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venerdì 29 giugno 2012

usi alternativi della cipolla

 

10 usi alternativi della cipolla


La cipolla viene comunemente utilizzata in cucina sia cotta che cruda, per arricchire insalate, risotti o minestroni, ma anche in altre numerose ricette, a seconda dei gusti di ciascuno. La cipolla però non è soltanto un alimento, ma anche una vera e propria medicina, che per secoli è stata utilizzata nella pratica terapeutica popolare.
Ha proprietà antianemiche ed antibatteriche. Inoltre aiuta il lavoro dei reni e favorisce l’abbassamento del livello di glucosio nel sangue, caratteristica che la rende utilissima ai diabetici. E’ considerata un vero e proprio antibiotico naturale, capace di contrastare i sintomi di raffreddoreinfluenza. Noi proviamo a suggerirvi alcuni utilizzi alternativi di questa portentosa pianta erbacea.

1. Sciroppo per la tosse

Per la preparazione di questo sciroppo vi serviranno semplicemente una cipolla e dello zucchero. Sbucciate e tritate la cipolla; riponete il tutto in una scodella e cospargete con due o tre cucchiai di zucchero. Lasciate riposare il preparato per 12 ore. Dopodiché filtrate il liquido che avrete ottenuto e assumetene un cucchiaino diluito in mezzo bicchiere d’acqua tre volte al giorno.

2. Cataplasma contro il raffreddore

Si tratta di un efficace rimedio della nonna che vi aiuterà a decongestionare le vie respiratorie. Affettate e stufate una cipolla per una decina di minuti. Lasciatela intiepidire ed avvolgetela in un panno di cotone. Sdraiatevi ed applicate il cataplasma sul petto per almeno mezzora.

3. Contro la caduta dei capelli

Se contro la perdita dei capelli ormai avete sperimentato ogni rimedio a voi noto, perché non fare un tentativo con la cipolla? La tradizione la annovera tra i rimedi naturali più efficaci per stimolare il microcircolo della cute. Non vi resta che applicare della cipolla tritata sul cuoio capelluto per almeno 20 minuti prima di passare allo shampoo.

4. Punture di insetti

Per alleviare il prurito ed il bruciore causato dalle punture di insetti, strofinate sulla parte interessata una fettina di cipolla cruda. Questo rimedio è particolarmente efficace nel caso si venga punti da una zanzara.

5. Alleviare le cicatrici

Le nostre nonne e bisnonne applicavano sulle cicatrici lasciate da tagli e ferite una fettina di cipolla cruda in modo che esse scomparissero il prima possibile senza lasciare alcun segno sulla pelle. In questo caso la cipolla può essere tenuta a contatto della pelle più a lungo applicando un cerotto o con l’aiuto di una garza.

6. Combattere il colesterolo

Se avete il colesterolo alto, provate ad aggiungere la cipolla alla vostra dieta regolarmente, come se si trattasse di una vera e propria medicina. Secondo studi recenti, le cipolle rosse sono le più efficaci per ridurre il colesterolo cattivo, mantenendo intatto quello buono, ed allontanare il rischio di sviluppare malattie cardiocircolatorie.

7. Benessere dell’intestino

Con le sue proprietà  antibatteriche ed antifungine, la cipolla cruda è un rimedio efficace per combattere i parassiti intestinali senza alterare la flora batterica. Lo zolfo in essa contenuto aiuta a prevenire e combattere le fermentazioni intestinali. La cipolla, cotta, ha effetti digestivi e lassativi ed agisce favorendo la regolarità intestinale.

8. Contro il mal di denti

In caso di mal di denti, ascessi, afte o infiammazioni gengivali, è utile applicare sulla parte dolente della cipolla cruda tritata. Essa sprigionerà delle sostanze dalle proprietà antisettiche che vi aiuteranno a combattere eventuali infezioni e ad alleviare il dolore.

9. Pulizia delle scarpe

Per facilitare la pulizia delle scarpe, può essere utile strofinare le macchie di fango o erba con una fetta di cipolla cruda. Potrete poi completare la pulizia con un panno imbevuto di birra o di aceto.

10. Macchie di cenere

Se volete eliminare una macchia di cenere da un indumento o da un tessuto, il rimedio più  efficace è di pretrattare la zona interessata applicando su di essa della cipolla cruda per almeno mezzora, prima del lavaggio.


Appartiene alla famiglia delle Liliacee, viene coltivata in ogni parte del mondo e rappresenta uno degli aromi più utilizzati nelle cucine di tutto il mondo. La cipolla è un prodotto dell’orto molto antico, utile in cucina e ricca di proprietà terapeutiche. È una pianta erbacea che cresce ogni due anni, ma generalmente viene coltivata e in questo caso, produce i suoi bulbi annualmente. Il terreno sul quale cresce è generalmente un terreno fertile che non teme climi diversi, anche se “predilige” una temperatura piuttosto fredda. L'Emilia-Romagna, la Campania, la Sicilia e la Puglia sono tra le regioni più accreditate per la coltivazione di questo prodotto. La parte che noi mangiamo è il “bulbo” centrale, che può essere consumato sia crudo che cotto. Come riconoscere l’integrità di una cipolla e capire se è davvero fresca? È importante osservarne la forma che dovrà essere compatta, piuttosto soda e senza ammaccature o “strane” macchie, tipo muffa. La cipolla ha un gusto particolare che regala alle pietanze un sapore gradevole e spesso viene utilizzata come “base” per la preparazione di minestre, risotti, carni e gustosissimi sughi. Ma non solo: diversi sono i piatti che la contengono: i francesi ad esempio vanno matti per la zuppa di cipolle, nota in tutto il mondo, ma anche le cipolle ripiene, quelle crude in insalata e la frittata, hanno la loro notorietà. Sicuramente il suo è un sapore particolare, generalmente ben tollerato da tutti, che aggiunge alle pietanze, quel tocco di gusto in più.

Le molteplici varietà della specie
Le numerose varietà della specie si distinguono per la forma del bulbo, il colore delle “tuniche” e il sapore. Un’altra distinzione viene fatta a seconda dell’utilizzo e cioè se la cipolla viene consumata fresca o essiccata. Se si vuole consumarla fresca, il periodo migliore per la raccolta è la primavera, se invece si vuole “conservarla” per l’utilizzo di olii e sottaceti, il periodo migliore è la fine dell’estate. Diverse sono quindi le varietà ma occorre dire che la più “conosciuta” è la cipolla rossa di Tropea, seguita subito dopo da quella di Suasa, quella di Breme, la “ramata” di Monitoro e la Borrettana. Generalmente però quella rossa possiede una maggiore quantità di sostanze aromatiche rispetto a quella bianca, anche se dal punto di vista nutrizionale, non si riscontrano particolari differenze. 100 gr. di cipolla fresca contiene 26 calorie, mentre sono 24 le calorie per 100gr. di cipolla essiccata.

Valore nutritivo e proprietà terapeutiche
La cipolla ha un consistente valore nutritivo, grazie alla presenza di sali minerali e vitamine, soprattutto la vitamina C, ma contiene anche molti fermenti che aiutano la digestione e stimolano il metabolismo; inoltre contiene anche oligoelementi quali zolfo, ferro, potassio, magnesio, fluoro, calcio, manganese e fosforo, diverse vitamine (A, complesso B, C, E); flavonoidi con azione diuretica dall'azione diuretica e la glucochinina, un ormone vegetale, che possiede una forte azione antidiabetica. Ma questa pianta ha anche numerosissimi impieghi terapeutici: in dermatologia, può essere utilizzata come antibiotico, antibatterico, semplicemente applicando il succo sulla parte da disinfettare; è anche un ottimo espettorante, specialmente unito al miele e un decongestionante della faringe: i gargarismi con succo di cipolla sono particolarmente indicati in caso di tonsillite e il succo è anche molto utilizzato come diuretico e depurativo e infatti viene consigliato da chi soffre di trombosi perché, avendo un potere fluidificante, facilita la circolazione del sangue. Un discorso a parte merita l’utilizzo della cipolla per tutti coloro che soffrono di “cattiva digestione”: in questo caso si consiglia di consumare la cipolla cotta che è sicuramente più tollerabile anche se ha minori proprietà nutritive rispetto a quella cruda che può essere assunta facilmente da coloro i quali non hanno particolari problemi di bruciori allo stomaco. Infine questi “benefici bulbi” fungono anche da ipoglicemizzanti, abbassando il livello di glucosio nel sangue e permettendo di ridurre le dosi di insulina a chi ne ha bisogno. Di questa pianta si conoscono anche le virtù benefiche in omeopatia: infatti è indicata in caso di raffreddore, per contrastare la fastidiosa secrezione nasale che lo accompagna, specialmente se sussiste anche il fenomeno della lacrimazione.


Consumo e conservazione delle cipolle
Le cipolle vanno conservate a temperatura ambiente (non in frigorifero), in un luogo possibilmente fresco e asciutto e si mantengono bene per circa 3 settimane circa fino a quando manterrà la sua compattezza, non cambierà colore e non presenterà germogli. Non esistono particolari controindicazioni per quanto riguarda il consumo, l’unico spiacevole effetto che la cipolla può provocare, specialmente se mangiata cruda, oltre ai problemi legati all’acidità di stomaco, è uno sgradevole alito cattivo, ma si può rimediare a questo “inconveniente” masticando alcuni chiodi di garofano. Nessun problema invece se vengono consumate cotte.

Utilizzo della cipolla in fitoterapia e cosmetologia
La cipolla, ricca di olii essenziali, sostanze ricche di zolfo, vitamine e sali minerali viene utilizzata frequentemente anche come rimedio fitoterapico, specialmente in caso di ascessi o geloni. Grazie alla presenza di olii essenziali, sostanze solforate che ne caratterizzano l'aroma, vitamina C e sali minerali, spesso viene utilizzata in forma di decotti facilmente realizzabili. Basta togliere alle cipolle il rivestimento esterno, lavarle e affettarle con la loro buccia e successivamente bollirle in una pentola d'acqua per circa 15 minuti; fatto ciò si filtra tutto il composto e si applica sulla parte da trattare, tamponando con una garza. Il decotto di cipolla è utile anche per la “bellezza”: infatti si è rivelato molto efficace per coloro i quali hanno pelli secche e rovinate e addirittura per rivitalizzare il bulbo pilifero dei capelli e ritardarne quindi la caduta.

Infuso di cipolla per diversi utilizzi
La cipolla costituisce l'ingrediente principale anche di particolari infusi, usati prevalentemente come medicinali. Come preparare un buon infuso? Basta tagliare a fettine 500 gr. di cipolla e lasciarla macerare per tre giorni in 1 litro di vino bianco secco. La dose “raccomandata” consiste in un bicchierino lontano dai pasti per tre volte al giorno. Questa particolare bevanda, ricca di vitamina C e sali diuretici, è molto indicata per coloro che soffrono di affezioni alle vie urinarie e renali ma viene consigliata anche ai diabetici in quanto, come accennato, fortemente ipoglicemizzante.
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martedì 26 giugno 2012

rischio tumori : Lettini e lampade abbronzanti




Lettini e lampade abbronzanti aumentano il rischio di tumori meglio il sole




Lettini solari al bando, o quasi. Sono cancerogeni. E' questo l'allarme lanciato dall'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). E' caduto quindi, per lampade abbronzanti  quel "probabilmente cancerogeni" della classificazione risalente al 1992.

"L'uso di lettini solari è cancerogeno e causa melanomi alla pelle e agli occhi", ha riferito Vincent Cogliano, il ricercatore che ha condotto gli studi. Il rischio di melanoma, il cancro della pelle, aumenta fino al 75 per cento quando l'uso di lampade abbronzanti inizia prima dei 30 anni, secondo lo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista "The Lancet". In Italia, ad esempio, si registrano ogni anno circa 7.000 morti a causa del melanoma e i nuovi casi sono cresciuti del 15% rispetto a 10 anni fa, quando il melanoma era un tumore raro.
Da sottolineare che, tra i ragazzi, si sta diffondendo una pratica nociva che può provocare dannose conseguenze: la Tanoressia. Con questo termine si indica la vera e propria ossessione per le lampade e le docce solari che garantiscono tutto l'anno un'abbronzatura invidiabile.
Per i ricercatori l'esposizione ai raggi ultra-violetti sarebbe paragonabile agli effetti di fumo, arsenico e amianto. Tanto che Vincenzo Cogliano puntualizza: "Se sentiamo il bisogno di abbronzarci completamente il mio consiglio non è ricorrere alle lampade, ma farlo all'esterno". Il sole rimane il riferimento migliore per l'abbronzatura, con tutte le precauzioni che conosciamo.
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Nonostante si tratti di una patologia che colpisce 3 italiani su 10 e ben il 20% degli adolescenti, di Tanoressia si sente parlare poco.

La Tanoressia è una vera e propria malattia psichica che, alla stregua dell’Anoressia, non permette a chi ne è affetto di vedersi come realmente è quando si guarda allo specchio. Se nel caso dell'Anoressia il problema è che non ci si vede mai abbastanza magri, nel caso della Tanoressia non ci si vede mai abbastanza "scuri" e abbronzati.

Il termine, coniato dall’Università del Texas, deriva infatti da "tan" –tanning- abbronzatura.

Chi soffre di questo problema generalmente evita accuratamente le zone d’ombra, non adopera protezioni per il sole e, in inverno, è un cliente affezionato dei solarium.

Le persone sofferenti di tanoressia sono generalmente molto giovani, di età compresa tra i 16 e 40 anni, adolescenti, magri/e e residenti nel Nord Italia: questi i risultati di una ricerca che ha coinvolto 4.000 persone.

L’anoressico "DOP" non si preoccupa di eventuali problemi dermatologici dovuti all’intensa esposizione al sole, ma si preoccupa molto di più, al tal punto di sviluppare una vera e propria forma di ansia, se non ha la possibilità di stare al sole anche solo per un giorno.

Secondo il dermatologo di Ravenna, Matteo Cagnone, il disturbo è «una dispercezione corporea. Come l'anoressico non si vede mai abbastanza magro, il tanoressico ritiene di non essere mai sufficientemente abbronzato, un eccesso che porta alla dipendenza da abbronzatura».

A suo avviso, sono implicati anche altri fattori come la luce che influisce sul tono dell’umore attraverso l’ormone serotonina «Il tanoressico non è mai soddisfatto del proprio aspetto e l'esposizione continua alla luce diminuisce l'ansia, migliorandone il tono dell'umore» continua Cagnone.

Chi ritiene di soffrire di tale malattia dovrebbe consultare il proprio medico curante ed eventualmente rivolgersi a uno psicologo.


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giovedì 21 giugno 2012

addominali perfetti grazie all'alimentazione

 

 5 consigli per ottenere addominali perfetti grazie all'alimentazione.

1. Frutta e verdura: in base ad uno studio il girovita si snellisce più rapidamente se si consumano carboidrati dati da frutta e verdura piuttosto del pane bianco o prodotti trasformati a base di zucchero.
Gli agrumi, in particolare le arance, sono utili per potenziare la vostra immunità agli agenti esterni grazie alla Vitamina-C e al beta-carotene che sono abbondanti nella frutta come arance e kiwi, ecc.
2. L'importanza del Selenio: secondo una famosa rivista, questo minerale resistente al cancro è resistente anche alla possibilità di sovrappeso.
Anche se è difficile da ottenere, in sostanza la quantità esatta sono 55 mcg di selenio al giorno.
Il selenio lo possiamo trovare nei cereali integrali, nei formaggi del Vermont e nelle noci California.
Il selenio è un “super-strumento” per acquisire addominali perfetti.
3. Proteine: Le proteine sono un grande strumento di perdita di peso, soprattutto per la mezza età.
Una buona dieta deve includere le proteine come nutrimento obbligatorio per aiutare a prevenire il sovrappeso e costituiscono una dieta ideale per addominali piatti.
Ma attenzione, un eccessiva assunzione di proteine è un fattore negativo per la salute, in quanto possono influenzare negativamente i reni.
Inoltre, non dimenticate di scegliere proteine intelligenti come yogurt organico, latte intero organico, pesce, pollame biologico e noci
Questo è un fattore decisivo per ottenere una pancia piatta ed un aspetto snello e dalle prestazioni eccellenti!
4. Vino e acqua: non è consigliabile iniziare a bere vino giusto per uccidere un rigonfiamento al ventre.
5. Grassi: grassi mono-insaturi e omega-3 e omega-6 sono molto utili in una dieta sana.
Per ottenere degli addominali perfetti, oltre all'alimentazione, dobbiamo praticare anche dell'attività fisica.
Prima di iniziare a scolpire e tonificare i nostri addominali, dobbiamo lavorare sui gruppi muscolari più grandi.
Perciò iniziamo ad effettuare degli esercizi cardiovascolari, per modellare il nostro corpo e tonificare la nostra massa muscolare.
Solo una volta eliminati quei chili in più intorno al tronco, possiamo concentrarci a scolpire i nostri addominali.
Probabilmente non ci crederete, ma le micro lesioni che si verificano lungo la parte bassa della schiena, sono dovuti a degli addominali molto deboli.
Quindi è molto importante allenarci non solo per ottenere una perfetta forma fisica ma, soprattutto, per godere di buona salute.
Perciò riassumiamo:
affidiamoci ad una dieta sana, ricca di proteine e minerali come il selenio, che ci aiuterà a ricostruire la fibra muscolare debilitata a causa degli esercizi.
Ricordiamoci di bere come minimo 8 bicchieri d'acqua al giorno per depurare il nostro corpo dalle tossine in eccesso, ed eseguiamo delle sessioni di allenamento dalla durata minima di 30 minuti. Otterremmo, così, quegli addominali tanto sognati.
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- Esecuzione corretta del crunch

Il crunch è l' allenamento principe per sviluppare gli addominali,,,
http://cipiri3.blogspot.it/2012/06/esecuzione-corretta-del-crunch.html
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Esecuzione corretta del crunch


Il crunch è l' allenamento principe per sviluppare gli addominali, il crunch semplice sollecita tutta la zona degl i addominali in particolare il retto dell'addominali.
Il crunch viene praticato soprattutto in fase iniziale dell'allenamento solitamente per riscaldarsi.
Il crunch è semplicissimo da eseguire, la posizione di partenza consiste nello stare sdraiati supini con le gambe piegate e lievemente divaricate mantenendo i pedi appoggiati al suolo, mentre le braccia vengono piegate ai lati della testa.

Esecuzione corretta del crunch:

Flettere il busto di pochi centimetri ricordando di tenere le mani appoggiate al capo senza tirare durante questo movimento riabbassando poi a fine corsa, lentamente il busto ma senza appoggiarlo completamente.
Un pratico suggerimento per eseguire i crunch addominali è quello di mantenere la posizione del capo corretta e per questo può essere utile guardare il soffitto durante l'esercizio.

addominali perfetti grazie all'alimentazione

 

 5 consigli per ottenere addominali perfetti grazie all'alimentazione.

http://cipiri3.blogspot.it/2012/06/addominali-perfetti-grazie.html

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perdere la pancia se siete un uomo

 

Ecco, qui di seguito, i 10 migliori modi per perdere la pancia se siete un uomo in sovrappeso:

1. Smettere di fare crunch. Questo tipo di esercizio rafforza i muscoli dello stomaco ma non vi aiuterà a perdere grasso nella pancia.
Quindi se state facendo 200 crunch al giorno, state solo perdendo tempo.
2. Diventare più forte. L'allenamento di forza costruisce la massa muscolare, previene la perdita di massa muscolare e aiuta la perdita di grasso.
3. Mangiare sano: gli addominali si fanno "passando per la cucina".
È possibile allenarsi duramente e costruire la massa addominale, ma se si mangia cibo spazzatura tutto il giorno, non perderete il grasso nel ventre.
Smettete di mangiare alimenti trasformati.
Mangiate di tutto, tutti gli alimenti più semplici.
  • Proteine. Carne, pollame, pesce, uova, ricotta, ...
  • Verdura. Spinaci, broccoli, insalata, cavoli, ...
  • Frutta. Banana, arancia, mela, ananas, pere, ...
  • Grassi. Olio d'oliva, olio di pesce, burro reale, noci, semi di lino, ...
  • Carboidrati. Il riso, avena, pasta di grano intero...
4. Limitare il consumo di alcol. Per perdere la pancia, nell'uomo, ciò che si beve è importante quanto ciò che si mangia. L'alcol di volta in volta è OK. Ma dimenticate di perdere la pancia se bevete alcool ogni giorno. Una buona birra la potrete bere il fine settimana ma non esagerate.
5. Mangiate meno carboidrati. Avete bisogno di carboidrati per l'energia. Il problema è che la maggior parte delle persone mangiano carboidrati molto più del necessario. Il tuo corpo diventerà un magazzino di carboidrati che verranno trasformati in grasso. Pertanto cercate di ridurre i carboidrati dai pasti.
6. Mangiare più alimenti sani ed allenatevi 2-3 volte a settimana. L'alimentazione sana è importante per tre motivi:
  • Il cibo è energia. Il vostro corpo utilizza il cibo per il sollevamento pesi, lavorare, per digerire, ecc...
  • La mancanza di cibo significa mancanza di energia, in tutti i settori della vita.
  • Perdita di grasso. Mangiare i cibi giusti aiuta la perdita di grasso.
  • Aiuta a mantenere massa muscolare. Se farete la fame, il vostro corpo brucerà muscoli per produrre energia.
7. Mangiare più proteine. La proteina ha un effetto termico più elevato di altri alimenti: il tuo corpo brucia più proteine di quanto non faccia l'elaborazione di carboidrati e grassi. Ecco perché le diete ad alto contenuto proteico aiutano a raggiungere l'obbiettivo desiderato.
8. Mangiare alimenti che contengono acidi grassi essenziali come l'olio di pesce ricco di omega3.
L'olio di pesce infatti è la migliore fonte di grassi per perdere quei chili in più nella pancia, aumenta i livelli di testosterone e aumenta le probabilità di perdere peso.
6 g di omega-3 al giorno sono la dose consigliata da mantenere per l'assunzione salutare di questi acidi grassi essenziali.
State lontani dagli acidi grassi transgenici presenti in prodotti come la margarina.
9. Ridurre il grasso corporeo, diventare più forte, mangiare sano ed effettuare degli esercizi Cardio.
10. Non perdere la motivazione. Se ci guardiamo allo specchio e notiamo che ciò che vediamo non ci piace, impariamo a misurare il nostro grasso corporeo. Infatti, ciò che stiamo guardando dipende dall'assunzione di cibo, dalla ritenzione idrica ecc...
Quindi scattate delle foto del prima e del dopo ogni settimana per motivarvi a migliorare ed osservate le foto della vostra forma anteriore, posteriore e laterale.


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martedì 19 giugno 2012

FREE - WEB: canapa a uso medico

 

canapa a uso medico



È l’unico centro in Italia che produce canapa a uso medico in ambiente indoor.
 L'obiettivo: farne un polo di eccellenza
 
SICUREZZA - Questo per dare la massima garanzia al paziente e al medico, sia sull’origine che sull’efficacia del farmaco. «Se i malati recuperano la canapa dal mercato nero, — aggiunge — rischiano, perché possono assumere qualunque tipo di sostanza, oltre ai cannabinoidi. E certi signori non sono tanto ligi alle regole della buona pratica di produzione dei farmaci». Ma quanta sostanza si può ottenere? «In questa serra alleviamo mediamente 150 piante. Ogni pianta produce una quantità di fiori, che è la parte più ricca e di interesse, per circa 30 grammi, per cui diciamo circa 4,5 chili di materiale. Venduto a 3 euro al grammo, sono indicativamente 14 mila euro per ciclo (il prezzo del mercato nero è di 10 euro/gr). Con un lavoro intensivo, possiamo arrivare anche a 4 cicli l'anno. Dunque potremmo guadagnare circa 56 mila euro a serra. Con due serre potremmo ricavare il finanziamento che ci consente di stare in piedi da soli». Grassi lancia anche la proposta di creare una vera e propria filiera nazionale della cannabis medica, coinvolgendo lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. «Potremmo utilizzare i loro impianti per la produzione sia di farmaci sia di cosmetici estratti dalla canapa». Tutto certificato dallo Stato. E con la creazione di posti di lavoro. Perché non pensarci?
LEGGI TUTTO:
 
FREE - WEB: canapa a uso medico: È l’unico centro in Italia che produce canapa a uso medico in ambiente indoor. L'obiettivo: farne un polo di eccellenza ROVIGO — Non...

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lunedì 18 giugno 2012

Pannolini lavabili?



Pannolini lavabili? I pannolini lavabili sono un'alternativa ecologica, economica, moderna e possibile ai pannolini usa e getta. Ebbene sì, nonostante il bombardamento mediatico a cui i genitori sono sottoposti, c'è ancora chi non ha ancora visto o nemmeno sentito parlare di alternative ai pannolini usa e getta. Ne ho la conferma spesso incontrando genitori che si approcciano all'educazione al vasino e con i quali ho occasione di parlare delle alternative ecologiche al classico svezzamento da pannolino usando i commercialissimi tanto quanto inquinanti pannolini usa-e-getta. Non è certo un'accusa, ma un dato di fatto.

  • I bambini .
  • Descrizione :

    E tu l'hai mai fatto provare ai tuoi bambini?



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venerdì 15 giugno 2012

artrite reumatoide



L'artrite reumatoide è una poliartrite infiammatoria cronica, anchilosante e progressiva a patogenesi autoimmunitaria e ad eziologia sconosciuta, a carico delle articolazioni sinoviali. Si differenzia dall'osteoartrosi perché interessa inizialmente la membrana sinoviale e non la cartilagine, colpisce con meno frequenza e in età più giovane rispetto all'osteoartrosi. Sono più colpite le donne (rapporto 3:1). Interessa l'1-2% della popolazione e il numero dei casi aumenta con l'età, infatti è colpito il 5% delle donne oltre i 55 anni. L'esordio si osserva prevalentemente al termine della adolescenza o tra 4º e 5º decennio di vita; un secondo picco si osserva tra i 60 e 70 anni. Una variante precoce dell'AR è costituita dall'artrite reumatoide dell'infanzia.

 Non è una malattia che colpisce solo le persone anziane. Può infatti comparire a qualsiasi età, generalmente tra i 35 e 50 anni preferendo soprattutto il sesso femminile che rappresenta il 75% dei pazienti. Ma anche i bambini possono essere colpiti. A questo proposito Antonella Celano annuncia una iniziativa che sta portando avanti l’Associazione da lei presieduta per promuovere l’attivazione di ambulatori di reumatolgia pediatrica di cui la Puglia è carente. Il progetto «il paziente al centro» è stato illustrato dall’Assessore Ettore Attolini che ha sottolineato l’impegno dell’assessorato a cambiare radicalmente il modello di tutela della salute nella regione. Riconferma che, una volta onorato il piano di rientro entro il gennaio 2013, verrà sviluppato un modello assistenziale basato sulla «promozione attiva della salute» attraverso interventi che riguarderanno l’ambiente e la qualità della vita». In questo nuovo modello assistenziale troverà grande spazio una informazione adeguata al cittadino e una particolare attenzione alla presa in carico dei pazienti in tutte le fasi del decorso della malattia. Giovanni Lapadula nel rivendicare alla scuola pugliese di reumatologia la primogenitura a livello nazionale dei protocolli diagnostico terapeutici riguardanti l’artrite reumatoide e l’osteoporosi, ha comunicato che in Puglia solo due pazienti su tre accedono alle cure per la malattia.
Quindi 1/3 dei malati di artrite reumatoide non si cura o , se lo fa, si rivolge ad altre strutture sanitarie extra-regionali. Su questo punto ha voluto chiarire che in Puglia ci sono pochi specialisti di reumatologia e i centri non risultano ancora numericamente adeguati. Il dottor Luigi Santoiemma, medico di medicina generale, ha sottolineato che «non esiste ancora un percorso che possa consentire in modo sistematico una diagnosi tempestiva e le iniziative messe in atto sono il risultato dell’impegno dei singoli e non rappresentano un sistema strutturato». Quanto poi al problema del depotenziamento di alcune attività ospedaliere da affidare alla medicina territoriale, Santoiemma ha dichiarato che questo percorso deve essere opportunamente armonizzato. Sarebbe necessaria la creazione di una specialistica distrettuale che interpreti il ruolo al contempo di raccordo e di filtro tra la medicina ambulatoriale e la struttura ospedaliera. E’ probabilmente l’unico modo per affrontare la vera urgenza della nostra sanità : la cronicità.


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Allenati con Valentina Vezzali











  • Allenati con Valentina Vezzali si allena per schivare l'avversario rapidamente:  per potenziare resistenza, elasticità e forza muscolare!
  • Descrizione :

    Allenamento è sinonimo di concentrazione, sacrificio, impegno e dedizione. L’allenamento, intenso, molto spesso si traduce in vittoria.
    Non è un caso che gli sportivi più famosi sono proprio quelli che fanno della fase di allenamento un momento fondamentale della propria preparazione fisica ed atletica.
    Così come nella vita è quasi impossibile riuscire a diventare persone di successo senza compiere sacrifici importanti, allo stesso modo, nello sport, solo i veri campioni diventano tali grazie al sacrificio e all’impegno che profondono nelle fasi di allenamento.
    Lo sa bene una campionessa del calibro di Valentina Vezzali che detiene il record di prima schermitrice al mondo ad essersi aggiudicata tre medaglie d'oro olimpiche in tre consecutive edizioni, più altri due ori olimpici in squadra. Senza un mix equilibrato di training e competizioni e senza una programma di allenamento ben ponderato e calibrato sulle proprie esigenze, Valentina non avrebbe potuto raggiungere questo invidiabile primato, vincere ben dieci edizioni di Coppa del Mondo ed essere al primo posto, da undici anni, nella classifica mondiale del fioretto femminile.
    Allenati per vincere!




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