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martedì 19 ottobre 2010

interventi a livello individuale e generale contro l’obesità



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Che cosa pensano gli obesi degli interventi a livello individuale e generale contro l’obesità? A questa domanda ha cercato di rispondere una ricerca australiana, pubblicata da Samantha Thomas e colleghi della Monash University di Melbourne. Attualmente in Australia il 25% della popolazione è obeso, il 37% sovrappeso, il 37% ha un peso normale e il 2% è sottopeso.
Gli studi precedenti hanno sempre considerato l’opinione pubblica a livello generale. Ma questa volta è stata chiesta l’opinione di persone con un BMI uguale o superiore a 30. Il campione è stato reclutato in modo tale che fossero presenti esperienze diverse in termini di obesità. Il 75% erano donne. L’età andava dai 19 ai 75 anni, l’età media era di 45 anni. Ai partecipanti è stato chiesto di esprimersi su tre interventi a livello generale (legislazione, campagne mediatiche e iniziative sanitarie pubbliche) e su tre interventi a livello individuale (programmi personalizzati di attività fisica, programmi commerciali dietetici, chirurgia). Ai partecipanti è stato chiesto anche un giudizio sull’efficacia di questi interventi.
Il 61% del campione si è espresso a favore di una legislazione “anti-obesità”, per esempio con la proibizione degli spot di junk food rivolti ai bambini. Tuttavia, questi interventi sono stati anche giudicati come una scorciatoia a un problema complesso. “Le persone affrontano una complessità di scelte riguardo al cibo, e quindi la soluzione deve essere complessa” ha detto un partecipante. Il 42% del campione aveva fiducia nelle iniziative sanitarie pubbliche, fatte di consigli concreti, forniti da autorità pubbliche affidabili. Il 33% sosteneva le campagne mediatiche, spesso però percepite come inesatte e discriminanti. I programmi personalizzati di fitness sono stati sostenuti dal 57% del campione, in particolare da quello maschile. Il 31 % si è espresso a favore della chirurgia, ma molti erano dubbiosi sulla sua efficacia, soprattutto a lungo termine. I programmi di dimagrimento commerciali sono stati giudicati nel loro complesso positivamente dal 18% del campione. Molto più positivi erano i giudizi per i programmi giudicati maggiormente orientati alla promozione della salute piuttosto che al semplice dimagrimento e che non vendevano alimenti dietetici.
In conclusione, secondo i ricercatori, gli adulti obesi sono favorevoli a interventi di sanità pubblica, non giudicanti, non stigmatizzanti, che puntino a migliorare lo stile di vita piuttosto che la perdita di peso.


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sabato 16 ottobre 2010

..AMORE..: le donne metalmeccaniche alla manifestazione del 1...

..AMORE..: le donne metalmeccaniche alla manifestazione del 1...: "Fiom. Squisitamente di genere. Le Metalmeccaniche spiegano le ragioni di gener..."

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Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: formazione e cultura della prevenzione


L’iniziativa si struttura in tre giornate monotematiche e settoriali aperte al mondo cooperativo nelle quali interverranno docenti universitari che toccheranno i maggiori bacini produttivi della provincia di Cuneo





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Comincerà lunedì 11 ottobre il ciclo di incontri promossi da Confcooperative Cuneo volti ad educare e sensibilizzare il management ed i lavoratori delle cooperative sulle tematiche della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’iniziativa, patrocinata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, si struttura in tre giornate monotematiche e settoriali aperte al mondo cooperativo nelle quali interverranno docenti universitari che toccheranno i maggiori bacini produttivi della provincia di Cuneo. In particolare, il primo incontro, lunedì 11 ottobre presso la sede di Confcooperative Cuneo, sarà rivolto alla cooperazione sociale; nei due incontri successivi, il 18 ottobre ad Alba e il 5 novembre a Lagnasco, si affronteranno rispettivamente le specificità della cooperazione di produzione e lavoro e quelle della cooperazione agricola.
A conclusione del percorso formativo, è prevista il 29 novembre una tavola rotonda alla presenza di Istituzioni, Parti Sociali,ed Autorità che sarà momento di riflessione tra tutti gli attori pubblici e privati che rivestono ruoli di responsabilità su questa tematica.
“Istruzione, formazione e sicurezza sui luoghi di lavoro sono elementi cruciali per lo sviluppo di una cultura della prevenzione. A maggior ragione in questo periodo storico, caratterizzato dalla persistenza di una forte crisi reale produttiva ed occupazionale, riteniamo che debba essere mantenuta alta l’attenzione su queste tematiche,con particolare riguardo alla prevenzione ed alla cultura della sicurezza” afferma Massimo Gallesio Direttore di Confcooperative, “è questo il momento in cui maggiormente si deve incidere sulla sensibilità e responsabilità di chi deve, nelle imprese e per le imprese, garantire la sicurezza dei lavoratori valorizzando la centralità della persona
Per ulteriori informazioni contattare l’Area Sindacale Confcooperative Cuneo - Servizio Europrogetti e Formazione nella persona della dott.ssa Roberta Rallo tel. 0171/451738 begin_of_the_skype_highlighting              0171/451738      end_of_the_skype_highlighting – e-mail: rallo.r@confcooperative.it



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venerdì 1 ottobre 2010

I Beveroni antisbornia


Sono la moda del momento e impazzano tra i giovani di tutta Europa, Italia compresa: bevande “magiche” che promettono di cancellare gli effetti dell’alcol in soli 20 minuti. 
I dubbi però sono molti, e medici ed esperti invitano alla cautela.

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I beveroni antisbornia appartengono alla categoria degli integratori alimentari, ma vengono venduti nei locali notturni come una sorta di rimedio agli eccessi di una serata. Tra le proprietà reclamizzate, sarebbero in grado di far passare rapidamente i postumi di una sbronza, quali nausea e mal di testa; in più promettono di abbassare il tasso alcolico nel sangue. Queste bibite vengono presentate come una soluzione semplice, alla portata di tutti ed economiche, per salvare la patente di fronte al test dell’alcol. Tra quelle commercializzate in Italia, diverse sostengono che se consumate alla fine di una serata all’insegna di eccesso alcolico, si avranno effetti utili a prevenire i classici postumi di una sbornia, in modo tale da essere lucidi e in piena forma la mattina seguente.
Cosa sono?
Si tratta di bibite a base di protettori del fegato come la slimarina e la carnosina e di alcune sostanze proteiche come la taurina, la colina e la niacina, elementi non tossici, ma che non hanno nemmeno le proprietà pubblicizzate. Secondo gli esperti queste sostanze non accelerano il metabolismo dell’alcol in modo determinante come, invece, promesso dalla pubblicità. Tuttavia, alcune di queste sostanze vengono abitualmente usate per la cura dell’alcolismo, per intervenire sugli effetti della malnutrizione o per riequilibrare gli enzimi del fegato. Gli elementi naturali che contengono, come liquirizia, melissa, carciofo e limone, agiscono sicuramente sulla digestione, ma non è dimostrata la loro efficacia sulla riduzione del tasso alcolemico. Per di più la dose consigliata è uguale per tutti e, secondo gli esperti, questo fatto basterebbe a supportare il legittimo scetticismo, visto che ogni corpo reagisce in modo diverso.
Efficacia non dimostrata
Medici ed esperti sono concordi nel ritenere che questi drink non sono nocivi, ma nemmeno efficaci contro la sbornia, così come si vuol far credere. Mancano attestazioni scientifiche condotte in condizioni sperimentali chiare, ripetibili e corrette.
Si incoraggia a bere
Più che bevande antisbornia, ci si trova di fronte a una trovata pubblicitaria, che in sostanza incita a bere. Il target di chi usa questi drink è composto soprattutto da giovanissimi, persone vulnerabili, che credono facilmente a ogni cosa, pur di giustificare i loro comportamenti scorretti. Il timore principale degli esperti è che le numerose promesse sulle proprietà antisbornia, possano condurre i ragazzi a bere molto di più perché attirati dall’illusione che una bevanda possa far tornare tutto alla normalità prima di rientrare a casa o di mettersi alla guida.

 Ma la regola è una sola: 
se si è alzato il gomito non mettersi alla guida!

Il caso francese
In Francia è stato recentemente lanciato uno di questi prodotti, che ha messo in allarme le autorità sanitarie. La nuova bevanda non è altro che una copia di un prodotto già venduto nel 2004. La preoccupazione si è concentrata proprio sul messaggio pubblicitario, ritenendo che questo possa incoraggiare i giovani a consumare alcolici senza remore, confidando sull’effetto di riduzione dell’alcol nel sangue.
LEGGI ANCHE:
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http://cipiri.blogspot.it/2012/05/o-bevi-o-guidi-o-fai-ginnastica.html




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