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mercoledì 23 giugno 2010

L'endermoterapia è un’altra tecnica non invasiva ...

Endermoterapia

L'endermoterapia è un’altra tecnica non invasiva per combattere la cellulite e il grasso localizzato. Si tratta di un procedimento totalmente ‘naturale’, senza farmaci o aghi.


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Endermoterapia
Ecco un’altra alternativa all’intervento estetico chirurgico come è la >cavitazione, la mesoterapia o l’elettrolipolisi.

Come agisce l’endermoterapia?
Stiamo parlando della endermoterapia, una tecnica dolce nata una decina di anni fa in Francia adatta a combattere e ridurre gli accumuli adiposi localizzati e ad armonizzare o a ‘scolpire’ la figura eliminando le zone edematose.
Questa azione contro la cellulite è ottenuta migliorando il flusso linfatico e vascolare, migliorando il metabolismo delle cellule adipose e dei fibroblasti, cioè le cellule che producono il collagene, sostanza che permette elasticità e tonicità della pelle.
Può anche essere utilizzata semplicemente come anti età sul viso, ma è più spesso usata per i problemi delle gambe o delle zone con la cellulite.

Come funziona
Si usa una macchina che opera un massaggio particolare, una vera e propria ginnastica cutanea operata con la combinazione di un tubo aspiratore, che opera una lieve aspirazione della cute e due rulli che ‘arrotolano’ e ‘srotolano’ la pelle dolcemente andando a operare in diverse aree. Si va a indurre la ristabilizzazione corretta della circolazione sanguigna periferica, il miglioramento della stessa e anche della circolazione linfatica, i tessuti sono maggiormente ossigenati permettendo una più facile eliminazione delle tossine, un riassorbimento dei liquidi in eccesso e successiva eliminazione tramite il sistema linfatico e una mobilità del grasso sottocutaneo che può quindi essere facilmente ridistribuito e soprattutto disgregandosi è di più facile smaltimento.
La pelle è tonificata e rassodata allo stesso tempo. La variazione della velocità e dell’aspirazione permette un controllo della pressione e depressione in base alla situazione di partenza e alla parte da trattare. E’ quindi una tecnica veramente non invasiva, è un linfodrenaggio potenziato e personalizzato, non si usano né aghi né farmaci, non causa dolore o fastidio, non ci sono traumi. Per facilitare questa operazione deve essere indossata una tuta in materiale apposito per migliorare l’aderenza del dispositivo rullo-aspiratore, ci si sdrai comodamente su un lettino e l’azione di questo massaggio è anche molto rilassante.

Durata trattamento
Per averne un beneficio concreto, le sedute devono essere di 35 minuti l’una, per un totale di 15-20 totali, questo in base alla circostanza della situazione da trattare, all’inizio devono essere bisettimanali. Già dopo le prime 4 sedute si vede un cambiamento concreto della situazione.

Endermologie
Controindicazioni
Le situazioni in cui possono esserci delle controindicazioni sono:
  • formazioni tumorali in trattamento
  • flebiti e infezioni simili
  • trattamenti anticoagulanti in corso
  • intervento di liposuzione entro i 6 mesi
  • cicatrici e suture appena chiuse
  • angioma
  • varici dolorose
  • lipomi
Anche in gravidanza è tendenzialmente sconsigliato, ad eccezione di un uso localizzato e definito, ma questo deve essere stabilito dal vostro medico.

Costi
Andiamo alla parte che spesso risulta ‘dolorosa’, i costi. Stiamo parlando dai 50€ agli 80€ a seduta, ma essendo un trattamento continuativo, con dei pacchetti studiati e personalizzati il costo si riduce.
Quindi se non vi piacciono aghi e farmaci e senza andare disturbare le onde sonore o altre cose, può essere il trattamento che fa per voi, ma da ricordare sempre e comunque che deve essere associato a un nuovo stile di vita e soprattutto a tavola, quindi comunque il tiramisù o lo stinco con le patate non devono essere il vostro pasto ‘tipo’.




Meglio in salute .


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Ippoterapia ( pet therapy )




Il rapporto con un animale domestico
 può portare benefici psicologici sorprendenti. 

Per chi ha bisogno c'è la pet therapy, 
seguiti da esperti si intraprenderà 
una terapia riabilitativa con animali,
                            come per esempio il cavallo.

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Quante volte si dice, si pensa e soprattutto si prova di persona al valore positivo dato dal rapporto con un animale? Che siano grandi o piccoli, i nostri amici a quattro zampe rappresentano un rapporto nel quale l’investimento di tempo, amore e energia è assolutamente sempre ben ripagato e ricambiato dai sentimenti più belli e spontanei tra gli esseri viventi: l’amicizia e la fedeltà!
Non è un caso, infatti, che molti animali, rientrino in programmi di pet therapy, a cominciare dai cani, fedelissimi amici dell’uomo, ai gatti, sornioni  ma in realtà davvero molto speciali fino ai conigli per arrivare ai cavalli, che sempre restano tra gli amici un pochino più grandi a quattro zampe!
I cavalli sono molto usati in terapie riabilitative dedicate e concentrate su bambini con disagi psicologici, blocchi emotivi o handicap di vario grado e in tutti queste circostanze si rilevano quasi miracolosi!
La pet therapy è nata intorno agli anni ‘60 grazie ad uno psichiatra infantile il Dott Boris Levinson, il quale studiò e concentrò la propria attenzione sugli effetti positivi degli animali nei confronti di persone sofferenti a livello psicologico.
Nello specifico, l’ippoterapia prevede diverse tecniche la cui base di partenza è il rapporto tra il cavallo e l’essere umano, grande o piccolo che sia! Molto importanti ed efficaci gli interventi su bambini con sindrome di Down o con autismo, in cui il problema del linguaggio ostacola i rapporti con il mondo umano, ma a quanto pare non con quello animale.


I cavalli sono inoltre anche amici di tutti coloro che, a seguito di particolari malattie o incidenti, hanno problemi di tipo ortopedico e traumatologico.
L’ippoterapia, si effettua come vera e propria lezione/gioco, in cui un esperto istruttore, assolutamente qualificato, prima fa entrare in contatto e in confidenza da terra il cavallo e il soggetto e poi in una fase successiva sostiene e stimola il contatto più fisico e diretto direttamente in sella. In questa fase il soggetto apprende anche gli elementi tipici caratteristici dell’equitazione, asseconda il movimento del cavallo, entra in sintonia con lui, lo conosce con gradualità.
Oltre a quello psichico anche il tono muscolare ne giova moltissimo, e l’equilibrio aumenta in tutti i sensi, così come il senso di responsabilità, la comunicazione, la capacità di entrare in sintonia con la natura e con chi ne fa parte.


La pet therapy è anche particolarmente indicata per i soggetti ansiosi, poiché la vicinanza con un animale, la capacità di doversi occupare di lui, di entrare in sintonia, sono tutti fattori favorevoli e spesso risolutivi molto più di alcuni farmaci.
I cavalli sono da sempre amici degli uomini e un buon rapporto con questi animali può davvero dare dei grandissimi risultati, consiglio anche, visto che in molte città esistono dei bellissimi maneggi, di far provare ai propri bambini questa bella esperienza, quando vedrete il loro entusiasmo il gioco sarà fatto, ovvero il successo sarà sia vostro che loro. La loro stima e sicurezza ne usciranno aumentate e probabilmente alcuni vi chiederanno di proseguire e frequentare poi anche dei corsi, per stare di più con i loro nuovi amici!

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giovedì 17 giugno 2010

Perdere i chili di troppo fa bene alla salute ...

Perdere i chili di troppo fa bene alla salute e anche alla nostra psicologia. Ci piacciamo di più, piacciamo agli altri e questo ci fa sentire meglio e maggiormente sicuri di noi.


.  . BachecaWeb .


Quando il corpo cambia, diventa più snello e sodo, ci si sente più femminili, più belle e arrivano numerosi complimenti e talvolta più successo. Non solo perché la società ci vuole più in forma, ma perché quando si acquista una giusta linea (senza esagerazioni ovviamente), siamo noi le prime a percepire le cose diversamente e mostriamo un altro lato anche del nostro carattere, più sicuro e audace.

Nuova linea
Una nuova forma fisica è un’immagine che cambia nettamente; il corpo si trasforma, migliora, le gambe e i fianchi diventano più affusolati. Cambia la nostra visione allo specchio, ma anche per la strada si Essere ammirataviene guardate di più e i commenti di ammirazione da parte di chi ci conosceva sono numerosi. Sono piccole dimostrazioni di come siamo cambiate e c’è chi reagisce con imbarazzo e vergogna, ma anche chi, invece, è felice di essere al centro dell’attenzione.
Spesso il bisogno di rimettersi in linea arriva dopo una gravidanza ed è importante non solo per se stesse, ma anche per il partner che ci sta accanto. L’uomo così ritroverà la sua compagna di sempre e non ci vedrà solo come madre del piccolo, si sentirà felice di stare accanto ad una donna che pensa nuovamente a lui.
L’invidia degli altri
Molto spesso quando la fidanzata, moglie o amica riacquista una forma invidiabile scattano Amica
 invidiosameccanismi diversi in chi le sta accanto. Il compagno difficilmente rimane indifferente al cambiamento e talvolta può scattare una gelosia mai vista; questo perché una donna che si piace di più si mostra anche diversa e più sicura con gli altri. Si muove addirittura diversamente  e attira gli sguardi, sorride di più perché è più felice di un tempo e l’uomo può soffrire la presenza di eventuali “rivali”.
Ma molte volte la gelosia scatta da parte di quella che si credeva una vera amica, perché inizia una competizione che probabilmente prima non c’era. L’amicizia diviene così una lotta alla seduzione, a chi piace maggiormente, a chi viene guardata di più. Sicuramente è il momento giusto per capire chi era la nostra amica davvero, che forse ci frequentava prima solo per sentirsi più sicura di sé. Le vere amiche, invece, sono felici per il cambiamento e anzi condividono con noi la gioia e la felicità.
Davanti allo specchio
Lo specchio è spesso temuto o amato perché è la voce di se stesse; quando si perdono parecchi chili bisogna imparare a guardarsi e a piacersi, anche quando il cambiamento è positivo e si è felici per questo. Il nostro cervello ha in sé quella che gli esperti definiscono “mappa corporea”, invisibile, ma precisa che segna i confini del nostro corpo: noi usiamo quella come base per muoverci nello spazio e definire i tratti della nostra figura. Quando si dimagrisce questa mappa cambia e le linee diventano più sottili perché il nostro corpo occupa meno spazio e si muove in maniera più agile. È importante perciò godere fino in fondo delle piccole libertà quotidiane che la nuova linea consente, in primis la possibilità di scegliere abiti nuovi e diversi, che ci possono valorizzare.
Intorno al cibo tutto cambia
Quando si cena in famiglia, con gli amici o con il fidanzato non solo si mangia, ma ci si ritrova per il piacere di rilassarsi, parlare e condividere qualcosa insieme. Quando una persona è a dieta, talvolta, gli equilibri si incrinano, perché cambiare Risultati dietaalimentazione significa anche ribellarsi, uscire dalle abitudine e essere indipendenti, facendo qualcosa di diverso dal solito. Chi ci sta intorno può vedere tutto questo come un allontanamento non dal cibo ma dai rapporti, per questo è fondamentale rendere partecipi gli altri del nostro piano alimentare, mantenendo la convivialità e cambiando solo le nostre pietanze. È sbagliato quando, dopo una dieta, per mantenere il peso raggiunto si eliminano gli eventi legati al cibo, perché in questo modo si rovinano anche i rapporti sociali. Bisogna solo imparare a mangiare il giusto anche in compagnia.

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Le proprietà terapeutiche dell'aloe



Le proprietà terapeutiche dell'aloe sono note già da molti anni: si usa per la digestione lenta, il colesterolo alto, la colite, le ustioni. Vediamo insieme i suoi principali usi.

L’Aloe è una delle piante di cui si sente maggiormente parlare, poiché i suoi rimedi e applicazioni spaziano in così tanti campi, che sembrerebbe essere davvero davanti a una vera e propria panacea!

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Principali usi dell’aloe

Partiamo col dire che si tratta di una pianta appartenete alla grande famiglia delle piante grasse, diffusissima in molti paesi tra cui anche l’ Italia.
A livello curativo si usa molto la polpa interna, ricorda un gel ed è ricca di diversi sali minerali tra cui il calcio, il cormo, lo zinco, il magnesio, il manganese, il potassio e il rame. Oltre a questi contiene anche diverse vitamine.

Tra i rimedi più efficaci è usata per:
  • combattere l’alitosi - L'alitosi è spesso causata da gengive infiammate oppure da una non facile digestione. È utile allora usare un dentifricio a base di aloe vera senza fluoro, coadiuvando con il succo puro da spalmare direttamente sulle gengive, oppure sotto forma di spray lenitivo.
  • digestione lenta - l’aloe è  un ottimo alleato per la digestione lenta, sono indicati due cucchiai dopo i pasti, per combattere anche l’eventuale mal di testa.
  • colesterolo alto - il colesterolo alto può essere combattuto con un’ottima dieta povera di grassi di origine animale associata magari a due cucchiai di aloe vera.
  • colite - in questo caso è consigliabile ingerire 50 ml di succo puro una volta al giorno, tutti i consigli sopra citati sono sempre da considerarsi con uno specialista.
  • scottature o ustioni - è perfetto tenere in casa il gel di aloe, da applicare esternamente, anche quando magari avete preso troppo sole, o vi siete bruciacchiate con il ferro da stiro.
  • ferite - l'aloe ha un forte potere cicatrizzante, ecco perché è anche indicata in caso di ferite, previa disinfezione accurata della zona da trattare.
  • herpes - il famigerato herpes che colpisce molti di noi, spesso causando ad esempio quelle fastidiose febbricine accanto alla bocca o sotto il naso, può essere combattuto in modo del tutto naturale, grazie al gel di aloe vera, poiché prima di tutto fa diminuire il dolore e poi perché non permette la moltiplicazione dei batteri e di altre forme virali.
  • stomatiti - rimanendo nella zona bocca, ecco che a volte anche i bambini possono essere colpiti dalle fastidiose stomatiti, la causa? Manine in bocca spesso sporche! L’aloe anche in questo caso ci corre in aiuto, grazie al suo poter cicatrizzante, antinfiammatorio e protettivo, applicata sopra la stomatite ne contrasta lo sviluppo.
Aloe come condimento per l'insalata
E una bella insalata condita con olio extravergine di oliva e aloe? Perfetta per combattere i dolori causati da gastrite o ulcera gastroduodenale.
Su www.aloeislife.it trovate il prodotto appena citato, dal nome affascinante “Primitivo di Ottobre” olio di olive italiane spremute a freddo e miscelate con succo di aloe.



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mercoledì 16 giugno 2010

La filosofia Wu Wei


Nella nostra società tutto è veloce e immediato e dobbiamo agire sempre con pochi secondi per decidere. La filosofia Wu Wei ha invece come base il "non agire" come scelta forte per riprendere se stessi e ritrovare il proprio benessere.


La nostra vita all’interno della società moderna è caratterizzata dalla corsa, dalla frenesia, dal “tutto e subito”, dallo stress, dall’impegno in mille cose. Tutte queste scelte e modalità di vita ci portano alla fine della giornata a un sovraccarico e una supereccitazione a livello mentale che provoca a lungo andare una stanchezza non solo fisica ma anche psichica.
Tale comportamento lo adottiamo anche e  direi, purtroppo, con i nostri figli, impegandoli oltre alla già faticosa scuola, in mille attività.
Soffermiamoci su questo aspetto, quanto tempo dedicano allo studio, e quanto a basket, calcio, scuola di musica, danza, judo ecc? Moltissimo! Intendiamoci, lo sport fa benissimo, guai se mancasse nella vita di un giovane e di un bambino, ma avere un planning settimanale degno di un super dirigente forse è un pochino troppo! Ad esempio il tempo per giocare, per un sano “dolce far nulla” che invece a livello introspettivo farebbe bene? Mai!!!

Cos'è la filosofia Wu Wei?
La filosofia del Wu, cioè “non avere” e Wei, ovvero “azione” si basa proprio sul dolce far nulla. Dal taoismo la filosofia nel “non agire”. Costruirsi momenti in cui il non fare diventa una vera e propria scelta filosofica per salvaguardare il proprio io, la propria vera libertà anche di pensiero.

Azioni quotidiane portate all'eccesso
La filosofia del Wu Wei si estende a più “non azioni” anche quelle quotidiane, portate in taluni casi all’eccesso.
Qualche esempio?
  • Pulizie domestiche
    Pensate a quanto tempo dedichiamo alle pulizie domestiche, lotte impari e degne di Don Chisciotte contro acari e polvere nascosti ovunque. Ma queste lotte spesso ci portano a case così asettiche da creare paradossalmente più casi di allergie di un tempo. Pulire la casa, è necessario, ma senza esagerare, ambienti detersivi in modo eccessivo invece di proteggerci ci espongono ancora di più a certe malattie.
  • Cura della salute
    Lo stesso atteggiamento megalomane lo abbiamo a livello di salute, basta uno starnuto e subito apriamo il nostro armadietto carico di farmaci e sia per noi e peggio per i nostri bimbi, adottiamo il “fai da te” con mix di farmaci vari. Perché invece avere più pazienza, capire l’esatto sintomo, e poi scegliere cure più naturali,  che sicuramente impiegheranno più tempo per guarirci ma non intossicheranno il nostro organismo.
  • Intervenire sempre
    Lasciare lo spazio per fare e ascoltare davvero! Quante volte siamo “interventisti” appena si manifesta un problema, una piccola difficoltà da parte delle persone che vivono con noi, e noi mamme lo sappiamo bene, ecco correre prontamente in aiuto, facendo per gli altri ciò che gli altri potrebbero fare tranquillamente da soli. Questo è un errore perché il “non fare” da parte nostra farà crescere realmente l’altra persona, stimolando a conoscere meglio e superare da sola i propri momenti di crisi.
  • Saper ascoltare
    Il saper ascoltare, è un’altra qualità che si sta perdendo, si parla e basta. Stare invece ad ascoltare, significa “non fare” ma mettersi nella posizione di apertura sincera e di ascolto per ricevere ciò che l’altro ha da dirci, crescere con lui e scegliere poi solo dopo un percorso di soluzione ad un problema.
Insomma, questa filosofia punta alla vera crescita, alla maturazione, alla capacità introspettiva di cui molti di noi non sono più capaci di adottare, ma basta davvero moto poco per migliorare!

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Stress positivo o negativo





Stress è un termine comune, una condizione espressa in parole e vissuta in molti momenti della giornata. Ciò che non tutti sanno, è che in origine la parola aveva un significato neutro; si differenziava lo stress positivo (eustress) da quello negativo (distress). Nella concezione neutra, lo stress non ha nulla che si deve evitare, anzi è necessario nella vita.

Cos’è lo stress
Il termine stress viene dall’inglese e significa letteralmente tensione, sforzo, sollecitazione. Nel linguaggio comune è usato come sinonimo di ansia e affaticamento psico-fisico, in rapporto a situazioni di vita ad alto contenuto emotivo. Ma è importante distinguere tra stressor e stress. Il primo è una situazione-stimolo generica, cioè una qualsiasi cosa che ci accade, che può avere una connotazione sia positiva che negativa. Lo stress propriamente detto consiste nella risposta generica del nostro organismo allo stimolo stressante. Di solito i due termini vengono spesso confusi e si indica come stress sia lo stimolo stressante che la risposta di stress.

Cosa accade a mente e corpo nelle situazioni di stress
Nel caso di stress acuto uno stimolo qualsiasi determina nell’organismo una velocissima risposta biologica, chiamata reazione di allarme, con attivazione di vari sistemi. Lo scopo di questa reazione è preparare l’organismo a fronteggiare la situazione stressante. Nel sistema nervoso centrale si modifica la produzione di vari neurotrasmettitori, con l’aumento di adrenalina e noradrenalina. Anche il sistema endocrino reagisce allo stressor con l’aumento del cortisolo, dell’ormone della crescita, di prolattina, e anche degli gli ormoni tiroidei, della glicemia e del colesterolo, mentre si abbassano gli ormoni sessuali. Nel sistema immunitario assistiamo prima ad una diminuzione della risposta immunitaria, con minor produzione di anticorpi, successivamente invece, passato lo stress si possono innalzare le difese immunitarie. A livello somatico il cuore batte più forte, aumentala pressione arteriosa, compaiono tremori diffusi, sudorazione, bocca secca e talvolta mal di testa.

La reazione di adattamento
Le persone reagiscono allo stress adattandosi ai cambiamenti improvvisi nell’ambiente; questa capacità di adattamento è fondamentale per la sopravvivenza in quanto l’organismo si organizza per ripristinare un equilibrio psicobiologico alterato dallo stimolo agente. In questo caso si parla di stress positivo. Quando invece la reazione di stress è troppo intensa o lo stimolo negativo è eccessivamente prolungato, l’organismo non riesce più a ristabilire l’equilibrio normale per cui le variazioni sopra descritte tendono a diventare più stabili. In questo caso si parla di stress cronico che a lungo andare determina una diminuzione delle capacità di risposta e di adattamento con comparsa della sindrome da esaurimento. Quindi lo stress acuto non fa male, purché si abbia il tempo giusto per recuperare, mentre lo stress cronico sì, perché potrà trasformarsi in disturbi di ansia.

Quali terapie contro lo stress
I trattamenti per gestire lo stress sono numerosi:
  • intervenire direttamente su ciò che ci stressa (cambiare lavoro, amicizie, etc).
  • Usare alcuni psicofarmaci, molto utili nelle fasi acute, ma non consigliabili a lungo termine.
  • Affrontare un percorso di psicoterapia che aiuta ad identificare e modificare le varie idee disfunzionali.
  • Dedicare qualche ora alla settimana a tecniche di rilassamento psicofisico come il biofeedback, training autogeno e yoga.

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Esistono diversi tipi di yoga

Tipi di yoga

Meditare a testa in giù, avvolti in grandi amache, oppure in giacca e cravatta per combattere lo stress da lavoro, o ancora a ritmo di danza o in un mix con le arti marziali. All’ultimo Yogafestival di Milano, sono state presentate le novità di questa disciplina, e l’offerta è davvero varia!






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Antigravity yoga
È un mix di ginnastica ritmica e yoga con contaminazioni di danza e pilates. La lezione si svolge su un’amaca appesa al soffitto, che aiuta a far eseguire le posizioni in maniera più facile. La lezione dura circa un’ora e mezza e prevede una fase di riscaldamento e una parte di bonificazione e allungamento di gambe, braccia, glutei e addominali.
L’essere in sospensione facilita l’esecuzione di diverse posizioni dello yoga tradizionale, come quella chiamata inverted yogi (a testa in giù con braccia e testa a penzoloni verso terra).
Poi c’è la parte finale dedicata al rilassamento con la posizione cocoon: avvolti nell’amaca si dondola dolcemente grazie alle spinte dell’insegnante.
Questa variante dello yoga permette di lavorare per scaricare le tensioni del collo e della colonna vertebrale; una parte della lezione è dedicata al baricentro del corpo, per stimolare equilibrio e concentrazione. Tuttavia non è indicata per chi ha avuto interventi chirurgici, per chi ha dolori alla schiena e per coloro che hanno la pressione oculare alta.



Yoga per manager

Questa forma di yoga è caratterizzata da una sequenza di posture studiate per migliorare la performance personale e per imparare a gestire meglio lo stress intenso.
Le lezioni possono essere individuali o di gruppo e si può scegliere se praticarla al mattino o in pausa pranzo.
La prima fase è dedicata al respiro per passare poi a una parte più dinamica composta da salti sul posto, urla, movimenti strizza e molla e a recitazioni di mantra. Seguono poi posizioni che stimolano l’equilibrio per arrivare al defaticamento finale. Si lavora seduti a terra ma non si fa un vero rilassamento, perché l’obiettivo della lezione è dare energia per poi tornare a lavorare con grinta.
Questa pratica aiuta a ritrovare flessibilità e lucidità mentale, insegna a rispondere creativamente ai problemi a riconoscere e gestire i propri livelli di stress e grazie agli esercizi che si fanno in coppia, permette di percepire anche lo stress dei colleghi.



Yoga sistemico

Lo yoga sistemico è una disciplina che sviluppa le capacità di sentire cosa avviene dentro il proprio corpo, di comprendere le fasi della vita e si svolge con movimenti dolci, lenti, morbidi e fluidi, come quelli dell’acqua, con un sottofondo di musica indiana e tibetana.
La lezione inizia con esercizi di respirazione dolci, e con altri dove in coppia ci si culla a vicenda. Poi si lavora su alcune posizioni dello yoga tradizionale, a cui si approda dopo aver eseguito movimenti lenti che aiutano mente e corpo a ritrovare la propria consapevolezza.
La parte finale è dedicata al rilassamento e alla riflessione sulle cose nuove che si sono apprese nella lezioni. Questa disciplina permette di maturare una tranquillità interiore e si impara a tenere lontano lo stress.




Yoga contemporaneo

Questa disciplina creata da Roberto Milletti, arriva dall’Australia e unisce lo yoga con lo zen e le arti marziali.
Le lezioni sono divise in tre fasi: la prima dedicata alla bonificazione, la seconda in cui si esegue una danza lenta a spirale e per finire la parte dedicata alle posture tradizionali.
Fin dalle prime lezioni si avverte un senso di gioia profonda che nasce dal sentirsi perfettamente allineati e presenti, consapevoli del proprio corpo.


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La floriterapia i fiori di Bach




Fiori di Bach

La floriterapia è un metodo dolce

                             di cura basato sui fiori di Bach.


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PERCHÉ LA FLORITERAPIA?

La floriterapia è un metodo dolce di cura basato sulle scoperte del Dr. Edward Bach.
Gli elisir formati con i fiori di Bach sono utili per ritrovare un equilibrio psicofisico e per attenuare i disagi psicologici.

                                     
Ciò che noi chiamiamo malattia, dice Edward Bach, è la parte finale di un processo molto lungo che ha origine nella psiche e nella nostra sfera emozionale.
Naturalmente alcune malattie possono essere generate da mezzi fisici diretti, come incidenti, ferite, traumi, ma nella maggior parte delle volte, come c’insegna la psicosomatica, esse dipendono da un cattivo approccio alla vita.
Egli considerava i suoi rimedi utili anche all’automedicazione, stabilendo che ciascuno può essere in grado di entrare in sintonia con la propria verità interiore e di scorgere dentro di sé gli ostacoli che la psiche crea al benessere del proprio organismo.
Consigliava, una volta scoperto il difetto, di non aggredirlo rimproverandosi ma di agire su se stessi per arrivare a sviluppare la virtù che ad esso è opposta.
I fiori da lui scoperti vanno proprio a stimolare la parte sana che c’è in ognuno di noi e portano a superare in modo inaspettato taluni disagi psicologici.
Certo le patologie più importanti non sono curabili con i fiori di Bach ma determinati atteggiamenti mentali possono cambiare e la persona che si avvale di tali cure si troverà ad avere dei miglioramenti senza neanche rendersene conto perché l’azione di questi fiori è molto delicata.

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 LA VITA E LE SCOPERTE DI EDWARD BACH



Edward Bach, (il ricercatore che ci ha fatto dono di questo metodo di cura) nacque il 14 settembre 1886 a Moseley, vicino Birmingham, a 16 anni interruppe gli studi per andare a lavorare nella fabbrica del padre, ma in quel periodo cominciò a maturare in lui la volontà di studiare medicina.
Qualche anno dopo cominciò a fare praticantato in vari ospedali e notò che la personalità del malato contribuiva alla sua reazione ai medicinali. Si trovò quindi in un certo disaccordo con i metodi di cura del momento che non tenevano per niente in considerazione l’aspetto psicologico della malattia.
Decise quindi di dedicarsi all’immunologia e scoprì che alcuni disagi fisici possono venire da uno stato di tossicità causato dalla flora batterica intestinale.
Fu in grado di riconoscere il rapporto che intercorre tra la malattia cronica e l'intossicazione intestinale ed individuò 7 gruppi di bacilli corrispondenti a 7 tipi umani classificati secondo il comportamento, le attitudini del corpo, l'espressione del viso, la mentalità ecc. Ottenne ottimi risultati con i vaccini che preparò seguendo tale metodo.
Nel 1917 gli fu riscontrato un tumore con una prognosi di tre mesi di vita (in realtà visse fino al 1936). Non si allontanò però dal suo lavoro di ricerca e, nei suoi studi, ebbe modo di leggere i libri di Samuel Friedrich Hannemann, il fondatore dell’omeopatia. Constatò che le teorie di questo studioso, sull’origine della malattia, coincidevano con le sue e quindi incrementò ancora i suoi sforzi e maturò l’intenzione di cercare nel mondo “naturale” la fonte dei rimedi terapeutici. 
Una sera, durante una cena, si fermò ad osservare le persone attorno a sé e ancora di più si rinforzò in lui l’intuizione di quanto la personalità umana fosse collegata ai rimedi per la sua salute. Andò quindi in Galles, la terra delle sue vacanze infantili e girando per i campi, uno dopo l’altro, scoprì i fiori che, secondo il suo “intuire”, erano collegati a determinati stati mentali ed emotivi.






I RIMEDI DI EDWARD BACH


La preparazione dei distillati è molto semplice e lui la spiegò con altrettanta semplicità nei suoi libri: basta prendere dalla pianta, ad una determinata ora del giorno, la sommità fiorita con delle forbicine, senza toccarla con le mani e metterla in una ciotola con dell’acqua di sorgente esposta alla luce del sole.
I fiori con il calore del sole cedono le loro proprietà all’acqua che diventa curativa.
Può sembrare strano questo procedimento, empirico, però non si sa come funziona anche su chi non ne sa proprio nulla: i bambini, gli animali. Lo vogliamo chiamare placebo? Ma come mai funziona su chi non lo conosce e non ne ha mai sentito parlare?
Quest’acqua con i fiori viene filtrata e divisa in alcune gocce che andranno in appositi contenitori di vetro scuro nei quali c’è del cognac. E’ facile capire che dalla ciotola iniziale si prepareranno molte bottigline con quella che viene definita la tintura madre: quel preparato base dal quale poi si prepareranno i medicamenti. Nelle farmacie ed erboristerie è facile trovarli sia nelle bottigline che in crema (come quella preparata con il rescue remedy)
E’ utile conoscerne l’applicazione e quindi ora, lasciando intatta la definizione dei gruppi di rimedi così come la scrisse Bach, andiamo a vedere quali essi siano.

FIORI PER LA PAURA


Rock Rose: è un rimedio di soccorso, utile nei casi di urgenza ed anche quando si prova una sensazione di profondo terrore o panico.
Mimulus: è il fiore per le persone timide che hanno varie paure che riguardano fatti e cose tangibili.
Cerry Plum: è utile quando si ha la mente talmente affaticata da aver paura di perdere la centratura e di commettere qualche sciocchezza.
Aspen: è un fiore legato anche questo alle paure ma quelle di origine indefinita alle quali non è facile dar spiegazione.
Red Chestnut: è per chi non sa impedirsi di preoccuparsi per gli altri e può arrivare a trascurare se stesso per seguire i problemi altrui, perdendo di vista, così, la propria vita.


FIORI PER COLORO CHE SOFFRONO D’INCERTEZZA


Cerato: è il fiore adatto a coloro che non avendo sufficiente fiducia in se stessi, hanno bisogno di chiedere continuamente il parere altrui.
Scleranthus: Per quelle persone eterne indecise che faticano a scegliere tra due soluzioni.
Gentian: è per quelli che si scoraggiano facilmente e che, pur vedendo che stanno migliorando nella malattia o nei loro affari, al minimo ostacolo perdono la speranza
Gorse: è per quei momenti di grande disperazione, per quelle persone che non credono ci sia ancora qualcosa di positivo da fare per loro.
Hornbeam: per i periodi di stanchezza a livello mentale e per coloro che non si sentono abbastanza forti mentalmente e fisicamente per assolvere i loro compiti.
Wildoat: per quelle persone che hanno grandi progetti per la loro vita ma che poi non sanno da dove cominciare.
FIORI PER L’INSUFFICIENZA D’INTERESSE PER IL PRESENTE


Clematis: è per i sognatori, gli svagati, per quelli che dormono molto e non hanno grandi interessi nella vita.
Honeysuckle: per quelle persone che vivono nel passato, nei ricordi e nei rimpianti.
Wilde rose: per quelle persone che senza una ragione apparente sono rassegnate e lasciano scivolare la loro vita senza prendere importanti iniziative.
Olive: è il rimedio per la stanchezza fisica utile anche dopo terapie mediche pesanti.
White Chestenut: è per chi non riesce ad impedire alla propria mente di corriere dietro ai pensieri.
Mustard: è per quei momenti bui, di forte malinconia e depressione, nei quali non si riesce a ritrovare la gioia di vivere.
Chestnut Bud: è per quelle persone che continuano a ripetere sempre gli stessi errori e non traggono profitto dalle esperienze passate.


FIORI PER LA SOLITUDINE


Water violet: è per chi ama stare in compagnia di se stesso ed anche se riesce a socializzare con gli altri preferisce vivere in disparte e seguire il proprio cammino.
Impatiens: è il fiore degli impazienti, dal pensiero e dai gesti veloci, che non tollerano esitazioni o ritardi.
Heather: è utile per quelle persone che cercano sempre di trovare una compagnia ed hanno bisogno di esprimere a parole tutto ciò che hanno nella mente. Sono infelici se restano soli.

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FIORI PER L’IPERSENSIBILITÀ ALLE INFLUENZE E ALLE IDEE


Agrimony: è per quelle persone apparentemente serene, piene di buon umore, che si prodigano per gli altri ma che celano dentro di loro grosse preoccupazioni che non vogliono dar a vedere.
Centaury: è per quegli individui (spesso donne) buoni, gentili, accondiscendenti che, appunto per questo, si lasciano usare dagli altri e non manifestano la loro volontà.
Walnut: è un fiore che protegge dalle influenze esterne sia a livello psichico che sottile. È utile in tutte le fasi di passaggio della vita (cambio di scuola, di abitazione, lavoro, stato civile).
Holly: è per chi ha forti sentimenti d’invidia, gelosia, ira, vendetta, sospetto, sopraffazione.


FIORI PER LO SCORAGGIAMENTO O DISPERAZIONE


Larch: è per coloro che si sentono meno abili e capaci di quelli che li circondano e appunto per questo hanno paura di fallire.
Pine: è per i sensi di colpa, per l’autocritica e per chi ritiene, anche quando ha successo, che avrebbe potuto far meglio.
Elm: è per chi sta facendo un lavoro soddisfacente ma di responsabilità e che, ad un certo punto, sente tutto il peso che questo comporta e pensa di non farcela.
Sweet Chestnut: è un altro fiore per la depressione. Serve quando la sensazione di angoscia è così forte da apparire insopportabile. Oppure quando si subiscono malattie o pressioni psicologiche così pesanti da sentirsi in procinto di cedere.
Star of Bethlehem: serve per sanare recenti o vecchie cicatrici. Dopo un lutto, una perdita. Per tutti i traumi vissuti nel corso della propria vita.
Willow: per coloro che hanno avuto avversità e sfortune nel corso della vita e danno la colpa soltanto ad eventi esterni. Non sanno fare a meno di lamentarsi ma non vanno alla radice delle cause.
Oak: è per i grandi lavoratori, per chi si assume grossi pesi senza lamentarsi e senza fermarsi, per poi arrivare ad essere fortemente stremati.
Crab Apple: è un rimedio di depurazione utile sia a livello fisico che per quelle persone che ritengono che in loro ci sia qualcosa di non pulito, non bello, non conforme.


FIORI PER LA PREOCCUPAZIONE ECCESSIVA PER IL BENESSERE DEGLI ALTRI


Chicory: serve a chi ha molto a cuore il benessere degli altri ma che con questo suo fare crea uno stato di dipendenza in coloro ai quali si sta dedicando.
Vervain: per chi ha molto fiducia nei suoi principi e credenze e vorrebbe convertire anche altri al proprio ideale.
Vine: è per le persone autoritarie, sicure di sé, certe di riuscire, che tendono a forzare la volontà altrui.
Beech: per chi manca di tolleranza e d’indulgenza.
Rock Water: per tutte le forme di rigidità mentale. Per chi segue i propri principi in modo fermo e poco duttile.


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Rimedi dolci per aiutarsi a vivere meglio





Il rimedi dolci sono metodi alternativi alla medicina 

tradizionale che sempre più persone adottano per curarsi. 

I più conosciuti sono l'omeopatia,

 l'agopuntura, la fitoterapia,

                             i fiori di bach e la chiropratica.

Molti sono gli Italiani che tentano di curarsi con metodi “alternativi” alla medicina tradizionale. Questa, benché efficace, comporta spesso effetti indesiderati e per i piccoli disturbi a volte è più indicato un rimedio “dolce”. Vari sono oggi i rimedi che vanno di moda in Italia, la loro azione non è sempre chiara e la loro azione non provata scientificamente. Ecco una lista dei rimedi dolci più conosciuti.

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L’Omeopatia
Basata sul principio della similitudine, l’omeopatia consiste nel somministrare alla persona malata una sostanza che in realtà, se somministrata a una persona sana, provocherebbe i sintomi di quella stessa malattia. Come dire che per curare un’insonnia si darebbe a bere del caffè!  La  sostanza in questione, generalmente tratta dal mondo vegetale, chiamata principio omeopatico viene diluita ed è così che viene potenziato il suo effetto farmacologico.
Questo rimedio è molto criticato perché non esistono studi teorici sulla sua efficacia. Si ritiene che gli effetti terapeutici dei rimedi omeopatici sono dovuti a un effetto placebo. Eppure l’efficacia dell’omeopatia è stata riscontrata anche sugli animali e sulle piante: effetto placebo?
Nonostante tutto in Italia la prescrizioni dei medicinali omeopatici spetta esclusivamente ai medici e in alcuni paesi europei come la Francia l’omeopatia è inserita nell’ambito del sistema sanitario. I medicinali omeopatici si presentano sotto forma di granuli e globuli da lasciar sciogliere in bocca lontano dai pasti.
La fitoterapia
Questa cura prevede l’utilizzo delle piante. È il più antico metodo terapeutico al mondo. L’efficacia delle sostanze attive di alcune piante sull’organismo è stata scientificamente provata e molti medicinali tradizionali sono composti da questi principi. I rimedi fitoterapici si trovano sia in farmacia che in erboristeria e si presentano sotto varie forme come quelli tradizionali. La fitoterapia è considerata una medicina dolce ma va anche considerata con cautela perché laddove ci sono principi attivi ci possono anche essere effetti collaterali.
L’agopuntura
Di origine cinese, l’agopuntura è una tecnica che ha come scopo di curare tramite l’inserimento di aghi in particolari punti del corpo secondo il male e secondo uno schema ben preciso. La sua efficacia non è stata provata scientificamente anche se si parla molto spesso in senso positivo delle sue proprietà analgesiche.
L’omotossicologia
Si presuppone che alcune patologie sono dovute a un accumulo di tossine nell’organismo dovuto all’alimentazione errata, allo stress, ai medicinali … L’omotossicologia si propone di eliminare queste tossine grazie a farmaci disponibili in farmacia in forma liquida. Il suo sistema di azione si basa sull’omeopatia.
L’osteopatia
È una terapia manuale che si propone di curare varie patologie attraverso la manipolazione: attraverso il trattamento delle disfunzioni muscolo-scheletriche, somatiche e nervose si facilita il potere di guarigione.


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La chiropratica
Si concentra sul trattare le cause che provocano i problemi fisici invece di trattare i sintomi. La chiropratica si basa su un assunto molto semplice: problemi strutturali del corpo, particolarmente problemi che implicano la colonna spinale, possono generare disfunzioni alla funzionalità del corpo, specialmente al sistema nervoso.
La naturopatia
La naturopatia fa riferimento a metodiche di approccio naturali e raggruppa varie discipline come la kinesiologia applicata, l’iridologia, l’idroterapia, il massaggio, il reiki, la cromopuntura, la riflessologia plantare, la floriterapia.
Quest’ultima in particolare è più conosciuta come rimedio con i Fiori di Bach e agisce profondamente sulla mente ma può anche essere di aiuto in caso di problemi fisici. Consiste nello sfruttare le proprietà curative dei fiori. L’infusione finale dei fiori ha una particolare “informazione di campo” in grado di entrare in risonanza con l’organismo. I rimedi floriterapici sono in grado di agire sulla mente e sul corpo. In poche parole è l’energia di questi fiori che agisce sul nostro sistema energetico.
Degli studi che riguardano questo rimedio sono in corso.  Generalmente i fiori di Bach sono reperibili in erboristeria dove è opportuno farsi aiutare ad individuare i “propri fiori”. Una volta individuati, viene preparata la miscela in una bottiglietta con il contagocce di cui si assumono 4 gocce sotto la lingua almeno 4 volte al giorno.


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I farmaci antidepressivi




L’uso di questi farmaci è sempre più in aumento; nei primi mesi dello scorso anno pare ci sia stato un incremento del 17% rispetto all’anno precedente, ma alcuni studi americani hanno cercato di mettere in cattiva luce gli antidepressivi e minato la fiducia in questo genere di farmaci.


In realtà, gli antidepressivi sono sicuri tanto quanto gli altri medicinali in commercio, purché usati in modo corretto e appropriato. Come tutti i farmaci hanno effetti collaterali, ma quello che manca è la trasparenza sui medicinali.

Farmaci ed effetti collaterali
I farmaci antidepressivi comunemente usati possono essere suddivisi in due grandi categorie: i triciclici e i serotoninergici.
I triciclici (imipramina, doxepina, trazodone, amitriptilina) sono i medicinali classici che agiscono in modo meno selettivo sui neurotrasmettitori, sostanze che hanno il compito di mettere in comunicazione le cellule nervose. Tra gli effetti collaterali più comuni si riscontrano stitichezza, secchezza in bocca, annebbiamento alla vista e instabilità.
I serotoninergici (citalopram, fluoxetina, escitalopram, fluvoxamina, paroxetina e sertralina) sono più moderni e vengono detti inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (Ssri), in quanto agiscono in modo più mirato su questo neurotrasmettitore (la serotonina appunto), tra i principali coinvolti nella depressione e responsabile del tono dell’umore. Gli effetti collaterali più comuni sono: nausea, cefalea, stati di agitazione, insonnia e tremori.


Come assumere gli antidepressivi
Come succede per tutti gli altri medicinali, se gli antidepressivi vengono assunti in maniera corretta, gli effetti collaterali si riducono di molto. Comunque ogni persona è diversa e ha una propria sensibilità al farmaco, non esistono quindi dosi standard. È il medico ad individuare la quantità più appropriata per ciascun paziente. È importante iniziare con bassi dosaggi, da aumentare gradualmente, per evitare o ridurre gli effetti avversi. I tempi di sospensione del farmaco devono essere valutati caso per caso: un antidepressivo non può essere sospeso all’improvviso! La sospensione deve essere graduale e i tempi proporzionali alla durata della cura e dei dosaggi: quanto è più lunga, tanto più occorre “scalare” lentamente. Se la sospensione fosse avvenuta gradualmente e dovesse ancora comparire il disturbo, significa che probabilmente la malattia non è stata trattata sufficientemente e che quindi la cura avrebbe dovuto continuare ancora. Non significa, invece, che il farmaco era inadeguato o che si è sviluppata una dipendenza.

Come sapere se la cura è giusta
Visto che la depressione si può manifestare in vari modi, non sempre è facile fare subito una corretta diagnosi. Lo specialista dovrebbe quindi porre una serie di domande specifiche per cercare di avere un quadro completo e prescrivere la cura migliore. Chiunque sia laureato in medicina può prescrivere questi farmaci; il rischio è dunque che la malattia venga curata per tentativi e con tecniche standard, provando con vari farmaci. Questo però può portare ad un peggioramento della malattia. Perciò bisognerebbe sempre rivolgersi ad uno specialista. Per capire se la cura è giusta, non è necessario aspettare settimane o mesi, perché i primi benefici se ci sono, sono già visibili e percepibili nella prima e seconda settimana. Se così non fosse significa che è inutile aspettare ulteriormente: quel farmaco non è in grado di curare il disturbo di cui si soffre.

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Guarire dagli attacchi di panico è possibile

Guarire dagli attacchi di panico è possibile, basta rivolgersi ad uno psicoterapeuta competente, che troverà la cura e soprattutto la causa di questo malessere.

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Fin dai tempi dell’antica Grecia è stato descritto un disturbo che provoca paure irragionevoli in soggetti sani di mente. La parola panico deriva dal nome Pan, una divinità della mitologia greca, che induceva un improvviso ed intenso stato di terrore nei viandanti. Il panico arriva all’improvviso, colpisce soprattutto le donne e causa senso di soffocamento, vertigini, tremori e aumento dei battiti cardiaci. Guarire e convivere con questo disturbo è possibile, ecco come.

Il disturbo da attacchi di panico
Il disturbo da attacchi di panico è caratterizzato da attacchi del tutto inaspettati, anche se in alcune persone possono essere scatenati da situazioni specifiche, come guidare, viaggiare, stare in luoghi affollati. Gli episodi sono ricorrenti e per un mese o più il soggetto vive in preda alla paura di nuovi attacchi. L’attacco di panico è l’amplificazione di una reazione di ansia o paura dovuta al cattivo funzionamento di alcune aree cerebrali e di neurotrasmettitori come la noradrenalina e la serotonina. Da un punto di vista psicologico la sensazione è quella di morire o impazzire, si avverte la paura che capiti qualcosa di tremendo e il timore di perdere il controllo delle proprie reazioni.
Come si risolve il disturbo
Per non peggiorare la situazione mentre l’attacco è in corso, la prima cosa da fare è cercare di stare calmi e di ridurre la frequenza degli atti respiratori, andando all’aperto o aprendo una finestra. Poi se possibile mettersi in contatto con una persona che dà conforto. In seguito chi soffre di questo disturbo deve curarsi, e può scegliere tra varie tipologie di cure.

I farmaci
Il disturbo di panico si cura con gli antidepressivi di ultima generazione come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. All’inizio questa cura può essere associata alle benzodiazepine, farmaci contro l’ansia che tranquillizzano in attesa degli effetti degli antidepressivi. La cura va prescritta da un medico e solitamente dura per molto tempo. Inoltre prima si comincia più è facile guarire.
La psicoterapia
Spesso si associano i farmaci ad una psicoterapia, che insegna a ridurre e controllare i sintomi ricorrendo a particolari esercizi. La psicoterapia è utile anche per cercare di capire cosa fa scattare l’attacco di panico, e spesso anche se ci vogliono anni di analisi per capirlo, è molto utile perché mette in evidenza le emozioni che causano l’attacco. Anche la psicoterapia cognitivo-comportamentale serve ad insegnare quali comportamenti mettere in atto per superare il disturbo.
Le cure dolci
Un aiuto contro gli attacchi di panico arriva anche dalla cosiddetta medicina alternativa. Le tecniche di respirazione e rilassamento, oppure attività quali lo yoga hanno un effetto importante. Stesso discorso vale per la fitoterapia, in quanto i preparati a base di valeriana e passiflora possono svolgere un’azione positiva contro l’ansia. Tuttavia tali rimedi da soli non eliminano il problema; possono essere usati insieme ad altre cure, ma sempre su indicazione del medico.
Risultati
Il successo della psicoterapia e dei farmaci dipende soprattutto dall’impegno del paziente nel seguire il trattamento. I farmaci già nelle prime settimane svolgono una funzione di blocco del sintomo, e la psicoterapia entro un anno porta a dei cambiamenti significativi, portando a una nuova consapevolezza a livello cognitivo ed emotivo.



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