poi non sanno da dove cominciare.
FIORI PER L’INSUFFICIENZA D’INTERESSE PER IL PRESENTE
Clematis: è per i sognatori, gli svagati, per quelli che dormono molto e non hanno grandi interessi nella vita.
Honeysuckle: per quelle persone che vivono nel passato, nei ricordi e nei rimpianti.
Wilde rose: per quelle persone che senza una ragione apparente sono rassegnate e lasciano scivolare la loro vita senza prendere importanti iniziative.
Olive: è il rimedio per la stanchezza fisica utile anche dopo terapie mediche pesanti.
White Chestenut: è per chi non riesce ad impedire alla propria mente di corriere dietro ai pensieri.
Mustard: è per quei momenti bui, di forte malinconia e depressione, nei quali non si riesce a ritrovare la gioia di vivere.
Chestnut Bud: è per quelle persone che continuano a ripetere sempre gli stessi errori e non traggono profitto dalle esperienze passate.
FIORI PER LA SOLITUDINE
Water violet: è per chi ama stare in compagnia di se stesso ed anche se riesce a socializzare con gli altri preferisce vivere in disparte e seguire il proprio cammino.
Impatiens: è il fiore degli impazienti, dal pensiero e dai gesti veloci, che non tollerano esitazioni o ritardi.
Heather: è utile per quelle persone che cercano sempre di trovare una compagnia ed hanno bisogno di esprimere a parole tutto ciò che hanno nella mente. Sono infelici se restano soli.
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FIORI PER L’IPERSENSIBILITÀ ALLE INFLUENZE E ALLE IDEE
Agrimony: è per quelle persone apparentemente serene, piene di buon umore, che si prodigano per gli altri ma che celano dentro di loro grosse preoccupazioni che non vogliono dar a vedere.
Centaury: è per quegli individui (spesso donne) buoni, gentili, accondiscendenti che, appunto per questo, si lasciano usare dagli altri e non manifestano la loro volontà.
Walnut: è un fiore che protegge dalle influenze esterne sia a livello psichico che sottile. È utile in tutte le fasi di passaggio della vita (cambio di scuola, di abitazione, lavoro, stato civile).
Holly: è per chi ha forti sentimenti d’invidia, gelosia, ira, vendetta, sospetto, sopraffazione.
FIORI PER LO SCORAGGIAMENTO O DISPERAZIONE
Larch: è per coloro che si sentono meno abili e capaci di quelli che li circondano e appunto per questo hanno paura di fallire.
Pine: è per i sensi di colpa, per l’autocritica e per chi ritiene, anche quando ha successo, che avrebbe potuto far meglio.
Elm: è per chi sta facendo un lavoro soddisfacente ma di responsabilità e che, ad un certo punto, sente tutto il peso che questo comporta e pensa di non farcela.
Sweet Chestnut: è un altro fiore per la depressione. Serve quando la sensazione di angoscia è così forte da apparire insopportabile. Oppure quando si subiscono malattie o pressioni psicologiche così pesanti da sentirsi in procinto di cedere.
Star of Bethlehem: serve per sanare recenti o vecchie cicatrici. Dopo un lutto, una perdita. Per tutti i traumi vissuti nel corso della propria vita.
Willow: per coloro che hanno avuto avversità e sfortune nel corso della vita e danno la colpa soltanto ad eventi esterni. Non sanno fare a meno di lamentarsi ma non vanno alla radice delle cause.
Oak: è per i grandi lavoratori, per chi si assume grossi pesi senza lamentarsi e senza fermarsi, per poi arrivare ad essere fortemente stremati.
Crab Apple: è un rimedio di depurazione utile sia a livello fisico che per quelle persone che ritengono che in loro ci sia qualcosa di non pulito, non bello, non conforme.
FIORI PER LA PREOCCUPAZIONE ECCESSIVA PER IL BENESSERE DEGLI ALTRI
Chicory: serve a chi ha molto a cuore il benessere degli altri ma che con questo suo fare crea uno stato di dipendenza in coloro ai quali si sta dedicando.
Vervain: per chi ha molto fiducia nei suoi principi e credenze e vorrebbe convertire anche altri al proprio ideale.
Vine: è per le persone autoritarie, sicure di sé, certe di riuscire, che tendono a forzare la volontà altrui.
Beech: per chi manca di tolleranza e d’indulgenza.
Rock Water: per tutte le forme di rigidità mentale. Per chi segue i propri principi in modo fermo e poco duttile.
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