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venerdì 29 dicembre 2017

Squirting: Eiaculazione Femminile



 quello che c’è da sapere sull’eiaculazione femminile.

Lo squirting è l’ultima sorpresa della mia vita di sex editor. Una quindicina di anni fa ho conosciuto la comunità americana dei diapers lovers, tutta organizzata in incontri a casa e domeniche di barbecue (tanto carini). A una fiera di feticisti del lattice per la prima volta ho visto una cosa molto simile a un sarcofago con toilet mask, una roba che usano i rubber fetish (tanta paura).


Tutto questo per dire che, quando parli di sesso, le notizie che trovi, le cose che scopri, spesso, ti stupiscono. L’ultima sorpresa l’ho avuta quando ho letto i dati di Pornhub sui video hard più cliccati dalle donne italiane negli ultimi tre mesi (dati cercati in esclusiva per Cosmo): in testa alla classifica (dopo italian, ma ogni nazione cerca video in lingua, quindi non conta) c’è lo squirt. Al secondo posto, c’è il sesso lesbico, che invece, sempre secondo Pornhub, è la cosa più cercata online dalle donne di tutto il mondo.

NOI ITALIANE ABBIAMO LA FISSA DELLO SQUIRTING. PERCHÉ? PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE PER NOI GUARDARE VIDEO DI DONNE CHE EIACULANO?
Ho cominciato a chiedere in giro, ad amiche, colleghe, amiche di amiche, sconosciute (praticamente, una pazza) e ho capito che le donne si dividono in due categorie. Quelle che squirtano, e quelle che no. Le prime, quando parli con loro, capisci subito che lo fanno perché si rilassano, contente finalmente di poterne discutere. Le seconde invece pensano che sia un’invenzione, ma davvero che cosa è, e poi perché io no? Entrambe le categorie però hanno idee molto confuse sull’argomento: nessuna sa che cosa sia l’eiaculato, e soprattutto da dove esca. Dalla vagina? Trasuda dalle labbra, dall’uretra? E poi: come si fa a farlo? Insomma, in fin dei conti non stupisce che nelle nostre stanze segrete, anziché gustarci il classico video lesbo-chic che tanto ci piace e ci fa eccitare, siamo tutte lì a cliccare su filmati di ragazze in grado di inondare la videocamera. Semplicemente: vogliamo capirne di più. Siccome anche io non è che abbia proprio tutto chiaro, al grido di la-gente-vuole-sapere ho intervistato un accademico che l’eiaculato femminile lo ha analizzato al laboratorio.

«Chiariamo subito una cosa fondamentale: lo squirting non è urina», dice Emmanuele A. Jannini, docente di Endocrinologia e Sessuologia Medica all’università Tor Vergata di Roma che sull’argomento ha pubblicato uno studio sul Journal of Sexual Medicine. «Questo eiaculato non contiene le sostanze tipiche dell’urina. Viene prodotto dal rene, stoccato nella vescica e viene espulso attraverso l’uretra. Quindi teoricamente è urina.
Ma è così diluito da essere più simile all’acqua che all’urina».

Tant’è vero che tutte le donne che squirtano (e i loro compagni) sanno benissimo che il liquido prodotto non puzza, anche dopo diverse ore dall’eiaculazione. «Il mio ragazzo mi dice sempre che profuma», mi racconta Claudia, 40 anni, grafica. «Il problema però è che a volte è tantissimo. Pensa che una volta ho dovuto usare il mocio per raccoglierlo da terra. Certo, non è che lo faccio ogni volta che raggiungo l’orgasmo, riesco a controllarlo. Ma quando mi lascio andare del tutto, è molto bello».

RESTA DA CAPIRE PERCHÉ SI VERIFICA: CIOÈ PERCHÉ ALCUNE DONNE, AL MOMENTO DELL’ORGASMO, EMETTONO QUESTO FLUIDO, E COME SI CREA.
«Nelle pazienti che squirtano, abbiamo evidenziato una capacità velocissima da parte della vescica di riempirsi di liquido e di emetterlo al momento dell’orgasmo, prima che questo fluido venga concentrato e trasformato in urina dal rene», riprende l’esperto. «È una specie di riflesso incondizionato, che viene innescato stimolando solo il clitoride, oppure, molto più frequentemente, la parte iniziale della vagina, nella parete anteriore, su cui è appoggiata la vescica. Una zona che una volta veniva chiamata punto G, e che ora viene denominata complesso clitoro-uretro-vaginale. Questa stimolazione sollecita direttamente la vescica, e sembra favorire tutto il processo. Oltre allo squirting, abbiamo anche evidenziato la presenza di un altro eiaculato, più denso e meno copioso, che viene espulso sempre dall’uretra. Analizzandolo in laboratorio abbiamo scoperto che è molto simile allo sperma, tant’è vero che contiene un’altissima quantità di psa, un enzima che negli uomini viene secreto dalla prostata . Questo fluido viene prodotto da residui di ghiandola prostatica presenti e attivi solo in alcune donne».

MA LA CAPACITÀ DI SQUIRTARE È UNA COSA GENETICA O SI CONQUISTA CON IL TEMPO? INSOMMA SQUIRTER SI NASCE O SI DIVENTA?
Mi racconta Stefania, 38 anni, commessa: «Io lo sono diventata. Ho fatto sesso per anni senza che succedesse. Poi un giorno ho conosciuto un uomo più grande di me. È stato lui il primo a dirmi: guarda che tu sei vuoi puoi squirtare. Ha cominciato a toccarmi dentro in modo particolare, non si fermava mai. Ma anziché raggiungere l’orgasmo mi scappava la pipì. Mi sono precipitata sul water, ma il liquido che è uscito non era urina. Era più chiaro, e usciva tipo rubinetto: non si fermava. Da quella volta mi succede quasi ogni volta che raggiungo l’orgasmo».

IL MOMENTO FOCALE, STANDO AI RACCONTI, SEMBREREBBE PROPRIO QUELLO DEL “MI SCAPPA LA PIPÌ”
«Se ti stai toccando e arrivi a un punto in cui senti bruciare e hai una gran voglia di andare in bagno, devi continuare e lasciarti andare, senza paura. Quello che esce non è pipì!», assicura Valeria Visconti la squirter girl italiana più famosa, che dal fare richiestissimi spettacoli è passata da circa due anni al porno vero e proprio. «Io lo dico sempre a tutte le mia amiche che me lo chiedono: se vuoi imparare, devi farlo da sola, devi conoscere il tuo corpo. Ti metti lì, sul letto e cominci con il dito a esplorare la parte interna della vagina, molto vicina all’ingresso. Bisogna sfregare a lungo. A me viene meglio se sono supina. Bisogna fare esercizio, provarci e riprovarci. E non fermarsi quando si sente la voglia di fare la pipì».

LA PAROLA A ROCCO SIFFREDI
Uno dei trucchi che sui set pornografici è molto utilizzato è bere grandi quantità di acqua.

«Le attrici arrivano con una scorta di bottiglie di Smart Water, dicono che le aiuta. E funziona, perché alcune sono in grado di andare avanti a eiaculare per un sacco di tempo», assicura Rocco Siffredi. «Fino a cinque anni fa, lo facevano in poche. Oggi invece in quell’atto teatrale che è il porno, lo squirt è diventato la rappresentazione dell’orgasmo femminile. È la liberalizzazione del piacere della donna. Che non vuole più essere un oggetto sessuale ma che ha deciso di prendersi il suo orgasmo, lasciandosi andare completamente. La chiave è tutta qui».

Certo, a guardare i film porno, non sono proprio certa che le professioniste sul set siano tutte squirter genuine. Magari hanno solo imparato a fare la pipì a comando. Ma magari hanno ragione Rocco e Valeria. E Stefania e Claudia. Le donne magari si dividano in due categorie: quelle che squirtano. E quelle che lo faranno.

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EREZIONE MASCHILE DURATURA
http://cipiri3.blogspot.it/2017/12/integratore-di-ossido-nitrico-per.html






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COSA TI PORTA IL 2018 ?



Integratore di Ossido Nitrico per Erezioni Potenti e Durature



Il monossido di azoto (anche chiamato “ossido nitrico” o “NO”; in inglese “nitric oxide”) nel corpo umano rappresenta un importante neurotrasmettitore con effetto vaso-dilatatore attraverso la stimolazione dell’enzima guanilato ciclasi ed è utilizzato per la terapia dell’ipertensione polmonare, in particolare nei neonati affetti da insufficienza respiratoria ipossemica. Per la sua capacità vasodilatatoria, l’ossido nitrico riveste una fondamentale importanza nell’erezione del pene, dove è proprio la dilatazione dei vasi sanguigni che permette l’afflusso di sangue necessario per mantenere una erezione potente e per lunghi periodi.

Ecco perché un integratore di Ossido Nitrico può esserti molto utile
Gli integratori che promuovono un aumento di disponibilità di Ossido Nitrico sono usati, spesso con risultati sorprendenti, sia da soggetti affetti da disfunzione erettile (impotenza), ma anche da soggetti assolutamente sani per ottenere più soddisfazione dal rapporto, in quanto anche un soggetto che non soffre di disfunzione erettile può in ogni caso ottenere un potenziale miglioramento dell’erezione, con asta e glande del pene più turgidi e per periodi più lunghi. Sia soggetti molto giovani, che più anziani, grazie all’integrazione di prodotti che promuovono la formazione di Ossido Nitrico possono in pratica avere erezioni migliori senza i rischi di farmaci come Viagra, Cialis o Levitra, e con costi decisamente minori. L’uso di questi integratori riveste particolare importanza anche in persone che soffrono di ansia da prestazione: la maggiore facilità e tenuta dell’erezione, permette infatti a questi soggetti di dedicarsi al rapporto senza il rischio di “brutte figure”, innescando un circolo vizioso positivo che porta a rapporti sessuali decisamente più soddisfacenti e duraturi.

Integratori che aumentano la disponibilità di Ossido Nitrico
L’Ossido Nitrico viene sintetizzato a partire da ossigeno ed arginina grazie all’azione degli enzimi NO-sintasi ed attraverso una reazione multifasica molto complessa. Per aumentare la disponibilità di Ossido Nitrico, è utilissimo un integratore completo di arginina, citrullina ed alanina,
che trovi qui ...


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COSA TI PORTA IL 2018 ?



giovedì 28 dicembre 2017

#2018 #Salute #Amore #Denaro



Tutto dipende dalle congiunzioni astrali! 


Di che segno sei ?

Cosa fare (e come): segno per segno guida allo zodiaco dell'eros tra predilezioni, 
tentazioni ed errori da non commettere mai.
L'eros segno per segno. L'ariete ama il petting, il leone predilige il ménage à trois, la vergine ha bisogno di una soundtrack, con l'acquario vade retro volgarità. Per raggiungere l'orgasmo ecco che 
vengono in aiuto (anche) le stelle a consigliare come comportarsi con il partner nell'intimità. Cosa non fare a letto e come eccitarlo, su cosa optare tra le lenzuola (o senza) quando scoprite con che 
segno avete a che fare. Eccovi una guida pratica che potrebbe aiutarvi.



Il dominio di Marte, rende questo segno molto sensibile e reattivo agli stimoli erotici, così l’orgasmo rischia di essere raggiunto troppo velocemente. Eppure il segno non disdegna ogni forma di 
petting, anche perché è generoso e si preoccupa della soddisfazione del partner.
Cosa non fare: evitate di far pesare che siate voi a condurre il gioco. Lasciate che sia l’Ariete a farlo, o a credere di poterlo fare. 
Come eccitarlo: ama essere provocato e sfidato dalla trasgressione in ogni forma
 purché intensa...continua a leggere



Benvenuti nel segno che incarna il piacere della materia, e ovviamente il sesso non fa eccezione. Il Toro adora amoreggiare in modo classico, comodo, possibilmente in un luogo che lo metta a suo 
agio e che lo faccia stare tranquillo. Ha poi bisogno di calma e di concentrazione per dare libero sfogo alla sua passionalità.
Cosa non fare: durante l’amplesso meglio non dargli l’impressione di essere distratti o poco coinvolti, non lo sopporterebbe. È molto geloso. 
Come eccitarlo: lasciandogli spesso l’iniziativa e mettendolo 
sempre a suo agio... continua a leggere 




Il sesso, come ogni altra attività, da queste parti viene vissuto come qualcosa da respirare anche a livello mentale, senza mai trascurare la componente cerebrale. Perché pure l’amplesso è una 
sorta di scoperta, un’avventura. Fondamentale, per questo segno, percepire la sessualità come stimolo alla curiosità. 
Cosa non fare: non date l’impressione di vivere il vostro incontro come qualcosa di scontato, che non lasci alcuno spazio alla fantasia e all’immaginazione. Perché è un segno che ha bisogno di 
andare lontano con il pensiero. 
Come eccitarlo: alimentate ogni tipo di fantasia erotica ma in modo sempre
 intelligente e intrigante...continua a leggere  




Inguaribili romantici, i nati di questo segno vivono il sesso come una naturale estensione del sentimento che, tuttavia, sanno cogliere in modo estremamente caldo e passionale. Trattateli con 
delicatezza, in modo gentile e estremamente affettuoso, perché loro hanno un disperato bisogno di sentirsi amati e desiderati. 
Cosa non fare: tutto (o quasi) è concesso purché si rispetti la loro privacy, qualcosa per cui non ammettono deroghe o eccezioni.
Come eccitarlo: le cose mai messe troppo in mostra lo intrigano e lo stuzzicano, 
evitate di ostentare... continua a leggere 



Il Leone ha sempre bisogno di sentirsi il vero protagonista di ogni situazione, e la camera da letto non fa eccezione. Non si tratta di egoismo o di disinteresse verso il partner (al quale dedicherà 
invece molta attenzione), solo avrà bisogno di collocarsi al centro dell’attenzione, di essere il vero oggetto del desiderio. 
Cosa non fare: non fategli mai credere che l’accoppiamento sia per voi qualcosa di scontato o abitudinario, invece ogni volta inventate qualcosa di speciale lasciandolo, però, 
sempre al centro del gioco.
Come eccitarlo: si dice che una sua fantasia erotica ricorrente sia farlo a tre, ma guai a sfidare la sua possessività. Deve decidere lui...continua a leggere 




Il nome del segno evoca, già in partenza, un rapporto non sempre facile e lineare con la sessualità. Perché nella Vergine è sempre presente una forma di pudore atavico, qualcosa che esige 
comunque misura, buon gusto e un’igiene quasi maniacale. Non trascurate la sua vera e propria avversione per le secrezioni corporali.  
Cosa non fare: non imponetegli di fare o di non fare ciò che desidera. La Vergine ha bisogno di esplorare il corpo del partner per dare forma al piacere. 
Come eccitarlo: la Vergine si sente a suo agio in un ambiente pulito, possibilmente profumato, con musica in sottofondo e non troppa luce...  continua a leggere




Ogni cosa è piacere, è divertimento, è stupore. La Bilancia, però, tende a dare la precedenza ad altre componenti della sessualità come ad esempio la stabilità delle relazioni e lo stimolo che da, 
esse, ne riceve. La seduzione non deve necessariamente portare all’atto fisico ma può essere semplicemente una preziosa conferma. 
Cosa non fare: alla larga da tutte le cose o dai comportamenti dozzinali. Ben vengano invece le cose raffinate, i profumi ricercati, un modo di fare leggero e mai eccessivo. 
Come eccitarlo: intrigate la Bilancia con un modo di fare che sia brillante, intelligente e elegante. Il segno da moltissima importanza ai dettagli estetici...continua a leggere  





Benvenuti nel regno del segno più sexy che ci sia. Perché lo Scorpione vive la sessualità come forma irrinunciabile dell’essere, e lo testimonia la forza intensa e seducente che esprime in ogni 
istante, il gusto dark per le cose torbide, per il tradimento e l’intrigo. Costante la fantasia erotica che lo rende un partner speciale. 
Cosa non fare: cercate di non dirgli troppe volte di no. Il suo impulso sessuale ha, infatti, bisogno di esprimersi liberamente e non sopporta proprio i rifiuti.  
Come eccitarlo: maliziosamente, lasciategli credere che non ha capito qualcosa, che gli state nascondendo una verità. Tenetelo acceso con la curiosità...continua a leggere 




Da buon segno di fuoco, non mancano in lui la giusta dose di passione e di calore. Tende a sedurre con una certa facilità grazie alla sua apertura e al suo modo amichevole e cordiale di 
comportarsi. Ma guai a pretendere tutto e subito da lui, perché il Sagittario ama, sopra ogni cosa, la leggerezza della libertà.  
Cosa non fare: la sua grande carica erotica si dice lo porti ad essere un segno facilmente conducibile all’orgasmo. Così non amerà chi ci rinuncia o tarda eccessivamente.   
Come eccitarlo: ha bisogno di essere provocato in maniera molto esplicita per poter accendere la scintilla che non si spegne mai in lui... continua a leggere 





Lento e avveduto, il Capricorno non sempre è un segno facile e veloce nell’approcciare la sessualità. Il suo è un modo di muoversi che ci va piano, avendo bisogno di capire che la persona che ha 
davanti faccia al suo caso. Poi però dimostrerà di possedere l’esaltazione di Marte dando prova di una intensità erotica davvero notevole. 
Cosa non fare: evitate di inondarlo di emoticon, di messaggi a effetto, di frasi strappacuore copiate magari da qualche sito. Lui non ama le cose che esagerano per dolcezza, perché si sentirebbe 
goffo e incapace di comportarsi in modo adeguato.     
Come eccitarlo: lui non ha bisogno di cose troppo originali o inaspettate. Ben venga una situazione di grande tranquillità e comodità, perché lui ha già scelto... continua a leggere




Si dice che questo sia il segno meno interessato al sesso e dintorni. In parte è vero, ma attenzione a non scambiare il suo disinteresse verso le cose troppo materiali per inappetenza sessuale. 
Adora la componente mentale del rapporto, quella fatta di giochi, di preliminari e di seduzione leggera. Ha bisogno di entrare in punta di piedi nel vostro letto.
Cosa non fare: alla larga dalle passioni più volgari e scontate come la gelosia senza senso o ogni forma di possessività, tutte energie che si porrebbero subito in conflitto 
con il suo amore per la libertà.     
Come eccitarlo: seducetelo con tecniche e preliminari sempre leggeri, sussurrati, accennati. Lasciate che si accenda un po’ per volta... continua a leggere





Questo è il segno per cui tutto può essere divertente e eccitante purché abbia un senso. La sua componente d’acqua li rende sicuramente ottimi e intensissimi amanti, capaci di grandi cose. La loro 
infallibile intuizione saprà sempre soddisfare il partner dandogli ciò di cui ha bisogno, soprattutto durante l’amplesso. 
Cosa non fare: non imponetegli di decidere o di prendere l’iniziativa. Fate invece in modo che i Pesci arrivino, senza quasi accorgersene, all’intimità. In questo modo non avranno accumulato 
tensione e sapranno dare il massimo.      
Come eccitarlo: facendogli sentire la vostra presenza e coprendolo di attenzioni senza però schiacciarlo. Non fategli mancare mai la musica... continua a leggere 





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COSA TI PORTA IL 2017 ?



venerdì 27 ottobre 2017

PuntoG : Orgasmo Femminile



LA RICERCA DEL PUNTO G

Punto G, croce e delizia per tanti uomini. Sappiamo bene che l’ansia da prestazione degli uomini è proprio legata alla capacità di far raggiungere l’orgasmo alla donna.

L’ansia nasce dal luogo comune che dice che molte donne, per terminare più in fretta possibile il rapporto, ‘fingono il piacere’, dando uno schiaffo morale alla virilità maschile. Vi è poi un’altra buona schiera di donne, che secondo recenti statistiche sono il 15 percento della popolazione in rosa, nella propria vita non ha mai raggiungo ‘la gioia’.

La ricerca del punto G: tutta questione di clitoride ,così un team di medici inglesi si è messo alla ricerca del punto G per collocare questo punto focale del piacere femminile ed ha condotto uno studio mirato su un target di donne, in media di 32 anni. Sul punto G ancora poche sono le notizie che si hanno, luoghi comuni e detti popolari che rendono la localizzazione del piacere, una sorta di mistero.

Secondo lo studio londinese, l’orgasmo vaginale dato dal Punto G esiste ma ovviamente cambia a seconda dell’anatomia della vagina perché, in questo caso, è tutta questione di clitoride. Infatti sul campione di donne analizzate, circa dieci di loro non hanno mai raggiunto il piacere.

Studiando la fisionomia della loro vagina sono state notate delle caratteristiche molto simili: per tutte il clitoride è molto più piccolo e lontano dal canale di penetrazione. Questo svelerebbe l’arcano: è la stimolazione del clitoride a provocare il piacere vaginale, motivo per cui anche la penetrazione stimolerebbe il famoso punto G portando all’orgasmo femminile. Per stimolare a dovere la vostra donna potete provare tutta una serie di tecniche o giocattoli dell’amore.

Infatti anche i sex toys che si trovano in tantissimi sexy shop sono degli attrezzi utilissimi con cui far provare piacere alla propria donna. Spesso le donne non raggiungono l’orgasmo per ragioni “ambientali” cambiare un po’ le carte in tavola, cambiare posto o posizione o usare appunto un sexy toy per stimolare il clitoride e quindi per farle arrivare al piacere.

Con un piccolo vibratore ad esempio si può facilmente arrivare al fatidico punto G della donna
 senza alcun problema.

LEGGI ANCHE
IL PUNTO L
http://cipiri3.blogspot.it/2017/10/punto-l-orgasmo-maschile.html
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COSA TI PORTA IL 2018 ?



Punto L : Orgasmo Maschile



Punto L: la zona da stimolare per far raggiungere l’orgasmo ad un uomo


Se le donne hanno il punto G, per gli uomini si parlerà invece di punto L. Si trova nella prostata ed è praticamente la zona tra i testicoli e l’ano, che, se stimolata nel modo giusto, riuscirebbe a far raggiungere un orgasmo intenso e prolungato.



Se da un lato le donne hanno il punto G, cioè quella parte del corpo che se stimolata provocherebbe il raggiungimento del culmine del piacere, per gli uomini si parla invece di punto L. Si tratta della zona perineale, cioè tra i testicoli e l’ano, che, essendo particolarmente erogena, sarebbe capace di far raggiungere l’orgasmo ad un uomo con la sola stimolazione. Il punto L si trova praticamente nella prostata, una ghiandola situata davanti al retto e al di sotto della vescica, che comincia a svilupparsi durante la pubertà e che produce il liquido prostatico, cioè una sorta di nutrimento per gli spermatozoi. Il massaggio prostatico viene utilizzato solitamente nella medicina orientale come metodo per ridurre la sterilità e per limitare il rischio di prostite e ipertrofia prostatica.

Come stimolare il punto L per far raggiungere l'orgasmo a un uomo
Se praticato durante il sesso, il massaggio e la stimolazione del punto L può provocare nel partner un piacere intenso e prolungato. L'orgasmo da punto L sarebbe infatti travolgente, lento, graduale e fluido, come se fosse un respiro. Infine, così come la donna con una serie di esercizi può rafforzare il pavimento pelvico e raggiungere un benessere maggiore durante il rapporto sessuale, anche l’uomo potrà “allenare” il suo punto L, stimolando e rinforzando i muscoli che circondano la prostata. Si tratta di una stimolazione esterna, capace di aumentare la sensibilità al piacere sessuale e di migliorare la durata e la qualità dell’orgasmo. Degli esercizi del genere permetteranno di tenere sotto controllo anche la salute della propria prostata.

La stimolazione del punto L può avvenire manualmente e oralmente: nel primo caso, è necessaria una masturbazione lenta e precisa operando leggere pressioni sulla zona perineale dell'uomo, tra i testicoli e l'ano. Quindi ricordate di tagliare bene le unghie o di fare attenzione a non procurare dolore al vostro partner. La stimolazione orale, invece, è diversa: il pene va succhiato sulla punta, all'apertura, a intervalli regolari unendo anche la stimolazione manuale. Evitate di succhiare forte, potreste irritare l'organo maschile ma, se fatto correttamente,
 il vostro uomo potrebbe avere un orgasmo prostatico molto intenso.

Il massaggio prostatico
 Diversamente, potrete stimolare l'ano introducendovi un dito all'interno in modo da poter toccare con la stimolazione sia la prostata che il pene e il punto L. La prostata è facilmente individuabile: si trova esattamente a tre/quattro centimetri sopra l'ano, verso il ventre. Potrete riconoscerla molto facilmente e, spingendo il vostro indice verso il basso, il vostro partner potrà raggiungere un orgasmo prostatico da sogno durante il quale lo sperma fluirà via lentamente. Potrete far raggiungere una maggiore intensità nell'orgasmo se, contemporaneamente, masturbate il vostro partner. Se avete problemi con il massaggio, provate a lubrificare il vostro dito ma solo dopo aver indossato un guanto di lattice e premete sulla prostata molto lentamente: vedrete che il vostro lui eiaculerà. Infatti una delle curiosità sul pene che, spesso, non ci dicono è che l'eiaculazione può avvenire anche senza diretta stimolazione: pensate che se la prostata è piena, solo la stimolazione prostatica – e non quella del pene – potrebbe causare l'eiaculazione.

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IL PUNTO G
http://cipiri3.blogspot.it/2017/10/puntog-orgasmo-femminile.html
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lunedì 9 ottobre 2017

Professionisti : Muratore, Imbianchino, Falegname, Idraulico, Elettricista


Ristrutturazione Totale Completa
Rifacimento Bagni
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martedì 22 agosto 2017

Insalata per Sgonfiare il Ventre


Insalata per sgonfiare il ventre e Perdere Peso

Questa è un’insalata pratica, di rapida preparazione e molto deliziosa, quest’insalata ti aiuterà a

sgonfiare il ventre, a perdere peso e soprattutto delizierà il tuo palato.

L’insalata è composta da diversi tipi di alimenti molto nutritivi,

 i quali hanno proprietà diuretiche che ti

aiuteranno ad eliminare l’eccesso di liquidi.

La sua preparazione ti occuperà all’incirca 15 minuti e

tutti i membri della famiglia potranno gustarla.

Insalata per sgonfiare il ventre e perdere peso

Ricorda di utilizzare ingredienti freschi per ottenere migliori risultati.

Ingredienti per due persone

 - 1 tazza di pomodorini, oppure 1 tazza di pomodori tagliati a cubetti;

- 2 tazze di cetrioli tagliati a cubetti;

- un po’ di formaggio in crema o di formaggio feta;

- 1 avocado tagliato a cubetti;

- 2 fette di cipolla rossa tagliate a piccoli pezzi;

- 2 cucchiai di prezzemolo tritato;

- 2 cucchiai di olio di oliva;

- 2 cucchiai di aceto balsamico;

- un pizzico di sale e di pepe.

Preparazione

Primo passo: in una piccola tazza metti il sale, il pepe, l’olio di oliva,
 l’aceto balsamico e mescola bene il tutto.

Secondo passo: in un recipiente metti il resto degli ingredienti ed utilizza un cucchiaio per mescolarli
delicatamente, in modo che non si rompano i cubetti di formaggio ed avocado.

Terzo passo: aggiungi il condimento preparato precedentemente.


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giovedì 10 agosto 2017

Eiaculare Spesso Protegge la Prostata



Cancro alla prostata,
masturbarsi almeno 21 volte al mese riduce il rischio fino al 33%


Grazie a uno studio statistico condotto su oltre 30mila uomini,
i ricercatori dell’Università di Harvard

hanno determinato che eiaculare spesso protegge la prostata dallo sviluppo del cancro.



Un team di ricerca americano della prestigiosa Università di Harvard (Boston) ha determinato che

masturbarsi oltre venti volte al mese (o fare tantissimo sesso) riduce significativamente il rischio di

sviluppare cancro alla prostata, potendolo abbattere fino a un terzo. Gli studiosi, coordinati dal

professor Edward Giovannucci, docente di Medicina presso il Dipartimento di Nutrizione ed

Epidemiologia dell'ateneo americano, sono giunti a questa conclusione dopo aver sottoposto a circa

32mila uomini una serie di questionari relativi alle proprie abitudini sessuali.



Seguiti per un periodo di 18 anni, dal 1992 al 2010, ai partecipanti è stato chiesto quante volte

eiaculassero mensilmente in tre fasi distinte della loro vita: prima di essere coinvolti nel progetto di

ricerca; nella fascia di età tra i 20 e i 29 anni e in quella tra i 40 e i 49. Dall'analisi statistica il team di

Giovannucci ha determinato i notevoli benefici della masturbazione

nel prevenire lo sviluppo del cancro alla prostata.

Durante il periodo di follow up si sono ammalati di questa patologia poco meno di 4mila

uomini, la maggior parte dei quali eiaculava soltanto 3 o 4 volte al mese.

In generale, tenendo conto dei

fattori di rischio noti quali indice di massa corporea, divorzio,

sedentarietà, consumo di alcol e storia

delle malattie sessualmente trasmissibili,

il rischio per chi si masturbava almeno 21 volte ogni quattro

settimane poteva essere ridotto sino al 33 percento.

Le ragioni della protezione offerta dall'eiaculazione

non sono note, ma secondo i ricercatori potrebbe dipendere dal fatto che l'atto sessuale libera la

prostata da tossine nocive e batteri che potrebbero accumularsi nella ghiandola.

Essa, infatti, fornisce una fluido ricco di sostanze  come potassio e acido citrico
che impedisce al seme di “appiccicarsi”.

Inoltre, poiché in alcuni passati studi erano stati individuati
gli stessi cancerogeni del fumo di sigaretta

all'interno della prostata, eiaculando spesso è possibile evitare che essi si accumulino nel processo

noto come stagnazione prostatica. Insomma, il sesso (autonomo o in compagnia) fa sicuramente bene

alla salute, come dimostrato anche da numerosi altri studi, ma i ricercatori, che hanno pubblicato i

dettagli della ricerca su European Urology, sottolineano anche l'importanza di una corretta

alimentazione e dell'esercizio fisico.


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SEMPRE MEGLIO FARE L' AMORE
INSIEME AD UN/A PARTNER

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giovedì 6 luglio 2017

Bacio: dieci Benefici per la Salute



Ci rende più forti e pronti a contrastare infezioni e malanni. Aiuta contro stress e mal di testa e ci fa più belli perché contribuisce a farci perdere peso e a contrastare le rughe.

 Ecco dieci buoni motivi per baciarsi di più.



Rinforza il sistema immunitario
In dieci secondi di bacio si scambiano 80 milioni di batteri, anche nocivi quando chi si bacia è colpito da una malattia. Tra questi sicuramente lo steptococco o il virus Epstein-Barr, il virus che trasmette la famosa “malattia del bacio”, la mononucleosi.


Regolazione ormonale
Il bacio è anche una sorta di regolatore endocrino perché stimola la secrezione dell’asso ipotalamo e del surrene che scatena una “pioggia ormonale” dagli effetti benefici. Tra le sostanze prodotte ci sono dopamina, endorfine, serotonina.

Anti-stress
Poiché riduce i livelli di cortisolo, il bacio è anche un potente anti-stress. Il meccanismo è rafforzato dal fatto che il contatto delle labbra stimola l’ossitocina, un ormone che riduce lo stress.


Allevia l’emicrania
Con il bacio si rilasciano dopamina ed endorfine che abbassano la sensibilità al dolore. Ecco perché anche il mal di testa diventa più sopportabile.

Favorisce l’autostima
A qualunque età e di qualunque natura esso sia (erotico, romantico, materno o amicale), il bacio rappresenta una coccola che fa bene al proprio ego perché rappresenta una manifestazione di affetto e attenzione nei confronti dell’altro.


Anti-colesterolo
Baciarsi frequentemente ha un effetto metabolico vero e proprio che induce una riduzione del colesterolo, che è il mattone con cui l'organismo produce il cortisolo. Quindi meno stress significa meno bisogno di cortisolo e meno necessità di produrre colesterolo da parte del fegato.

Brucia calorie
Baciare appassionatamente può contribuire anche al dispendio energetico visto che, secondo alcune stime, ogni bacio farebbe bruciare almeno 12 calorie.

Anti-carie
Secondo l'Academy of general dentistry, un'organizzazione americana no profit, il fatto che quando ci si bacia aumenti la produzione di saliva favorisce la rimozione dei residui di cibi e dei batteri responsabili della carie.

Anti-rughe
Ogni bacio muove 29 muscoli facciali rendendo la pelle più tonica e luminosa. Inoltre, la tempesta ormonale che scatena rende il viso più rilassato.

Il bacio del cane
Uno studio dell'Università dell'Arizona sostiene che il classico "bacio" del cane sarebbe un toccasana per le nostre difese immunitarie perché i batteri presenti nel suo intestino avrebbero l'effetto di probiotici sul nostro organismo.

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GIORNATA DEL BACIO

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giovedì 1 giugno 2017

MAGNESIO


MAGNESIO: il minerale che aiuta a curare quasi tutto
E’ lo scarto del sale, ma è indispensabile per l’attività di oltre 300 enzimi e svolge un ruolo fondamentale praticamente su quasi tutti gli apparati del corpo umano.

Non a caso, da chi ne conosce le potenzialità, è considerato la panacea di molti mali. E’ facilmente assimilabile ed economico. Ma soprattutto funziona.

E’ l’unico fra i Sali di magnesio ad aver dimostrato la sua efficacia nella terapia delle malattie infettive, grazie all’effetto stimolante sui globuli bianchi e in generale su tutto il sistema immunitario.

Il Cloruro di Magnesio aiuta a curare “epilessie, distrofie, sclerosi, poliomielite, tumori, asma, bronchite cronica, broncopolmonite, enfisema polmonare, influenza, pertosse, raucedine, affezioni dell’apparato gastrointestinale, malattie cervicali, tensioni neuro muscolari, artriti, sciatiche, dolori ai muscoli, calcificazioni, osteoporosi, depressioni, ansie, paure, mali di testa, febbri, fuoco di sant’Antonio, orticarie, tetano (anche quando il paziente è già rigido), morsi di vipera (lavare anche la ferita), rabbia, parotite, scarlattina, rosolia, morbillo e le altre malattie dell’infanzia”.

Come ogni scoperta, anche questa parte da un evento pressoché fortuito: nel 1915 il professor Pierre Delbet, utilizzando una soluzione di cloruro di magnesio per il lavaggio delle ferite, si rese conto di come questa non solo non danneggiasse i tessuti, cosa che – invece – accadeva con gli altri antisettici, ma addirittura facilitasse la guarigione della ferita stessa.


Pierre Delbet

Delbet scoprì inoltre come l’uso del cloruro di magnesio scongiurasse pericolose complicazioni, quali le sovra infezioni batteriche frequenti all’epoca,
grazie all’azione di stimolo sull’attività dei globuli bianchi.

Il successivo e importantissimo passo fu scoprire che l’azione di stimolo non era limitata ai globuli bianchi, bensì agisse su tutte le cellule dell’organismo,
allargando lo spettro oltre i meccanismi di difesa.

La sperimentazione proseguì somministrando la soluzione anche per via orale, riscontrando – nella maggior parte dei pazienti – il manifestarsi di una sensazione di benessere generale, energia, una maggiore resistenza alla fatica e una maggior stabilità emotiva.

All’epoca, le molte persone che cominciarono ad assumere la soluzione di cloruro di magnesio in qualità di “tonico”, con conseguenze inaspettate sull’organismo,
informarono prontamente il professore.

In poco tempo, grazie alle testimonianze dei pazienti, Delbet si ritrovò tra le mani gli effetti della sua “scoperta”. Il cloruro di magnesio aveva fatto scomparire completamente disturbi dell’apparato digerente come coliti, colecistiti e angiocoliti, aveva migliorato in modo esponenziale affezioni del sistema nervoso quali il tremore senile, il morbo di Parkinson, i crampi muscolari. Ancora, effetti sorprendenti erano stati riscontrati nella cura della pelle: acne giovanile, eczema, psoriasi, verruche, geloni, prurito. Infine, Delbet fu in grado di dimostrare come il cloruro di magnesio potesse migliorare lo stato di unghie e capelli, di diverse patologie legate allo stato allergico come il raffreddore da fieno, l’orticaria, i pruriti di vario genere fino ad arrivare alle emorroidi e all’edema di Quincke. La sua sperimentazione si allargò a tal punto da testare il cloruro di magnesio localmente, sotto forma di pomata: l’effetto non raggiunse il 100% voluto, ma l’applicazione permise di far inscurire buona parte di capelli e barbe sbiancate da anni,
o di scolorire le macchie cutanee della “vecchiaia”.

Nelle sue ricerche, Pierre Delbet fu coadiuvato dal Dottor Neveu, ma i benefici del Cloruro di Magnesio hanno interessato parecchi medici e ricercatori, tra cui l’italiano Raul Vergini.

Se gli alchimisti assegnavano la denominazione di Panacea Universale al chermes, minerale ritenuto capace, oltre che di guarire ogni male, anche di prolungare indefinitamente la vita, a questo punto anche il Cloruro di Magnesio potrebbe arrogarsi, senza tema di smentita, lo stesso titolo.

La cosa incredibile è come la carenza di Magnesio sia sempre stata ignorata dai medici come possibile causa di almeno una buona parte dei disturbi che affliggono l’essere umano.

Il Magnesio è un elemento essenziale presente in tutti gli organismi, indispensabile per lo svolgimento di numerose reazioni enzimatiche. L’organismo umano ne contiene circa 25 grammi, localizzati per lo più nelle ossa, nei muscoli, nel cervello e in altri organi come fegato, reni e testicoli.


Il Magnesio ha la capacità di produrre l’equilibrio minerale necessario agli organi per l’espletamento delle loro funzioni, come per esempio i reni, alimenta l’acido urico nelle artrosi, ha potere decalcificante fino alle più sottili membrane nelle articolazioni, nelle sclerosi e nelle sclerosi calcificate, quindi è un valido aiuto per prevenire gli infarti poiché purifica il sangue. Rinvigorisce anche il cervello: diversi studi attestano la sua validità
 nel mantenerne la gioventù, fino alla vecchiaia.

Malgrado tutto ciò, il Magnesio è – tra tutti gli elementi – il meno somministrato.

La sua importanza è stata, e ancora oggi continua a essere dai più, sottovalutata.

Se è stato dimostrato come, con l’uso del Magnesio, aumenti anche la conta dei globuli bianchi perché questo effetto, che porta il nome di citofilassi, continua a essere ufficialmente trascurato? Come dire che per l’essere umano non sia importante avere la possibilità
 di aumentare il proprio tono immunitario.

Secondo Padre Beno J. Schorr, professore di fisica, chimica e biologia al Collegio di Santa Caterina “Il Magnesio elimina il calcio dai punti indebiti e lo fissa solidamente alle ossa. Dopo i 40 anni l’organismo assorbe sempre meno magnesio, producendo vecchiaia e dolori perciò deve essere preso secondo l’età. Dai 40 ai 55 anni: mezza dose (una dose = una tazzina da caffè). Dai 55 anni ai 70: una dose al mattino. Dai 70 ai 100 anni: una dose al mattino ed una alla sera”. (1985)

E’ del 1932 la ricerca di Schrunipf-Pierron: la dieta abituale delle popolazioni rurali dell’Egitto forniva quasi due grammi di Magnesio al giorno. Risultato? Tra i contadini egiziani l’incidenza del cancro era 10 volte inferiore a quella delle popolazioni di Europa e USA, mentre quella del cancro allo stomaco addirittura 50 volte minore.
Non a caso, anche Delbet orientò la sua ricerca anche in quest’ambito.

Nel quotidiano, Schrunipf-Pierron osservò come i contadini egiziani non soffrissero di raffreddori, influenze, polmoniti e pleuriti. Le loro donne partorivano con estrema facilità, mentre gli anziani conservavano un’ “andatura elegante e armoniosa anche in età molto avanzata”.

Sia chiaro, il Cloruro di Magnesio non è una medicina, bensì un alimento che non ha controindicazioni ma soprattutto è compatibile con qualsiasi cura farmacologica in corso. Ha comunque una peculiarità non indifferente: prenderne una dose per un dolore soltanto fa sì che eventuali altri dolori guariscano comunque, perché il sale mette in ordine tutto il corpo.

Come integrare il Magnesio? Presto detto: il magnesio si trova nei cereali integrali, nella soia, nei fagioli, nei i vegetali in genere (se coltivati con metodo biologico), nei frutti di mare, nella cioccolata e nel cacao. Essendo un prodotto di scarto del sale, va da sé che anche il sale marino sia ricco di Magnesio. Peccato però che l’impiego di concimazioni minerali e il raffinamento dei cibi portino alla quasi totale perdita di magnesio.
La stessa cottura può portare a un impoverimento dello stesso fino al 70%.

Come scoprire se si è carenti di Magnesio? Molto spesso i sintomi passano per ansia, ipereccitabilità muscolare, cefalea, vertigini, insonnia, asma, alterazioni del ritmo cardiaco, stanchezza eccessiva, disturbi del ciclo mestruale.

Dire che si sarà immuni da tutte le malattie è impossibile, ma sapere che c’è la possibilità di attenuare i dolori e il decadimento del corpo, è già una ragione importante per cominciare ad assumerlo. Anche perché il corpo, nella sua grande intelligenza fisiologica, elimina l’eventuale eccesso da solo.
Al massimo, pulirete l’intestino. Che male non fa.

Per quanto mi riguarda, devo ringraziare un erborista che, anni fa, mi ha letteralmente “rimessa al mondo” consigliandomi il Cloruro di Magnesio. La pigrizia a volte prende il sopravvento e io stessa, pur consigliandolo a tutti, dimentico di assumerlo. E gli effetti si vedono. Per quanto mi riguarda, uso il Magnesio Supremo, scelto dopo aver letto il libretto accompagnatorio. Iniziato con il pensiero che comunque male non faceva, ho visto sparire in poco più di una settimana un dolore alla schiena che credevo cronico, e non solo. Potete trovare questo prodotto nelle farmacie più lungimiranti, nelle erboristerie, o ordinarlo online. Francamente dove lo acquistiate non ha importanza. Posso solo dirvi che mi ha aiutata, tanto. Così ho pensato fosse giusto e doveroso,
mettervi al corrente del mio “piccolo segreto”.

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venerdì 12 maggio 2017

Le migliori posizioni sessuali per dimagrire






Posizioni sessuali per bruciare calorie e perdere peso. Vediamo quali sono le migliori per dimagrire.

Certo, fare l’amore non equivale a fare fitness, tuttavia è impossibile dire che non rappresenti una vera e propria attività fisica, capace di far bruciare al corpo un cospicuo numero di calorie, in base alla posizione scelta.  Vi piacerebbe scoprire quali sono le migliori posizioni sessuali per dimagrire? Vediamole, dunque.
Tra le migliori posizioni sessuali per dimagrire, senza ombra di dubbio, quella in piedi è certamente la migliore per bruciare calorie. L’amore fatto in piedi, infatti, finisce col rassodare i glutei, tonificare gambe e braccia e a scolpire l’addome. Se poi siete soliti avvinghiarvi sul corpo del partner, brucerete molte più calorie, visto che lavorerete di resistenza e sul controllo dei muscoli.
La posizione del missionario consente all’uomo di bruciare di più, ma la donna contraendo addominali e glutei durante l’amplesso, finirà per bruciare più calorie, oltre ad aumentare la durata di quest’ultimo.
La posizione dell’amazzone, ovvero quando la donna è di sopra a guidare il rapporto, favorisce un maggiore dispendio di calorie, dato il “duro” lavoro svolto dai glutei e dal tronco.
Il direttore del Centro di Medicina dello Sport di Padova, Bruno Fabbri, è dell’idea che attraverso il sesso è possibile bruciare fino a 600 calorie per singolo rapporto, tuttavia ad incidere sulle calorie bruciate è la durata dello stesso. Al fine di bruciare 600 calorie bisognerebbe fare l’amore almeno 1 ora, il che risulta abbastanza difficile se si pensa che la media dei paesi europei si aggira attorno ai 14 minuti.
Essendo dunque più relisti, fare l’amore in piedi per circa 10 minuti, porterebbe a consumare almeno 270 calorie, mentre per lo stesso lasso di tempo, nella posizione del missionario,  si consumerebbero sulle 150 calorie.
Al di là di quelle che possono rappresentare le posizioni sessuali migliori per dimagrire, bisogna ricordare che il dispendio energetico è correlato all’intensità fisica (ed emotiva) che si mette nel rapporto. Maggiore sarà il movimento del corpo, maggiori saranno i muscoli coinvolti, maggiore sarà il dispendio energetico. Come è ovvio che sia, brucia meno chi sta sotto, anche baciarsi contribuisce a bruciare calorie, persino spogliarsi.
Tra le altre cose, è bene sapere che ad incidere sul consumo di calorie vi è anche il contesto in cui il rapporto sessuale si consuma e gli stati d’animo provati durante l’amplesso. Ad esempio il sesso da tradimento provoca un maggiore consumo di calorie rispetto a quello fatto con la propria partner, stesso discorso per ciò che concerne il sesso occasionale o quello fatto in luoghi insoliti.

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giovedì 13 aprile 2017

Perché l'olio di palma fa male


Leggere tra gli ingredienti di un alimento confezionato il nome di un olio vegetale rassicura e lascia che l'assonanza vegetale-naturale-salutare faccia entrare nel carrello della spesa molti prodotti ad alto
impatto calorico e ingannevoli sotto l'aspetto salutistico.

Non sono soltanto i lipidi animali ad avere un alto contenuto percentuale di grassi saturi, anche gli oli di semi tropicali - che si ottengono per estrazione industriale con solvente chimico, allontanato per
successiva distillazione e rettificazione dell'olio - hanno una composizione di acidi grassi saturi variabile, che può arrivare al 50% nell'olio di palma e cocco e superare l'80% nell'olio di palmisti.
Alcuni oli, pur essendo vegetali, danno gli effetti metabolici dei grassi animali, che assunti in dosi non controllate, risultano aterogeni e cardiotossici.

Olio d'oliva vs grassi saturi vegetali
Evidenze scientifiche che correlano il comportamento alimentare e nutrizionale allo stato di salute,
riconoscono all'acido oleico monoinsaturo dell'olio extravergine d'oliva e all'alta percentuale di
antiossidanti in esso contenuti, un effetto protettivo sulle patologie cronico-degenerative,
cardiovascolari, neoplastiche e metaboliche, mentre i grassi saturi vegetali e animali sono correlati
all'aumento del rischio di infarto, ictus e tumori.

Attenzione alle etichette
Con l'adeguamento delle etichette italiane alle norme europee sulle informazioni alimentari al
consumatore (Reg. UE 1169/2011) abbiamo acquisito l'indicazione obbligatoria della tipologia di oli e grassi utilizzati, passando dalla definizione generalista “grassi vegetali” alla specifica dicitura in
etichetta della materia prima utilizzata: olio di palma, di cocco, di girasole…
Questa indicazione è utile nel guidarci attraverso le corrette scelte alimentari, dato l'utilizzo di oli tropicali nei generi di largo consumo e anche nei prodotti biologici.

L'olio di palma grezzo è ricco di vitamina E e carotenoidi
che si perdono con i processi di raffinazione.
L'olio di palma bifrazionato utilizzato nell'industria alimentare è privo della naturale componente
antiossidante e a causa della frequenza di consumo dei prodotti da forno industriali, delle creme
spalmabili e al suo impiego che trova utilizzo anche nella pasticceria, nelle fritture e nel latte artificiale per l'alimentazione della prima infanzia è facile superare nell'alimentazione quotidiana la quota raccomandata di acidi grassi saturi, che secondo l'INRAN, l'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, non dovrebbe superare il 7-10% delle calorie alimentari giornaliere.

In conclusione
Occorre prestare attenzione alla frequenza con cui si consumano alimenti che contengono olio di palma e alla loro quantità, tenendo in considerazione la facilità con cui questo alimento si ripropone nella composizione degli alimenti che consumiamo anche più volte al giorno.
Come qualsiasi altra fonte di grassi saturi - burro, strutto, insaccati, olio di cocco - va utilizzato con
moderazione, per evitare di esporci al rischio di obesità e patologie correlate.

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sabato 11 febbraio 2017

Sbiancare i Denti



Uno dei trattamenti estetici più richiesti è lo Sbiancamento denti, trattamento che porta i denti ad 
apparire più bianchi eliminando possibili macchie e l’ingiallimento.

I denti: come sono composti?

Ogni dente si distingue in tre parti: corona, colletto e radice. La corona è la parte che sporge dalla 
gengiva visibile a occhio nudo.  Il colletto è quella porzione tra la corona e la radice ed è formato da un tessuto di transizione. In fine le radici o la radice s’inseriscono nell’alveolo e si ancorano alle pareti tramite legami di tessuto connettivo. Ogni dente è formato da smalto, dentina e polpa. Partendo dall’esterno verso l’interno abbiamo lo smalto, 
un particolare tessuto epiteliale che dà colore al dente. 
La dentina è composta da un tessuto osseo molto resistente e giallognolo. Ha la funzione di proteggere la polpa dentale dalle variazioni di temperatura e delle sollecitazioni di tipo meccanico. All’interno della dentina c’è la polpa, ricca di vasi sanguigni e terminazioni nervose.

Il colore dei denti

Il colore dei denti dipende essenzialmente da fattori genetici. Così come ognuno ha il suo colore di 
occhi, di capelli o di pelle, anche per i denti vale lo stesso discorso. La dentina, anche se di colore 
bianco puro ha sfumature grigiastre, giallognole e rossicce che rasparono dallo smalto sovrastante in 
maniera più o meno intensa. Anche se lo smalto è un materiale molto resistente e mineralizzato, ha la 
particolarità di essere poroso, lasciandosi quindi attraversare da sostanze
 e minuscole particelle capaci di cambiare il colore dello smalto e della dentina. Le sostanze più dannose per il colore sono:

Fumo di sigaretta
Collutori con clorexidina
Caffè
The
Liquirizia
Spinaci
Vino rosso
Coloranti artificiali

Inoltre un’insufficiente igiene orale favorisce il deposito della placca che si trasforma in tartaro, sostanza di colore giallo. La placca crea un effetto barriera opponendosi alla riflessione della luce, essenziale per valorizzare l’effetto brillante dei denti, e spegne man mano il bianco candido. Questo perché le sostanze dannose aderiscono meglio alla placca o al tartaro rispetto allo smalto. Il tutto si conclude con un colore giallognolo e opaco che porta il soggetto a richiedere lo Sbiancamento denti.

Quando ormai il tartaro si è impadronito della cavità orale, le manovre domiciliari d’igiene non possono fare molto per risolvere il problema. Trattandosi di un materiale estremamente duro, l’unica soluzione è la seduta d’igiene orale dal dentista. Questo trattamento permette di diminuire il rischio di gengiviti e altre malattie paradontali.

Come sbiancare i denti

sbiancamento denti metodi professionali

Lo Sbiancamento denti può essere distinto in due categorie base: sbiancamento domiciliare e 
sbiancamento professionale chiamato anche bleaching professionale. La differenzia sostanziale tra le 
due tipologie, oltre al costo, sta nei tempi di posa dei prodotti sbiancati e alla concentrazione utilizzata dello sbiancante. Ovviamente dal dentista si possono usare concentrazioni più elevate perché si è sotto attenta osservazione di un professionista. Con l’applicazione domiciliare il trattamento si distribuisce in un lasso di tempo breve-medio che varia a secondo della concentrazione dello sbiancante. In entrambi i casi si usa perossido d’idrogeno a concentrazione variabile, anche se per il trattamento a casa fai da te si preferisce l’uso del perossido di carbamide, il quale è solubile nei fluidi orali e non irrita i tessuti molli e le gengive.

Sbiancamento denti con il laser

È una tecnica che comporta l’utilizzo di un laser e di un gel a base di perossido d’idrogeno da applicare direttamente sullo smalto. La penetrazione dello sbiancante è attivata grazie ai principi attivi in esso contenuti ma ottimizzati in termini d’intensità e velocità dal laser.

Sbiancamento denti con lampade a led

Oltre all’utilizzo del laser, si possono velocizzate e ottimizzare i risultati dello Sbiancamento denti con lampade a led. Queste producono una luce riflettente che permette di ridurre le sedute a soli venti minuti circa.  Ovviamente anche in tal caso si adopera un gel sbiancante.

Entrambi i metodi sopra citati si eseguono presso lo studio dentistico. Di solito prima dello 
Sbiancamento denti si procede con una pulizia professionale da parte dell’igienista, così da rimuovere placca e tartaro che impediscono uno sbiancamento omogeneo. Per quest’operazione si possono 
utilizzare i classici strumenti manuali oppure gli ultrasuoni. Quest’ultimo metodo permette di eliminare il tartaro sotto le gengive in modo delicato. Generalmente la pulizia dei denti si conclude con l’eliminazione delle macchie sullo smalto tramite una pasta lucidante e l’utilizzo di un gommino o spazzolino che effettua dei movimenti circolari. Un’altra tecnica molto usata è quella dell’air polishing che sfrutta un getto d’acqua sotto forte pressione.

sbiancamento dei denti fai da te

La concentrazione di perossido d’idrogeno utilizzato alla poltrona è di 35-38% c.a. Un volta liberato 
l’ossigeno durante l’attivazione dello sbiancante, s’innescano reazioni di ossido-riduzione che 
scompongono le macchie in composti più piccoli, incolori e facili da smaltire. Ovviamente eseguire il trattamento dal dentista massimizza il risultato e minimizza i possibili effetti indesiderati come la 
sensibilità termica e l’irritazione gengivale. Tali disturbi si prevengono utilizzando delle protezioni che coprono gengiva, lingue e labbra.
 Di solito si applica una mascherina personalizzata in silicone morbido. 

È possibile però che si presentino lo stesso leggere gengiviti subito dopo il trattamento, che tendono a risolversi in maniera spontanea in 24-48 ore. La seduta alla poltrona ha una durata variabile che va da 20 a 60 minuti. Il costo si aggira indicativamente tra i 300 e i 600 euro. È fondamentale evitare di fumare e di assumere cibi e bevande colorate per almeno 24 ore dopo lo Sbiancamento denti.

Sbiancamento denti domiciliare

Diversi i prodotti in commercio utilizzabili per lo Sbiancamento denti. 
Tra i metodi più conosciuti abbiamo:

Dentifricio abrasivo
Mascherine con perossido di carbamide
Bicarbonato di sodio
Penne sbiancanti
Acido malico
Strisce adesive con sbiancante

Il dentifricio abrasivo è un prodotto finalizzato all’eliminazione delle sole macchie superficiali. L’azione viene svolta tramite una spazzolamento importante sulla superficie dei denti, usando una pasta di granulometria più grande rispetto al solito. Questa tecnica ha molto effetti indesiderati, principalmente un maltrattamento dello smalto dentale con conseguente ingiallimento dei denti. Se però utilizzato nel corretto modo, si ottengono risultati nel tempo e a basso costo 
(un dentifricio sbiancante va dai 2 ai 5 euro).

Le mascherine invece sono realizzate appositamente dal dentista, personalizzandole secondo l’arcata 
del paziente. Al loro interno è inserita la giusta quantità di sbiancante in gel e vanno applicate 
direttamente sui denti. Di solito il trattamento ha una durata che varia dai 30 minuti alle 3-4 ore in base alle indicazioni del dentista, per circa una settimana. Si ottengono ottimi risultati a patto che si compiano brevi richiami nel corso di 5-6 anni, durata d’effetto del trattamento.

Il bicarbonato di sodio trova molteplici applicazioni nella vita quotidiana, in particolare nello 
Sbiancamento denti. Oltre ad espletare un’azione abrasiva superficiale sullo smalto per l’eliminazione delle macchie, è utile anche a eliminare la placca.  Il bicarbonato di sodio è spesso già presente nelle formulazioni dei dentifrici, inoltre non provoca effetti collaterali.

Le penne sbiancanti sono uno strumento di ultima generazione, ideato dall’odontoiatria estetica al fine di rendere i denti più lucenti, candidi e di tonalità chiare. Il tutto funziona stando comodamente a casa senza dover andare dal dentista.  Lo strumento ha la forma di una penna, con una punta composta da una spugnetta o un pennellino. All’interno del corpo c’è il gel sbiancate che fuoriesce misurato premendo un pulsantino. Sicuramente si tratta di un metodo innovativo, il colore diventa più brillante ma il tutto non può essere paragonato al bleaching professionale. Possiamo definire questo procedimento una via di mezzo tra i trattamenti professionali e
 lo Sbiancamento denti con metodi naturali.

Strisce sbiancanti

Le striscette sbiancanti per i denti rientrano nella categoria dei metodi di sbiancamento domiciliare 
trovando però la loro collocazione tra il trattamento professionale e quello fai da te. L’obiettivo di questo prodotto è di illuminare il sorriso, donare candore cambiando la tonalità dello smalto e rimediando alle macchie provocare dagli alimenti dannosi come il caffè, 
il the, le bibite colorate o dal fumo. 


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