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mercoledì 25 febbraio 2009
CHIRURGIA ESTETICA
Regole più severe per la chirurgia estetica
Rifarsi in tutta sicurezza
È boom di richieste per la chirurgia estetica, soprattutto da parte delle giovanissime.
Per la tutela dei cittadini il Governo annuncia seri provvedimenti in materia di sicurezza.
La bellezza è da secoli il primo codice con cui viene classificata una donna, una bellezza interpretata attraverso chiavi di lettura prettamente fisiche e che negli ultimi anni è diventata un imperativo e una moderna schiavitù. L'universo femminile – in particolar modo nell’età adolescenziale - è infatti sempre più attraversato da un senso di inadeguatezza rispetto a un modello ritenuto ideale, che può di volta in volta modificarsi ma che è sempre, ugualmente, irraggiungibile.
Ed è così che il pressante peso della presentabilità e dell’accettazione sociale legata a un aspetto piacevole ha fatto crescere l’interesse nei confronti degli interventi di medicina estetica e l’offerta si moltiplica.
Che sia per inseguire una giovinezza perduta o per valorizzare la propria femminilità, molte donne, ma anche giovani adolescenti dai tratti ancora acerbi, ricorrono sempre più spesso alla medicina estetica. Un esempio lampante è la concorrente del Grande Fratello 9, che per il suo diciottesimo compleanno si è regalata una protesi mammaria passando da una già generosa quarta misura a una super-abbondante sesta.
Secondo stime non ufficiali, sono circa 180 mila gli italiani che - non sempre spinti da reali esigenze mediche - ogni anno ricorrono alla chirurgia estetica per la correzione di difetti fisici, e di questi 25.000 riguardano interventi di mastoplastica correttiva.
Sicuramente questa normalizzazione e spettacolarizzazione della chirurgia estetica pone delle grosse problematiche non solo relative alle aspettative non sempre realistiche di quante decidono di ricorrervi, ma anche e soprattutto rispetto a una consapevolezza informata dei rischi fisici e psicologici che tali tipi di interventi comportano.
Per questo il Governo pensa di ricorrere a serie limitazioni riguardo all’uso indiscriminato e senza regole della chirurgia estetica, soprattutto nelle giovanissime. «Sempre più spesso le adolescenti, più fragili e sensibili ai messaggi dei media, chiedono un seno nuovo – constata il Sottosegretario Francesca Martini – Per questo, considerati i rischi per la salute di interventi eseguiti quando la ghiandola mammaria non è ancora formata, stiamo pensando di escludere i ritocchi sulle minori non motivati da problemi medici. Voglio chiarire che non sono contraria alla chirurgia estetica, ma vorrei fornire a chi vuole sottoporsi a questo tipo di interventi garanzie e sicurezza.
A tal proposito è stato riunito al Ministero un tavolo tecnico-scientifico di cui fanno parte specialisti e società scientifiche, per arrivare a linee guida chiare nel settore e alla realizzazione entro febbraio di un Registro Nazionale delle protesi al seno, che ne garantisca la tracciabilità.
Il Registro sarà collegato con una banca dati nazionale dove dovranno essere registrati il numero degli interventi effettuati, i materiali usati per le protesi, le strutture dove vengono effettuati gli interventi e gli esiti degli stessi. Tutto ciò per avere un quadro epidemiologico preciso, nella tutela della privacy delle pazienti».
Fonte: Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
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