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martedì 25 agosto 2009

Offerte speciali: fanno bene ?



studio australiano, ma in italia la situazione non è diversa

Offerte speciali: fanno bene
al portafoglio ma non alla salute


Solo il 15 per cento degli sconti riguarda prodotti sani. E la politica dei prezzi punta sulla quantità, stimolando un aumento dei consumi alimentati «inutili»


MILANO - In tempi di vacche magre, chi è che non guarda con attenzione i banchi delle offerte speciali al supermercato? Peccato però che secondo uno studio pubblicato dalla rivista Nutrition and Dietetics la maggioranza dei prodotti scontati non passerebbe il vaglio di un salutista: nella gran parte dei casi infatti si tratta di alimenti ricchi di grassi, zuccheri e calorie.

L'INDAGINE – Per l'indagine i ricercatori hanno passato al setaccio 1.500 offerte speciali di 4 supermercati lungo l'arco di un mese, concentrandosi sul settore bibite. Hanno così scoperto che appena il 15 per cento delle bevande non alcoliche in offerta poteva essere considerato «salutare» per i contenuti di grassi, zuccheri e calorie: acqua, latte parzialmente o totalmente scremato e bevande a base di soia avevano ribassi di prezzo molto meno spesso rispetto a succhi di frutta, drink zuccherati, bevande a base di cola. Gli autori ammettono che sul mercato il numero di bevande meno sane è sicuramente maggiore rispetto a quello delle bibite salutari: questo può avere in qualche modo spostato l'ago della bilancia dei risultati, ma il predominio schiacciante degli sconti su prodotti di scarsa qualità nutrizionale è evidente. E non è un dato proprio irrilevante, visto che tutti buttiamo un occhio in più sulle offerte speciali: «Gli sconti orientano non poco le scelte dei consumatori: se i supermercati scegliessero di mettere a sconto prodotti senza grassi saturi o zuccheri aggiunti potrebbero contribuire a migliorare lo stato di salute dei cittadini», ha commentato Claire Hewat, a capo dell'Associazione dei Dietisti Australiani.

ITALIA – Già, perché lo studio è stato condotto a Wellington, in Nuova Zelanda. Succede lo stesso anche da noi, e pure su altri tipi di alimenti? «Eccome», risponde Andrea Mangiagalli, medico di medicina generale della ASL 2 di Milano. Mangiagalli la scorsa primavera, nell'ambito di un progetto di prevenzione del diabete nelle donne promosso dall'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (Onda), ha per l'appunto stilato i consigli per fare la spesa in maniera salutare. Raccomandazione numero uno, andare al supermercato sempre a stomaco pieno: «Prima di pranzo, ad esempio, il picco insulinico è alto: in questa situazione si è scoperto che soprattutto le donne tendono ad acquistare cibo poco sano e in quantità eccessiva per loro e per i familiari – dice Mangiagalli –. Seconda regola, attenzione alle offerte speciali. Perché spesso non riguardano i prodotti più salutari, come dimostra la nuova ricerca neozelandese, e perché le offerte famiglia e le confezioni grandi hanno l'unico obiettivo di far acquistare più cibo di quello che realmente serve».

SCORTE – «Prendiamo il caso delle bibite: qualche anno fa la confezione più diffusa era il cartone piccolo, “monouso” – prosegue il medico –. Oggi vanno per la maggiore bottiglie da un litro o due: il prezzo al litro è naturalmente inferiore, perché ciò che più incide sui costi è la confezione e non il contenuto. Così il consumatore viene attratto dal risparmio e si riempie casa di mega-confezioni». Guarda caso negli ultimi anni si sono diffusi sempre più i frigoriferi enormi: più larghi del normale, fino ad arrivare ai side by side comuni negli Stati Uniti. Perfetti per contenere super-scorte, dalle bottiglie di bibite da due litri alle confezioni di gelato da un chilo. «Non molti anni fa la spesa era una operazione quotidiana, svolta con grande attenzione per consumare tutto e non sprecare nulla – osserva Mangiagalli –. Oggi non è più così. E una delle conseguenze è l'eccesso di cibo in casa, quindi la possibilità che la disponibilità pressoché infinita si traduca in un consumo “inutile” di calorie durante la giornata».

SALUTE – Analizzando con attenzione i prodotti di largo consumo si fanno anche altre brutte scoperte: «Forse pochi ci hanno fatto caso, ma basta prendere due confezioni di cereali per la colazione per scoprirlo: i prodotti dedicati ai bambini contengono grassi in quantità superiore rispetto a quelli pensati per gli adulti. Uno stratagemma che serve a renderli più saporiti e a creare «dipendenza» da un certo tipo di alimentazione – rivela il medico –. L'industria alimentare punta a produrre cibi di consumo rapido e dai gusti intensi, così studia alimenti di appeal visivo sempre maggiore e in grado di far percepire i sapori molto velocemente, al primo morso. Per raggiungere lo scopo abbonda coi grassi e gli additivi, che danno sapore ma sono pessimi dal punto di vista nutrizionale». Per difendersi da prodotti-spazzatura e offerte speciali che magari non minacciano il portafogli, ma sono una bomba per la salute («Ma se poi ci si ammala di cuore o di diabete il risparmio va in fumo: le malattie provocate da diete sbagliate costano moltissimo ai singoli e alla comunità», precisa Mangiagalli), che cosa si può fare? «Leggere sempre attentamente le etichette prima di acquistare qualsiasi alimento. E far la spesa pensando non solo al portafoglio, ma soprattutto alla salute», conclude il medico.

Elena Meli

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