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venerdì 15 luglio 2016

Fumare Marijuana Non ha Effetti Negativi sulla Salute



Lo dice una ricerca pubblicata su Jama Psychiatry: il consumo abituale di cannabis avrebbe conseguenze negative molto marginali. Almeno per gli under 38

Gli effetti sulla salute di un consumo costante e prolungato di marijuana? Pochissimi, praticamente nessuno. A dirlo è una ricerca guidata dall’Arizona State University, pubblicata su Jama Psychiatry, che ha analizzato a fondo i dati di 1037 giovani neozelandesi, monitorati nel loro consumo di cannabis dalla nascita fino all’età di 38 anni. Morale: l’unico effetto dovuto alla marijuana sarebbe un peggioramento generale della salute dei denti.


Per il resto, in modo quasi sorprendente, i ricercatori hanno scoperto che il consumo abituale di cannabis sarebbe in qualche modo legato a un indice di massa corporea più basso, a un girovita più stretto e a livelli più contenuti di colesterolo nel sangue. Questo, dunque, sembrerebbe suggerire un effetto positivo sul metabolismo. Il consumo di tabacco, al contrario, è stato collegato ancora una volta a problemi anche gravi all’apparato respiratorio.

“Non possiamo certo dire che non ci sia alcuna controindicazione all’uso della marijuana – ha voluto specificare il dottor Kevin Hill, esperto dell’Harvard  Medical School, – ma queste ricerche sembrano suggerire che gli effetti sono meno gravi di quanto credessimo in passato”.

Uno studio del 2012 aveva infatti rilevato nei ragazzi di età inferiore ai 18 anni abituati a fumare erba una riduzione di 8 punti nel proprio quoziente intellettivo rispetto ai coetanei. La stessa ripercussione, però, non era stata registrata tra i fumatori maggiorenni.

LEGGI ANCHE : DI MARIJUANA NON E' MORTO MAI NESSUNO  :







giovedì 14 luglio 2016

Di Marijuana NON E' MAI MORTO NESSUNO




L’oncologo Umberto Veronesi torna ad esprimere il suo parere favorevole alla legalizzazione della cannabis, e lo fa in modo netto, evidenziando come secondo la scienza esista un dato incontrovertibile: la cannabis è enormemente meno dannosa di alcol e tabacco.

Sono molto favorevole alla legalizzazione della cannabis perché i proibizionismi non funzionano – ha dichiarato in in un’intervista all’emittente Radio C. – In Italia è proibito l’uso della cannabis e il 70% delle persone la usa o l’ha usata. Quindi è un insuccesso che va solo a vantaggio della criminalità organizzata, perché crea un mercato nero che fa vivere benissimo tutti i delinquenti».

«Se invece fosse libera, come lo è in molti altri Paesi, sarebbe tutto più facile, chi la vuole se la compra, non deve andare in un angolo della strada a farsela vendere da un pusher. Io non consiglio certo ai miei figli di fumare marijuana, così come non gli consiglio di bere alcol o di fumare tabacco. Al mondo si contano oltre 1 miliardo di fumatori che che fumano circa 6 mila miliardi di sigarette all'anno; quindi, in media, ogni fumatore consuma circa 6.5 kg /anno di tabacco, con consumo medio di 1.600 sigarette /anno.

Queste cifre sono in aumento, non solo nel Terzo Mondo dove dal 1970 il consumo di tabacco è cresciuto del 67%, ma anche in tutto il Mondo Industrializzato. Il nuovo obiettivo dei produttori di sigarette rimane il mercato cinese, dove 300 milioni di fumatori consumano 1.880 miliardi di sigarette /anno. Un fumatore su quattro e' cinese e il numero dei tabagisti in CINA sta aumentando costantemente.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) le sigarette sono la causa del 20% delle morti nei Paesi sviluppati, oltre ad essere causa del 90-95% dei tumori polmonari, l'80-85% delle bronchiti croniche ed enfisema polmonare, il 20-25% degli malanni cardiovascolari.

Sono numeri da Olocausto ... il fumo è la principale causa di mortalità!!! Ogni anno nel mondo perdono la vita circa 3.000.000 di persona a causa del fumo.
Attualmente in Italia il fumo causa 75.000/80.000 morti all'anno:
- circa 39.000 per cancro.
- circa 13.000 per malattie respiratorie croniche
- 22.000 per malattie cardiovascolari.
La marijuana non è un trattamento totalmente innocuo, ma ha un limite molto basso di pericolosità.
Di Marijuana NON E' MAI MORTO NESSUNO.


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sabato 9 luglio 2016

Dieta Vegana ai bimbi: Danneggia e compromette la Salute



Dopo alcuni ricoveri in poche settimane sale l'allarme malnutrizione. 
Ecco perché costituiscono un pericolo, a partire dal sistema nervoso". 

“È ormai dimostrato in letteratura scientifica che diete fortemente restrittive producono carenze nei bambini in età pediatrica”. Il parere dell’esperto è netto. Alberto Villani, vicepresidente della Società italiana di pediatria (Sip) e responsabile dell’unità di Pediatria generale e malattie infettive dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, sottolinea a ilfattoquotidiano.it come siano ormai “diversi gli esempi negli ultimi anni di bambini denutriti, in seguito a diete troppo rigide: proprio nel 2015 ne abbiamo avuti tre in cura nel nostro ospedale”.

Il riferimento è ai casi, balzati di recente agli onori delle cronache, di bimbi costretti al ricovero ospedaliero per un regime alimentare inadeguato. L’ultimo a Milano, dove un bambino di un anno, ma con un peso equivalente a quello di un neonato di tre mesi, è stato costretto al ricovero, disposto dalla Procura, all’ospedale Fatebenefratelli. Le prime analisi hanno dimostrato la presenza nel suo sangue di livelli di calcio “ai limiti della sopravvivenza”. Un altro ricovero analogo riguarda una bambina di Genova, una decina di giorni fa, a fine giugno. “La dieta vegana – spiega Villani – non è quanto di meglio possa esserci per la salute dei bambini”.

In Italia oggi quasi una persona su dieci segue una dieta vegetariana o vegana. Proprio a Milano, ad aprile, è stato aperto un asilo nido completamente vegano. Secondo il “Rapporto Italia 2016” dell’Eurispes, infatti, vegetariani e vegani rappresentano l’8% della popolazione. Una percentuale in crescita di più di due punti rispetto allo scorso anno. In particolare, il 7,1% degli italiani si dichiara vegetariano (nel 2015 la stima era del 5,7%), e l’1% vegano (nel 2014 la stima era dello 0,6%, e nel 2015 era scesa allo 0,2%). La maggior parte di chi ha risposto di essere vegetariano o vegano, secondo l’Eurispes, è mosso da ragioni che hanno a che fare con la salute e il benessere: il 46,7%. Il 30%, invece, dalla sensibilità nei confronti degli animali, mentre poco più del 12% deve la sua scelta alla sensibilità per la tutela ambientale.

Ma quali sono i possibili rischi per la salute dei bambini di una dieta vegana? “Alcuni nutrienti, in particolare, sono essenziali per lo sviluppo, soprattutto del sistema nervoso. Per esempio, la vitamina B12, la cui carenza – precisa Villani – può provocare danni neurologici irreversibili, come atrofia cerebrale. Per noi pediatri, la salute dei bambini viene prima di ogni altra cosa. Occorre far capire ai genitori che un regime alimentare come quello vegano può essere fatto da adulti, ma è necessaria maggiore attenzione in età pediatrica. Un conto, infatti – aggiunge l’esperto del Bambino Gesù -, è l’accrescimento del sistema nervoso, un altro il suo mantenimento in età adulta. La nutrizione in età pediatrica dev’essere, quindi, la più varia possibile, e garantire la presenza di tutti i nutrienti. Come sottolineano molti studi scientifici e lo stesso Progetto 1000 giorni del ministero della Salute – aggiunge Villani -, la salute di noi adulti, sia fisica che cognitiva, è infatti strettamente legata a quello che abbiamo mangiato da piccoli. Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni, però – conclude lo studioso -, spesso i pediatri non sono a conoscenza della dieta seguita dai bambini, e si accorgono di eventuali problemi solo di fronte a una grave denutrizione, che richiede un ricovero ospedaliero.

LEGGI ANCHE
GLI OMEGA 3
http://cipiri3.blogspot.it/2016/07/omega-3-elisir-cardiovascolare-e.html

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venerdì 1 luglio 2016

Omega 3 : Elisir , Cardiovascolare e Cerebrale


L’omega 3 naturale dalle alghe risolve i disturbi alla vista, problemi cardiovascolari (pressione, piastrine e colesterolo), disturbi al sistema nervoso (demenza, deficit di attenzione ed Alzheimer) combatte le infiammazioni, migliora le prestazioni (fisiche e mentali) e rigenera tutte le cellule

La popolazione più longeva al mondo è quella dell’isola di Okinawa in Giappone e la loro dieta è unica perché assumono un quantitativo maggiore di Omega 3 rispetto alla dieta occidentale standard grazie al loro consumo abbondante di pesce fresco. Infatti il numero dei centenari di Okinawa è altissimo e tutti in ottima salute e che ancora lavorano ed hanno una vita sessuale, inoltre i casi di malattie cardiovascolari è quasi 6 volte inferiore rispetto ad ogni altra nazione.

I medici sono d’accordo nel rilevare che integrare con 1-2 capsule al giorno di omega 3 abbassa 
l’incidenza di morte per ogni tipo di malattia ed è stato dichiarato che la carenza di omega 3 è il sesto 
più grande assassino della popolazione occidentale.

Negli anni ’70 in uno studio sugli Inuit (Eschimesi), la popolazione nativa della Groenlandia, i ricercatori hanno osservato che avevano un cuore più sano e una salute migliore degli altri europei. Il loro segreto? Consumavano grosse quantità di grassi principalmente da balene, foche, salmoni e altri animali marini, tutti ricchi di acidi grassi Omega-3.

Molte persone associano la parola grassi ad un aumento del peso ma invece è il contrario! Consumare zuccheri e farine raffinate (che sono alla base della dieta moderna) portano a diabete, obesità, aumento di peso, mentre il consumo di acidi grassi Omega 3 aumenta il metabolismo (quindi fa perdere il peso di troppo) e nutre tutte le cellule del nostro corpo.

Nella nostra dieta occidentale è stato osservato che il quantitativo di omega 3 introdotto è inferiore alla norma. E’ stato scoperto da uno studio della Mayo Clinic su 19 donne incinta che seguivano una dieta “normale”, il 100% delle donne erano carenti di omega 3. Un altro studio sugli Inuit ha osservato che le donne in allattamento avevano molto più omega 3 nel latte rispetto alle donne in allattamento in Canada. Un bassa quantità di omega 3 nella mamma durante la gravidanza o l’allattamento può causare danni e predisposizione a disturbi nel cervello e alla vista del bambino.

Chi assume pochi omega 3 ha infatti un alto rischio diMalattie cardiovascolari (colestorolo alto, infarto, pressione alta, valori delle piastrine, infiammazione delle arterie, cuore debole)

Malattie psichiatriche (depressione, ADHD, difficoltà verbali, ecc)
Disturbi alla vista
Cancro
Artrite
Alzheimer
Infiammazioni
Disturbi al sistema nervoso (il cervello è fatto per il 60% di grassi!)
Demenza e perdita della memoria
Perché è così importante assumere Omega 3

Gli omega 3 sono dei grassi essenziali per il nostro organismo in quanto sono indispensabili per la 
nostra salute e il nostro corpo non può produrli da solo e quindi devono essere introdotti con la dieta. 

I più importanti acidi grassi Omega 3 sono l’EPA (Acido Eicosapentaenoico) e il DHA (Acido 
Docosaesaenoico). Gli EPA sono fondamentali per il sistema cardiocircolatorio mentre i DHA sono i 
mattoni principali del cervello.

La maggior parte delle persone infatti consuma troppi grassi omega-6 infiammatori (oli vegetali) e troppo pochi grassi omega-3 antinfiammatori. Secondo le stime mediche il rapporto ideale omega 6 / omega 3 è di 4:1 mentre la nostra dieta è di 15 : 1. Addirittura ad Okinawa e tra gli Inuit il rapporto è di 1 : 1 ovvero significa che consumano 15 volte più omega 3 di noi! Questo spiega come sono quasi immuni a tutte le malattie che affliggono la nostra società.

Segni rivelatori che il tuo rapporto omega-3 / omega-6 è fuori di equilibrio includono, oltre ai problemi elencati sopra:

Pelle secca e squamosa
Forfora o capelli secchi
Unghie morbide e fragili
Fatica
Crampi mestruali
Scarsa capacità di attenzione
Occhi: calo della vista, degenerazione maculare, problemi alla retina
Circa il 60% del nostro cervello è costituito da acidi grassi e il 15% sono grassi DHA. Una persona con pochi omega 3 non sviluppa correttamente il suo cervello, dovrà mettersi gli occhiali per vedere bene ed avrà un sistema immunitario debole; oltre ad avere un elevato rischio di infiammazioni e problemi di pressione alta.

Assumere Omega 3 è infatti ottimo per

Cuore
Reni
Morbo di Chron
Capelli secchi e sfibrati
Colite ulcerosa
Diabete
Artrite reumatoide
Memoria
Asma
Acne, psoriasi e dermatiti
Depressione
Stress
Cervello (rigenera il cervello aiutando nei casi di demenza, Alzheimer, 
disturbi cognitivi e deficit di 
attenzione)
Colesterolo (aumenta quello “buono” HDL e diminuisce quello “cattivo” LDL)
Dove si trova l’Omega 3

L’omega 3 si trova in nel pesce come salmoni, merluzzi, sgombri, aringhe e sardine che vivono allo stato selvaggio nei mari freddi e che si cibano di fitoplancton, vero produttore di EPA e DHA. Nei vegetali come frutta secca (noci, nocciole, mandorle), semi di lino e semi di chia è presente invece l’acido alfa-linoleico che il corpo può trasformare in EPA e DHA (i veri omega 3) ma con un tasso di conversione basso, ovvero occorre mangiarne molti per avere una dose sufficiente. Per questo i nutrizionisti raccomandano un consumo di almeno due volte a settimana di pesce.


Il problema dei metalli pesanti nel pesce

Il problema del pesce purtroppo è che l’alto livello di inquinamento dei mari l’ha reso pieni di metalli tossici come mercurio, piombo e cadmio. Infatti giusto per dare qualche dato:

Le industrie rivierasche scaricano ogni anno in mare 85 mila tonnellate di metalli pesanti, 200 mila 
tonnellate di azoto, 900 mila tonnellate di fosforo, 47 tonnellate di policiclici aromatici;
Più in particolare: le raffinerie di petrolio scaricano il 98,9 per cento degli idrocarburi, il 99,5 per cento dei fenoli e il 42 per cento del cadmio; l’industria metallurgica il 98,8 per cento dello zinco e l’85 di oli e grassi; gli allevamenti su scala industriale inquinano con il fosforo (94 per cento); dalle fabbriche di fertilizzanti arriva mercurio (98,8 per cento), piombo (42,2) e oli e grassi (14,7); organoclorurati (96,2) e piombo (55,7 per cento) dall’industria chimica e della carta.
Poiché la maggior parte dei metalli è idrofila essi tendono ad accumularsi nei grassi e quindi anche 
in omega 3 derivanti dal pesce, bisogna stare molto attenti alla qualità del pescato o di allevamento.

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GLI OMEGA3

VEGETALI RICCHI DI OMEGA3

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