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Proprio così: i denti c’entrano col cuore. Lo rivela l’articolo pubblicato su The FASEB Journal relativo allo studio coordinato da Mario Clerici, dell`Università degli Studi di Milano e Fondazione Don Gnocchi, e condotto da Stefania Piconi del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano.
Già da alcuni anni era stata ipotizzata una correlazione tra parodontopatia e sviluppo delle placche aterosclerotiche. Come responsabili erano stati identificati alcuni tipi di batteri che si annidano nelle gengive e da lì possono poi diffondere nel circolo sanguigno. “La malattia parodontale - spiega Piconi - è a tutti gli effetti una malattia infettiva. Esiste un germe, il porphyromonas gingivalis, che è stato documentato risiedere dentro le placche aterosclerotiche. Siamo quindi stati capaci di dimostrare che una patologia infettiva è capace di portare a un`infiammazione dell’endotelio, base dell’evoluzione verso la degenerazione aterosclerotica”
Il nuovo studio, condotto nella sua parte clinica presso l’Unità odontoiatrica dell’Ospedale Sacco di Milano su individui sani affetti da parodontopatia ha dato prova di come il trattamento odontoiatrico sia in grado di migliorare significativamente i fattori infiammatori e immunologici responsabili dello sviluppo della placca aterosclerotica. Di significato ancora più rilevante è l’osservazione che la terapia della parodontopatia è in grado di riportare alla normalità i valori di PCR e fibrinogeno, segni biochimici di infiammazione generale e riconosciuti indicatori di rischio cardiovascolare.
“Il dato di grande novità dello studio - afferma Clerici - è la visualizzazione, tramite ecodoppler, dell’effetto positivo della pulizia dei denti sullo spessore della parete più interna delle arterie, chiamata intima, con un suo dimezzamento. È la prima volta che abbiamo un’immagine fisica del prima e dopo la cura dentale, con la precisa evidenza del miglioramento della salute del sistema cardiovascolare. Ora sappiamo con certezza che la cura odontoiatrica non si limita a ridurre gli indici infiammatori, ma migliora lo stato del sistema arterioso ”.
Lo studio apre nuove frontiere nella prevenzione della malattia cardiovascolare: il semplice mantenimento di una corretta igiene orale, in grado di prevenire gengivopatie, fonti di presenza batterica, potrebbe essere sufficiente per ridurre il rischio di sviluppare la malattia aterosclerotica.
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