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mercoledì 27 maggio 2009

Terra Futura

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Cos’è Terra Futura?

Terra Futura è una grande mostra-convegno strutturata in un’area espositiva, di anno in anno più ampia e articolata, e in un calendario di appuntamenti culturali di alto spessore, tra convegni, seminari, workshop;
 e ancora laboratori e momenti di animazione e spettacolo.

Nata dall’obiettivo comune di garantire un futuro al nostro pianeta – e di farlo insieme –, la manifestazione mette al centro le tematiche e le “buone pratiche” della sostenibilità sociale, economica e ambientale, attuabili in tutti i campi: dalla vita quotidiana alle relazioni sociali,
dal sistema economico all’amministrazione della cosa pubblica...

Terra Futura vuole far conoscere e promuovere tutte le iniziative che già sperimentano e utilizzano modelli di relazioni e reti sociali, di governo, di consumo, produzione, finanza, commercio sostenibili: pratiche che, se adottate e diffuse, contribuirebbero a garantire la salvaguardia dell’ambiente e del pianeta,
 e la tutela dei diritti delle persone e dei popoli.

È un evento internazionale perché intende allargare e condividere la diffusione delle buone pratiche a una dimensione globale; perché internazionali sono i numerosi membri del suo comitato di garanzia, la dimensione dei temi trattati e i relatori chiamati ad intervenire ai tavoli di dibattito e di lavoro; infine, perché lo sono i progetti e le esperienze presenti o rappresentati ampiamente nell’area espositiva,
che ospita realtà italiane ed estere.

Numerosi e importanti i consensi raccolti negli anni. Oltre 94.000 i visitatori dell’edizione 2008, 550 le aree espositive con più di 5000 enti rappresentati; 160 gli eventi culturali in calendario e 850 i relatori presenti,
 fra esperti e testimoni di vari ambiti di livello internazionale.

La sesta edizione di Terra Futura si svolgerà sempre alla Fortezza da Basso, a Firenze, dal 29 al 31 maggio 2009.

ORARI:
venerdì 29 maggio ore 9.00-20.00
sabato 30 maggio ore 9.00-22.00
domenica 31 maggio ore 10.00-20.00

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lunedì 25 maggio 2009

Il fumo : il più grande lavaggio del cervello


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NON VOGLIO SMETTERE



E’ da un po’ che ho finalmente smesso di fumare, e se ripenso al periodo che fumavo mi rendo conto di essere stato, permettimi il termine,
veramente un grande Cog---ne!

Fumare è una tossicodipendenza e smettere di fumare è quanto di più intelligente una persona con un po’ di "sale in zucca" possa fare.

Spesso e volentieri si considera solo il fattore fisico, mi spiego meglio, quando una persona smette di fumare si ripete sempre che è difficile, perchè oramai il corpo è abituato alla nicotina, perchè il corpo ne ha bisogno, ecc… La verità è che l’effetto "assuefante" della nicotina scompare dopo pochissimo tempo da quando si spegne l’ultima sigaretta, meno di un giorno.

Il problema non è un fattore fisico. Il problema è un fattore mentale. Cresciamo con la convinzione che chi fuma è figo, è sicuro, è importante. Quante volte abbiamo visto, in un film per esempio, una scena in cui importanti uomini d’affari si accendono un sigaro dopo aver siglato una trattativa.

Ed essendo una tossicopendenza mentale non si può fare altro che combatterla con la mente.

Quando fumavo pensavo che smettere fosse difficile, pensavo che sarei ingrassato, pensavo che non sarei più riuscito a divertirmi a una festa, ecc… tutte grandissime CA---TE!!!

Il sapore delle cose è diverso, molto più buono, respiro meglio, l’alito è fresco, ecc…

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sabato 23 maggio 2009

10 comandamenti dell'udito

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10 comandamenti dell'udito

Informazioni e consigli per una buona prevenzione dei disturbi uditivi, a tutte le età: stile di vita,
controlli e piccole attenzioni che possono salvare l'udito.

 1. Proteggersi da fonti di rumorosità elevata (ambiente di lavoro, armi da fuoco, esplosivi, discoteca ecc.), per evitare traumi acustici, cioè la fragilizzazione della coclea con possibilità di peggioramento uditivo.

2. Non introdurre mai nel condotto uditivo esterno cotton fioc o coni.

3. Se si avverte una diminuzione dell’udito o una sordità improvvisa, eseguire subito un esame audiometrico e intervenire immediatamente. Eventuali segni premonitori di un danno uditivo sono: ronzii, fischi, iperacusie e vertigini. Se presi in tempo, questi sintomi possono contribuire a ridurre la probabilità di danno permanente.

4. La perdita uditiva da un solo orecchio necessita di controlli uditivi annuali, per prevenire la perdita uditiva nell’altro orecchio.

5. Utilizzare auricolari o dispositivi vivavoce per l’uso prolungato del telefono cellulare. Fare telefonate brevi, non superiori ai 2 minuti per orecchio. Non usare il telefono cellulare neanche in vivavoce durante la guida di autoveicoli perché l’udito influenza i processi di attenzione visiva.

6. Non ascoltare musica troppo alta (> 90 dB) con auricolari o cuffie per più di tre ore consecutive, soprattutto in presenza di rumore ambientale (metropolitana, stazioni ferroviarie, ecc.), e non adattare mai il volume all’orecchio peggiore.

7. Anche le vibrazioni e i rumori di bassa frequenza (< 500 Hz, come quelli emessi dai motori diesel o dai ventilatori) possono essere fastidiosi e vanno ridotti al di sotto dei 70 dBA (voce umana). Se si hanno disturbi del sonno, è di facile riscontro il beneficio ottenuto dall’allontanamento di rumori intermittenti (ticchettio dell’orologio, goccia d’acqua), anche se di bassissimo volume (40 dBA).

8. Evitare o ponderare bene l’assunzione di farmaci tossici per l’orecchio (in particolare alcuni tipi di antibiotici, diuretici, salicilati, antimalarici ecc.), per evitare gli effetti dannosi per l’udito.

9. Prestare particolare attenzione a fattori di rischio cardiovascolare (per esempio fumo, alcol e diabete), che sono correlati con l’ipoacusia.

10. Attenzione ai traumi sportivi. Il trauma sportivo e il barotrauma (trauma da variazione pressoria) sono responsabili di un danno a carico dell’orecchio interno. Deltaplano, parapendio, volo a vela e immersioni subacquee rappresentano un rischio potenziale di barotrauma nel momento in cui il soggetto presenta disturbi di raffreddamento. Eseguire manovre di attivazione della muscolatura tubarica (le cosiddette manovre di compenso, tipo Valsalva e deglutizioni forzate) che evitano l’instaurarsi di livelli pressori diversi ed effettuare una visita preventiva con valutazione della funzionalità tubarica. Se invece si praticano sport di contatto (rugby, calcio), evitare traumi meccanici diretti a carico dell’orecchio. Il trauma sportivo può determinare un ematoma del padiglione auricolare, un versamento ematico in orecchio medio o anche perforazioni della membrana timpanica: in tutti i casi il trauma provoca forte dolore e va curato tempestivamente.

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Automassaggio alla colonna vertebrale

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Automassaggio alla colonna vertebrale

Moltissimi sono i benefici che il Pilates può assicurare non solo al corpo ma anche alla mente di chi la pratica.  Oltre all’utilizzo degli attrezzi, il Pilates prevede anche la ginnastica a corpo libero.
Proviamo a vedere insieme un esempio: il Rolling.

Obiettivo: auto-massaggio della colonna vertebrale.

Posizione di partenza: seduto, le ginocchia flesse.
 Le mani afferrano le gambe.
Avvicinare i talloni il più possibile agli ischi.
Fronte appoggiata alle ginocchia.

Movimento: dondolare all’indietro e tornare alla posizione di partenza senza toccare il pavimento con i piedi.

Respirazione: inspirare durante il movimento iniziale. Espirare tornando in posizione di partenza.

Osservazioni: ripetere da sei a dieci volte. Afferrare con le mani le tibie a differenti altezze fino a che le cosce non aderiscano perfettamente al corpo.Quando la dondolata sarà stabile afferrare con la mano sinistra la caviglia destra e con la mano destra il
polso sinistro (o viceversa).

Note: non alzare le spalle. Non buttare all’indietro il capo per iniziare il movimento.
 L’appoggio deve essere sempre mantenuto a livello dorsale mai cervicale.
Se le dita dei piedi toccano terra probabilmente il carico è a livello cervicale.

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giovedì 21 maggio 2009

Mi piace il silenzio dei visitatori

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Mi piace il silenzio dei visitatori.

Mi piace perchè il silenzioso visitatore tien dentro ciò che una lettura gli lascia.
Mi piace perchè non sempre ci si sente di mettere il proprio zampino su qualcosa che non è loro, e non biasimo per nulla questa scelta che porta a tacere.
Mi piace perchè a volte un commento, involontariamente, riesce a sconvolgere tutto, e non è per noncuranza del visitatore che accade, nè per poca fiducia dell'autore, succede così, senza un perchè.
Mi piace perchè...
Sì, Mi piace perchè il silenzio ha e avrà sempre il suo fascino,
 ovunque si trovi e da chiunque sia stato scelto.

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martedì 19 maggio 2009

Famiglie che acquistano in campagna

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Negli ultimi sei mesi, quattro famiglie su dieci hanno optato, almeno una volta, verso gli acquisti di prodotti alimentari direttamente in campagna. Ad affermarlo è la Cia – la Confederazione italiana agricoltori – in relazione ai dati sui consumi resi noti in questi giorni dall’Istat.

 «Nel 2007 la percentuale degli italiani che hanno comprato in campagna è cresciuta – spiega una nota dell’associazione – in maniera tangibile: più 15 per cento rispetto all’anno precedente». Per frutta e verdura – rileva ancora la Cia – l’acquisto in campagna si rivela un vero «affare» per i consumatori visto che, secondo i produttori, il risparmio si aggirerebbe attorno al 35 per cento [con punte anche del 40 per cento] nei confronti dei tradizionali canali di vendita. Stesso discorso per vino e olio, i cui prezzi si riducono del 25-30 per cento. Tagli del 15-20 per cento si hanno per pane e carne.

 «Ovviamente la spesa in campagna – precisa però la Cia – rappresenta una percentuale ancora bassa rispetto al totale degli acquisti alimentari. Tale strada costituisce, però, un elemento importante per contrastare i prezzi e combattere i rincari abnormi e ingiustificati
 provocati dai molteplici passaggi di filiera e dalle spinte speculative».
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Mangiare a ‘chilometri zero’

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«Mangiare a ‘chilometri zero’ significa anche risparmiare e combattere l’inflazione con cibi locali e di stagione che non subiscono troppe intermediazioni e non devono percorrere lunghe distanze prima di giungere sulle tavole». Lo afferma la Coldiretti commentando l’approvazione da parte del consiglio regionale del Veneto della «legge del chilometro zero», un disegno di legge presentato dalla Coldiretti regionale con il sostegno di venticinque mila firme di cittadini consumatori, che sancisce la preferenza ai prodotti locali in mense, ristoranti e grande distribuzione per combattere i rincari dovuti all’aumento del costo dei trasporti e l’impatto sul clima provocato all’inquinamento con l’emissione di gas serra dei mezzi di trasporto.

 L’iniziativa, secondo la Coldiretti, risponde al bisogno di un numero crescente di cittadini che vuole condurre uno stile di vita più attento all’ambiente e alla salvaguardia del clima anche a tavola ed è «un ottimo modo per combattere il caro prezzi in un paese come l’Italia dove – prosegue l’organizzazione degli agricoltori – l’86 per cento dei trasporti avviene ancora su gomma e dove i costi della logistica arrivano ad incidere per addirittura un terzo del prezzo di frutta e verdura».

 Insomma, dopo l’autorganizzazione di cittadini e produttori con i Gruppi di acquisto solidale e la scelta di alcuni ristoranti, anche le istituzioni di svegliano?

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giovedì 7 maggio 2009

Magrezza estrema: colpa dei media




Magrezza estrema: colpa dei media?


Giovedì 2 ottobre a Lubiana, in occasione dell’Ottava Conferenza di Psicologia dell'Alpe Adria (8th Alps-Adria Psychology Conference), lo psicologo triestino Emanuel Mian proporrà l’intervento“The effects of exposure to thin media images in young females” (Effetti dell'esposizione ad immagini di donne magre nelle giovani donne), durante il quale parlerà degli effetti sulla percezione del proprio corpo rilevati su un campione di 53 donne (tra i 18 e i 24 anni e senza alcun disturbo alimentare e/o dell'immagine corporea) esposte ad immagini pubblicitarie contenute nei giornali italiani che presentano ragazze esili.





Lo studio, di cui Mian è coautore insieme a Walter Gerbino, Preside della Facoltà di Psicologia di Trieste, si è avvalorato dell’utilizzo del B.I.R. (Body Image Revealer), strumento che simula il sottopeso ed il sovrappeso. 
Le donne, subito dopo aver visionato immagini pubblicitarie neutre (cibo per cani, orologi, automobili) ed immagini "fisicamente salienti" (in cui vi era un corpo femminile atto a veicolare il messaggio pubblicitario di costumi da bagno, profumi e biancheria intima femminile), sono state sottoposte al test con il B.I.R. Se ne è dedotto che le ragazze desiderano un corpo più esile e si percepiscono più grasse dopo aver visto una pubblicità in cui è presente un corpo femminile magro. 





Ciò indica che nelle giovani donne, il fattore socio culturale è rilevante nel determinare l'ideale di bellezza
verso cui tendere e verso cui conformarsi. 
Fattore socio culturale che potrebbe portare a comportamenti simili ad un disturbo alimentare subclinico. In altri termini, è ipotizzabile che la visione di immagini di donne esili, anche in ragazze senza un disturbo alimentare o dell'immagine corporea, comporti un’insoddisfazione, per molti casi simile a quella di coloro che soffrono di un disturbo alimentare.
Mian tende a sottolineare che i disturbi alimentari quali anoressia e bulimia nervosa sono ovviamente determinati da numerosi altri fattori, ma che ciononostante, l'impulso alla magrezza può trovare nei modelli proposti dai mass-media una possibile concausa.

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mercoledì 6 maggio 2009

Benessere mamme e bimbi : Save the Children




Benessere mamme e bimbi , Italia solo 16esima per Save the Children
Ma sui bimbi in particolare Italia seconda solo alla Svezia



- L'Italia è al sedicesimo posto nel mondo nella classifica del benessere di madri e bambini, guadagnando tre posizioni rispetto all'anno scorso. E' quanto emerge dal decimo rapporto sullo stato delle madri nel mondo, presentato questa mattina dall'organizzazione Save the Children. Secondo il dossier, è la Svezia, seguita da Norvegia e Australia, il Paese dove si registrano i migliori parametri relativi alla salute, l'educazione e alla condizione economica delle madri e dei bambini. All'estremo opposto il Niger, ultimo in graduatoria. Un'accresciuta presenza delle donne nel governo nazionale, passate dal 17% del 2008 al 21% nel 2009, e il raggiungimento del 100% del tasso di iscrizione alla scuola secondaria, sono alcuni dei parametri, spiega l'organizzazione, responsabili del migliore posizionamento del nostro Paese.

Per quanto riguarda il solo benessere dei bambini (vale a dire considerando i soli parametri relativi ai bambini, come il tasso di mortalità infantile, il tasso di iscrizione alla scuola per l'infanzia e alla scuola secondaria) il nostro Paese si attesta al secondo posto, dopo la Svezia. E in buona posizione l'Italia finisce anche per il supporto allo sviluppo della prima infanzia, attestandosi nella zona A (quella più alta) della classifica, rispettando 4 dei 10 parametri considerati. "Negli ultimi anni - spiega Valerio Neri, direttore di Save the Children Italia - l'Italia si è sempre collocata a metà del gruppo dei paesi più sviluppati, registrando livelli di eccellenza, rispetto agli indicatori della salute dei bambini".

Analizzando invece i soli indicatori relativi al benessere delle madri, quali il ricorso alla contraccezione, i benefici alla maternità, il rapporto fra i salari degli uomini e quelli delle donne, l'Italia scende al 24esimo posto della graduatoria. "Sebbene questi dati riportino un quadro sostanzialmente positivo, la condizione di salute delle mamme appare più incerta di quella dei bambini in Italia", spiega Neri. "Inoltre - sottolinea - le statistiche non sempre riescono a rappresentare a pieno alcune situazioni meno visibili e specifici gruppi sociali più svantaggiati e in difficoltà".

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lunedì 4 maggio 2009

Déjà vu




La sensazione precisa di avere già vissuto una situazione nuova, con gli stessi protagonisti, i medesimi gesti e identiche parole, capita a tutti almeno una volta nella vita. È un fenomeno misterioso e affascinante che viene definito déjà vu, dal francese “già visto”. Alcuni studi sostengono che oltre il 70% delle persone abbia sperimentato la sensazione di familiarità che si trova in una nuova situazione.


Tutto si consuma in breve tempo, che può variare da uno a pochi secondi, ed è accompagnato da un senso di profezia e premonizione, ossia la consapevolezza di sapere già ciò che accadrà negli istanti successivi. Si tratta di qualcosa che è stato studiato da scienziati, filosofi, neurologi che si sono chiesti le cause del fenomeno del déjà vu.


Le spiegazioni

Sono molte le ipotesi scientifiche e nom, che hanno cercato di spiegare il fenomeno. Di seguito proviamo a considerare quelle più studiate.

La vita precedente: secondo una prima interpretazione, la familiarità che ci suscita un determinato luogo in cui non siamo dipenderebbe da esperienze fatte in una vita precedente. Come se esistesse una specie di memoria che ci accompagna nelle varie reincarnazioni.

La telepatia: alcuni studiosi sostengono che il déjà vu sia il risultato di informazioni telepatiche che arrivano da persone che hanno già fatto quell’esperienza e che noi captiamo attraverso il “sesto senso”.

La psicoanalisi: psicologi e psicanalisti credono che il déjà-vu sia il ricordo dei sogni. L’ipotesi è che, sebbene vengano dimenticati prima del risveglio, i sogni possono lasciare qualche traccia nella memoria a lungo termine. In questo caso, il déjà vu potrebbe essere il ricordo di un sogno dimenticato che aveva diversi elementi in comune con l’esperienza che si sta vivendo.

La psicologia cognitiva: secondo alcuni studi la nostra memoria fallirebbe nel credere di ricordare un certo episodio, in realtà mai avvenuto; a differenza di un computer, la memoria registra i dati in modo imperfetto e alcuni dei ricordi archiviati assomigliano a dei disegni con i bordi poco definiti. È possibile quindi che una determinata situazione o paesaggio attivino in noi il ricordo di un’esperienza che abbiamo realmente vissuto.


Quando è frequente

Il déjà vu spesso si presenta in momenti di forte emozione o stress, tanto è vero che ne sono più vittime i bambini di 7-8 anni e gli adolescenti, cioè persone i cui processi mentali sono ancora in fase di organizzazione, quindi non sempre la coscienza riesce a mantenersi vigile. Anche quando si attraversano particolari momenti, come l’innamoramento, un trauma o un sovraffaticamento i déjà vu si presentano più spesso.

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venerdì 1 maggio 2009

TAMIFLU E FEBBRE SUINA 'STRANA COINCIDENZA'




TAMIFLU CONTRO LA FEBBRE SUINA.STRANA COINCIDENZA
Virus febbre suina: risponde al Tamiflu, come mai?


"Un bel colpo di fortuna per la farmaceutica svizzera Roche che ha uno stock di centinaia di milioni di dosi di Tamiflu che aveva prodotto per l'aviaria H5N1"

"I casi di influenza suina (swine flu H1N1) registrati nelle ultime ore hanno dato esito positivo al Tamiflu. Si proprio il Tamiflu, quello che era diventato inefficace con l'aviaria H5N1, quello che il governo U.S.A. aveva comprato in grosse quantita' (60 milioni di dosi) e di scadenza a breve (Q3 2009). Tanto che sono state subito messe a disposizione 14 milioni di dosi per gli stati USA piu' a rischio. Un bel colpo di fortuna per la farmaceutica svizzera Roche che ha uno stock di centinaia di milioni di dosi di Tamiflu che aveva prodotto per l'aviaria H5N1, che poi invece ha sviluppato immunita' verso il farmaco e adesso invece sembra funzioni per la suina... Strane coincidenze... domani quando riapriranno le borse sicuramente vedremmo il titolo della Roche schizzare in alto...".

"Attualmente le azioni Roche sono quotate 139.60 Sfr ed ultimamente sono state acquistate in modo massiccio, anche queste strane ma strane coincidenze....".

Lo denuncia Pasquale Di Raimo, dalla Svizzera.....

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