.

loading...

CONDIVIDI con Amici

Bookmark and Share

mercoledì 16 ottobre 2019

Rastrellamento Nazista del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43


Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43


Erano le 05,15 di un sabato mattina di settantasei anni fa, quando dai camion scesero le SS, chiusero ogni varco, ogni possibile uscita secondaria, non erano in cerca di violenti criminali e neppure di sanguinari Partigiani, nei loro mirini cerano: 363 uomini, 689 donne, 207 bambini. Fino alle 16,30 ci fu solo sgomento, paura, incredulità e una sottile speranza che qualcuno arrivasse e in qualche modo li potesse salvare, ma non arrivo nessuno. Per loro si aprirono i cancelli di Auschwitz e le docce, quelle che però al posto dell'acqua lasciavano uscire il gas. Ritornarono, dopo due anni, a guerra finita, non erano più 1259, ma solo in 16, 15 uomini e una donna, questo fu il rastrellamento del ghetto di Roma...io non dimentico !!!

Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43

Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43

Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43


Era il 16 ottobre del 1943, quello che sarebbe passato alla storia come il “sabato nero” del ghetto di Roma. Non un giorno qualsiasi, ma quello più sacro per gli ebrei: Shabbat. Alle 5.15 del mattino le SS invasero le strade del Portico d’Ottavia e rastrellarono 1.259 persone (689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine). A comandarle il tenente colonnello Herbert Kappler. Era stato lui a chiedere agli ebrei della Capitale di consegnargli 50 chilogrammi d’oro in due giorni, che avrebbero dovuto metterli in salvo. Un ricatto che non servì a nulla (l’episodio è mirabilmente raccontato nel film L’oro di Roma di Carlo Lizzani del 1961).

Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43

Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43

Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43

Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43

Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43

Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43



Il 18 ottobre, alle 14.05 , diciotto vagoni piombati partirono con 1.203 persone dalla stazione Tiburtina, verso il campo di concentramento di Auschwitz. Soltanto 16 di loro sopravvissero (15 uomini e una donna, Settimia Spizzichino, scomparsa nel 2000, torturata a Bergen-Belsen. Le sue memorie sono raccolte nel volume Gli anni rubati e la sua storia è anche diventata un documentario dal titolo Nata 2 volte: storia di Settimia ebrea romana). Ad oggi, dopo la scomparsa di Enzo Camerino il 2 dicembre 2014, Lello Di Segni è l’unico sopravvissuto. Durante il viaggio dei convogli, a nord di Padova, un giovane, Lazzaro Sonnino (qui la sua storia, ripresa da La Nuova Sardegna), riuscì a fuggire, gettandosi dal convoglio in movimento. Fatti uscire dai vagoni, i deportati vennero divisi in due file: da una parte 820, giudicati fisicamente inabili al lavoro, vennero portati nelle camere a gas; 154 uomini e 47 donne, fisicamente sani, furono in parte destinati ad altri campi di sterminio. Come ha ricordato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 75esimo anniversario del rastrellamento degli ebrei a Roma. 

Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43

Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43

Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43

Rastrellamento del Ghetto di Roma 16 ottobre del ’43



“Il 16 ottobre 1943 fu un sabato di orrore, da cui originò una scia ancor più straziante di disperazione e morte: la deportazione degli ebrei dal ghetto di Roma costituisce una ferita insanabile non solo per la comunità tragicamente violata, ma per l’intero popolo italiano”. Quell’episodio, ha chiarito il Capo dello Stato, “fu l’inizio anche in Italia, favorita dalle leggi razziali varate dal regime fascista, di una caccia spietata che non risparmiò donne e bambini, anziani e malati, adulti di ogni età e condizione, messi all’indice solo per infame odio… Davanti all’Olocausto – abisso della storia – torniamo a inchinarci. Il ricordo non può non fermarsi sui duecento ragazzi, strappati quella mattina di ottobre dalle loro case, attorno al Portico d’Ottavia: nessuno di loro riuscì a sopravvivere e a fare ritorno nella terra dei loro padri e dei loro giochi. Le lezioni più tragiche della storia vanno richiamate alla conoscenza e alla riflessione delle giovani generazioni, affinché, nel dialogo, cresca la consapevolezza del bene comune. Il sacrificio, la tribolazione, il martirio di tanti innocenti, è un monito permanente alla nostra civiltà, che si è ricostruita promettendo solennemente ‘mai più’ e, tuttavia, ogni giorno è chiamata a operare per svuotare i depositi di intolleranza, per frenare le tentazioni di sopraffazione, per affermare il principio dell’eguaglianza delle persone e del rispetto delle convinzioni di ciascuno”.



Siamo un Gruppo di Amici che a causa della Crisi Economica , siamo stati Esclusi dal Mondo del Lavoro ci troviamo in Queste Categorie : Disoccupati di tutte le età, Opzione Donna, Mobilitati, Esodati. Grazie alla Legge Prodi : che Prevede un Accantonamento del 10% dei profitti delle Agenzie Interinali a Favore di Corsi di Qualificazione per il Reintegro Lavorativo, siamo tutti Qualificati come Web Master , Web Designer e Web Development ... Siamo in Grado di Realizzare il tuo Sito Internet ed un Blog Personalizzato - https://cipiri.com/

Creo il Tuo Sito in 24 Ore 

Sei On Line
.

Psichiatri Usa contro Trump


Psichiatri Usa contro Trump


Sta mettendo a rischio
 la sicurezza nel mondo

Non lo dicono più solo i suoi avversari politici, i membri del Partito Democratico statunitense e i ragazzi delle strade nordamericane che manifestano contro la sua politica pro-suprematisti. Il presidente Donald Trump «è un chiaro e reale pericolo per il mondo, e non ci vuole più uno psichiatra per riconoscere gli allarmanti modelli di comportamento impulsivo, 
sconsiderato e narcisistico che assume».

Questa è una delle frasi chiave di una lettera spedita da un gruppo di medici e psichiatri al Congresso americano, per spiegare, e forse anche per svegliare, i suoi rappresentanti: Donald Trump è alarming, allarmante, reckless, sconsiderato e ha un narcissistic behaviour, un comportamento narcisistico. La lettera è stata spedita ad entrambi i rappresentati dei partiti, sia quello Democratico che quello Repubblicano. Secondo il parere degli psichiatri e dei medici, Donald Trump è instabile, soffre di disturbo narcisistico, non è capace di alcuna empatia. 
In una sola parola – scrivono gli scienziati – è un «pericolo».

Questo responso via lettera arriva nel momento in cui i titoli d’apertura dei maggiori quotidiani americani riguardano «le preoccupazioni bipartitiche e il dibattito acceso sulla salute mentale del presidente», scrive Usa Today. Ma, specialmente dopo la richiesta dei democratici, che hanno promosso la creazione di una «cross-party Oversight Commission on Presidential Capacity», una commissione bipartitica per la sorveglianza della capacità presidenziale, ovvero un team medico che diventerebbe responsabile della salute mentale e fisica del presidente
 dello Stato con l’arsenale più letale del mondo.

La prima voce ad alzarsi è stata quella di Jamie Raskin, un membro del Congresso del Maryland, e sono sempre più quelli che lo appoggiano. Raskin ha promosso la creazione del team medico e il giudizio della commissione potrebbe forzare Trump a lasciare la Casa Bianca se “unfit”, inadatto al ruolo. La creazione della commissione medica che determinerà lo stato della capacità fisica e mentale del presidente è prevista dal venticinquesimo emendamento della Costituzione statunitense, ratificata 50 anni fa, ma fino ad ora nessuno vi ha mai fatto ricorso.

Questo dibattito che sta scuotendo la società americana si è intensificato negli ultimi giorni, mentre Trump visitava i suoi elettori in Arizona, a Phoenix. Da quel palco, commentando la proposta del suo Congresso, Trump non ha detto niente di nuovo: è tutta roba fatta dai media disonesti, dai maledetti media disonesti, damned dishonest media.

Come purtroppo era prevedibile, l'imperialismo   #USA ha deciso di scaricare i curdi siriani,   dopo averli usati come fanteria contro l'#ISIS.   È il cinismo della politica imperialista

LEGGI ANCHE
Come purtroppo era prevedibile, l'imperialismo
 #USA ha deciso di scaricare i curdi siriani,
 dopo averli usati come fanteria contro l'#ISIS. 
È il cinismo della politica imperialista...


Mi occupo di Creare le vostre pagine Responsive, 
disegnare loghi e marchi.
Posso realizzare biglietti da visita, 
personalizzare banner e clip animate.
Fornisco supporto e consulenza per realizzare Siti Internet,
 blog personalizzati e pagine Social.
Servizio rivolto a Privati, Aziende, Agenzie, Enti, 
Associazioni e Liberi Professionisti.


MIO SITO  :

Mi occupo di Creare le vostre pagine Responsive,   disegnare loghi e marchi.  Posso realizzare biglietti da visita,   personalizzare banner e clip animate.  Fornisco supporto e consulenza per realizzare Siti Internet,   blog personalizzati e pagine Social.  Servizio rivolto a Privati, Aziende, Agenzie, Enti,   Associazioni e Liberi Professionisti.
.

Non Esiste un Sistema Bibbiano

Non Esiste un Sistema Bibbiano


Lo dicono anche i magistrati per i minori

L’Aimmf si scaglia contro la diffusione di informazioni Errate che riguardano i minori, 
«senza alcun filtro e cautele»

Per l’associazione dei magistrati per i minori e per la famiglia, riunitasi in congresso nazionale venerdì e sabato scorsi a Lecce, non ci sono dubbi: «Non esiste nessun sistema Bibbiano» e «non è vero che i servizi sociali hanno potere assoluto».

Il congresso dell’Aimmf ha posto la sua attenzione sull’inchiesta «Angeli e Demoni» – e più i generale sugli affidi, considerati illegittimi, dei bambini della Val d’Enza – e a conclusione della discussione i giudici, attraverso un comunicato, fanno difeso l’operato dei colleghi del Tribunale dei minori di Bologna.

L’associazione ricorda le centinaia di verifiche sulle richieste d’affido del passato, e dichiara che che «in tale situazione risulta smentita l’esistenza di un sistema emiliano». Al contrario, le verifiche dimostrerebbero che ha funzionato «l’approccio critico degli altri operatori» (cioè la magistratura).

L’Aimmf si scaglia però contro la diffusione di informazioni che riguardano i minori, «senza alcun filtro e cautele». Ciò ha «esposto il sistema della giustizia minorile alle speculazioni». Questa diffusione di notizie riservate sui minorenni è avvenuta «catalizzando le istanze di pancia degli scontenti e amplificando la logica del sospetto su tutto e tutti».

Un danno enorme e non giustificato, secondo i magistrati, per chi, in diversi ruoli, lavora in difesa dei bambini. La fuga di notizie e l’assenza di un “sistema Bibbiano” non escludono che «esistono delle criticità e delle carenze» che dovranno essere risolte. Insomma, per i magistrati dei minori, chi ha sbagliato deve pagare.


.
Mi occupo di Creare le vostre pagine, disegnare loghi e marchi.  Posso realizzare biglietti da visita, personalizzare banner e clip animate.  Fornisco supporto e consulenza per realizzare Siti Internet,   blog personalizzati e pagine Social.  Servizio rivolto a Privati, Aziende, Agenzie, Enti,   Associazioni e Liberi Professionisti.
.

Mi occupo di Creare le vostre pagine Responsive, 
disegnare loghi e marchi.
Posso realizzare biglietti da visita, 
personalizzare banner e clip animate.
Fornisco supporto e consulenza per realizzare Siti Internet,
 blog personalizzati e pagine Social.
Servizio rivolto a Privati, Aziende, Agenzie, Enti, 
Associazioni e Liberi Professionisti.


MIO SITO  :

Mi occupo di Creare le vostre pagine Responsive,   disegnare loghi e marchi.  Posso realizzare biglietti da visita,   personalizzare banner e clip animate.  Fornisco supporto e consulenza per realizzare Siti Internet,   blog personalizzati e pagine Social.  Servizio rivolto a Privati, Aziende, Agenzie, Enti,   Associazioni e Liberi Professionisti.
.

domenica 13 ottobre 2019

Pietro Bartolo, il medico dei migranti, racconta

Pietro Bartolo, il medico dei migranti, racconta


Storie di vita vissuta di un medico a Lampedusa

Generalmente non mi espongo su questi fatti, perché non sono informata a modo,
 ma questa cosa ve la devo troppo raccontare.

#MoreMed2019
Mi reco molto assonnata al congresso più inflazionato della mia carriera universitaria, conscia che probabilmente mi addormenterò nelle file alte dell’aula magna. Mi siedo, leggo la scaletta, la seconda voce è “sanità pubblica e immigrazione: il diritto fondamentale alla tutela della salute”. Inevitabilmente penso “e che do bali”. Accendo Pokémon Go, che sono sopra una palestra della squadra blu. Mi accingo a conquistarla per i rossi. Comincia a parlare il tale Dottor Pietro Bartolo, che io non so chi sia. Non me ne curo. Ero lì che tentavo di catturare un bulbasaur e sento la sua voce in sottofondo: non parla di epidemiologia, di eziologia, non si concentra sui dati statistici di chissà quale sindrome di lallallà. Parla di persone. Continua a dire “persone come noi”. Decido di ascoltare lui con un orecchio e bulbasaur con l’altro. Bartolo racconta che sta lì, a Lampedusa, ha curato 350mila persone, che c’è una cosa che odia, cioè fare l’ispezione cadaverica. Che molti non hanno più le impronte digitali. E lui deve prelevare dita, coste, orecchie. Lo racconta: “Le donne? Sono tutte state violentate. TUTTE. Arrivano spesso incinte. Quelle che non sono incinte non lo sono non perché non sono state violentate, non lo sono perché i trafficanti hanno somministrato loro in dosi discutibili un cocktail estroprogestinico, così da essere violentate davanti a tutti, per umiliarle. Senza rischi, che le donne incinte sul mercato della prostituzione non fruttano”. Mi perplimo.

Ma non era un congresso ad argomento clinico? Dove sono le terapie? Perché la voce di un internista non mi sta annoiando con la metanalisi sull’utilizzo della sticazzitina tetrasolfata? Decido di mollare bulbasaur, un secondino, poi torno Bulba, devo capire cosa sta dicendo questo qua.

“Su questi barconi gli uomini si mettono tutti sul bordo, come una catena umana, per proteggere le donne, i bambini e gli anziani all’interno, dal freddo e dall’acqua. 
Sono famiglie. Famiglie come le nostre”.

Mostra una foto, vista e rivista, ma lui non è retorico, non è formale. È fuori da ogni schema politically correct, fuori da ogni comfort zone.

“Una notte mi hanno chiamato: erano sbarcati due gommoni, dovevo andare a prestare soccorso. Ho visitato tutti, non avevano le malattie che qualcuno dice essere portate qui da loro. Avevano le malattie che potrebbe avere chiunque. Che si curano con terapie banali. Innocue. Alcuni. Altri sono stati scuoiati vivi, per farli diventare bianchi. Questo ragazzo ad esempio”, mostra un’altra foto, tutt’altro che vista e rivista. Un giovane, che avrà avuto 15/16 anni, affettato dal ginocchio alla caviglia.
Mi dimentico dei Pokémon.
“Lui è sopravvissuto agli esperimenti immondi che gli hanno fatto. Suo fratello, invece, non ce l’ha fatta. Lui è morto per essere stato scuoiato vivo”.
Metto il cellulare in tasca.
“Qualcuno mi dice di andare a guardare nella stiva, che non sarà un bello spettacolo. Così scendo, mi sembrava di camminare su dei cuscini. Accendo la torcia del mio telefono e mi trovo questo..”
Mostra un’altra foto.
Sembrava una fossa comune. Corpi ammassati come barattoli di uomini senza vita.
“Questa foto non è finta. L’ho fatta io. Ma non ve la mostrano nei telegiornali. Sono morti li, di asfissia. Quando li abbiamo puliti ho trovato alcuni di loro con pezzi di legno conficcati nelle mani, con le dita rotte. Cercavano di uscire. Avevano detto loro che siccome erano giovani, forti e agili rispetto agli altri, avrebbero fatto il viaggio nella stiva e poi, con facilità, sarebbero usciti a prendere aria presto. E invece no. Quando l’aria ha cominciato a mancare, hanno provato ad uscire dalla botola sul ponte, ma sono stati spinti giù a calci, a colpi in testa. Sapeste quanti ne ho trovati con fratture del cranio, dei denti. Sono uscito a vomitare e a piangere. Sapeste quanto ho pianto in 28 anni di servizio, voi non potete immaginare”.

Ora non c’è nessuno in aula magna che non trattenga il fiato, in silenzio.

“Ma ci sono anche cose belle, cose che ti fanno andare avanti. Una ragazza. Era in ipotermia profonda, in arresto cardiocircolatorio. Era morta. Non avevamo niente. Ho cominciato a massaggiarla. Per molto tempo. E all’improvviso l’ho ripresa. Aveva edema, di tutto. È stata ricoverata 40 giorni. Kebrat era il suo nome. È il suo nome. Vive in Svezia. È venuta a trovarmi dopo anni. Era incinta” ci mostra la foto del loro abbraccio.

“… Si perché la gente non capisce. C’è qualcuno che ha parlato di razza pura. Ma la razza pura è soggetta a più malattie. Noi contaminandoci diventiamo più forti, più resistenti. E l’economia? Queste persone, lavorando, hanno portato miliardi nelle casse dell’Europa. E io aggiungo che ci hanno arricchito con tante culture. A Lampedusa abbiamo tutti i cognomi del mondo e viviamo benissimo. Ci sono razze migliori di altre, dicono. Si, rispondo io. Loro sono migliori. Migliori di voi che asserite questo”.

Fa partire un video e descrive:”Questo è un parto su una barca. La donna era in condizioni pietose, sdraiata per terra. Ho chiesto ai ragazzi un filo da pesca, per tagliare il cordone. Ma loro giustamente mi hanno risposto “non siamo pescatori”. Mi hanno dato un coltello da cucina. Quella donna non ha detto bau. Mi sono tolto il laccio delle scarpe per chiudere il cordone ombelicale, vedete? Lei mi ringraziava, era nera, nera come il carbone. Suo figlio invece era bianchissimo. Si perché loro sono bianchi quando nascono, poi si inscuriscono dopo una decina di giorni. E che problema c’è, dico io, se nascono bianchi e poi diventano neri? Ha chiamato suo figlio Pietro. 
Quanti Pietri ci sono in giro!”.

Sorridiamo tutti.

“Quest’altra donna, invece, è arrivata in condizioni vergognose, era stata violentata, paralizzata dalla vita in giù… Era incinta. Le si erano rotte le acque 48 ore prima. Ma sulla barca non aveva avuto lo spazio per aprire le gambe. Usciva liquido amniotico, verde, grande sofferenza fetale. Con lei una bambina, anche lei violentata, aveva 4 anni. Aveva un rotolo di soldi nascosto nella vagina. E si prendeva cura della sua mamma. Tanto che quando cercavo di mettere le flebo alla mamma lei mi aggrediva. Chissà cosa aveva visto. Le ho dato dei biscotti. Lei non li ha mangiati. Li ha sbriciolati e ci imboccava la mamma. Alla fine le ho dato un giocattolo. Perché ci arrivano una montagna di giocattoli, perché la gente buona c’è. Ma quella bimba non l’ha voluto. 
Non era più una bambina ormai.”

Foto successiva.
“Questa foto invece ha fatto il giro del mondo. Lei è Favour. Hanno chiamato da tutto il mondo per adottarla. Lei è arrivata sola. Ha perso tutti: il suo fratellino, il suo papà. La sua mamma prima di morire per quella che io chiamo la malattia dei gommoni, che ti uccide per le ustioni della benzina e degli agenti tossici, l’ha lasciata ad un’altra donna, che nemmeno conosceva, chiedendole di portarla in salvo. E questa donna, prima di morire della stessa sorte, me l’ha portata. Ma non immaginate quanti bambini, invece, non ce l’hanno fatta. Una volta mi sono trovato davanti a centinaia di sacchi di colori diversi, alcuni della Finanza, alcuni della polizia. Dovevo riconoscerli tutti. Speravo che nel primo non ci fosse un bambino. E invece c’era proprio un bambino. Era vestito a festa. Con un pantaloncino rosso, le scarpette. Perché le loro mamme fanno così. Vogliono farci vedere che i loro bambini sono come i nostri, uguali”.

Ci mostra un altro video. Dei sommozzatori estraggono da una barca in fondo al mare dei corpi esanimi. “Non sono manichini” ci dice.

Il video prosegue.
Un uomo tira fuori dall’acqua un corpicino. Piccolo. Senza vita. Indossava un pantaloncino rosso. “Quel bambino è il mio incubo. Io non lo scorderò mai”.

Non riesco più a trattenere le lacrime. E il rumore di tutti coloro che, alternandosi in aula, come me, hanno dovuto soffiarsi il naso.

“E questo è il risultato” ci mostra l’ennesima foto. “368 morti. Ma 367 bare. Si. Perché in una c’è una mamma, arrivata morta, col suo bambino ancora attaccato al cordone ombelicale. Sono arrivati insieme. Non abbiamo voluto separarli, volevamo che rimanessero insieme, per l’eternità”.

Penso che possa bastare così. E questo è un estratto. Si, perché il Dottor Bartolo ha parlato per un’ora. Gli altri relatori hanno lasciato a lui il loro tempo. Nessuno ha osato interromperlo. E quando ha finito tutti noi, studenti, medici e professori, ci siamo alzati in piedi e abbiamo applaudito, per lunghi minuti. E basta. Lui non ha bisogno di aiuto, “non venite a Lampedusa ad aiutarci, ce l’abbiamo sempre fatta da soli noi lampedusani. Se non siete medici, se non sapete fare nulla e volete aiutare, andate a raccontare quello che avete sentito qui, fate sapere cosa succede a coloro che dicono che c’è l’invasione. Ma che invasione!”.

E io non mi espongo, perché non so le cose a modo. Ma una cosa la so. E cioè che questo è vergognoso, inumano, vomitevole. E non mi importa assolutamente nulla del perché sei venuto qui, se sei o no regolare, se scappi dalla guerra o se vieni a cercare fortuna: arrivare così, non è umano. E meriti le nostre cure. Meriti un abbraccio. Meriti rispetto. Come, e forse più, di ogni altro uomo.

#fuocoammare

LEGGI ANCHE
Il mix ormonale da ingerire solo
 se si cerca una notte da non dimenticare...

.
Mi occupo di Creare le vostre pagine, disegnare loghi e marchi.  Posso realizzare biglietti da visita, personalizzare banner e clip animate.  Fornisco supporto e consulenza per realizzare Siti Internet,   blog personalizzati e pagine Social.  Servizio rivolto a Privati, Aziende, Agenzie, Enti,   Associazioni e Liberi Professionisti.
.

#Ostentazione #Blasfema dei   #SimboliReligiosi da parte #Salvini


#Ostentazione #Blasfema dei
 #SimboliReligiosi da parte #Salvini...




Mi occupo di Creare le vostre pagine Responsive, 
disegnare loghi e marchi.
Posso realizzare biglietti da visita, 
personalizzare banner e clip animate.
Fornisco supporto e consulenza per realizzare Siti Internet,
 blog personalizzati e pagine Social.
Servizio rivolto a Privati, Aziende, Agenzie, Enti, 
Associazioni e Liberi Professionisti.


MIO SITO  :

Mi occupo di Creare le vostre pagine Responsive,   disegnare loghi e marchi.  Posso realizzare biglietti da visita,   personalizzare banner e clip animate.  Fornisco supporto e consulenza per realizzare Siti Internet,   blog personalizzati e pagine Social.  Servizio rivolto a Privati, Aziende, Agenzie, Enti,   Associazioni e Liberi Professionisti.
.
loading...
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Sostieni questo Blog , GRAZIE

Ottimo Regalo

Ottimo Regalo
per tutte le Occasioni

Scegli una carta delle IMAGO


CLICCA QUI SOTTO
.



Informazioni personali

La mia foto
Siti Internet e Blog Personalizzati

Visualizzazioni totali