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lunedì 22 luglio 2013

salutepiu: Dignicap, evita caduta dei capelli durante la chem...


evita caduta dei capelli durante la chemioterapia



Arriva Dignicap, il berretto che evita la caduta dei capelli durante la chemioterapia Lo speciale copricapo mantiene a basse temperature il cuoio capelluto, impedendo ai farmaci contro il cancro di danneggiare i follicoli piliferi

Alleviare le sofferenze causate da un tumore è un obiettivo che da sempre muove la medicina e la ricerca scientifica, che si spendono per cercare dei rimedi ai disagi fisici e psicologici che la malattia comporta. 
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salutepiu: Dignicap, evita caduta dei capelli durante la chem...: Arriva Dignicap, il berretto che evita la caduta dei capelli durante la chemioterapia Lo speciale copricapo mantiene a basse temperature...

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ECOLOGIA: PIANTE DA AVERE A CASA PER PURIFICARE L’ARIA

PIANTE DA AVERE A CASA

 PER PURIFICARE L’ARIA




Le nostre case pullulano di sostanze nocive alla salute.Sostanze chimiche provenienti da mobili e strutture, muffe, batteri e germi corrono insospettati nelle nostre dimore e vengono spostati qua e là dagli indumenti che indossiamo o dai fedeli amici a quattro zampe.
Il modo più ovvio per risolvere questo problema sarebbe quello di usare detersivi o disinfettanti, ma non è detto che sia la soluzione migliore, anzi, qualcuno preferisce optare per tattiche più naturali.
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ECOLOGIA: PIANTE DA AVERE A CASA PER PURIFICARE L’ARIA: Le nostre  case pullulano di sostanze nocive alla salute . Sostanze chimiche provenienti da mobili e strutture, muffe, batteri e germi...

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martedì 9 luglio 2013

Differenze uomo-donna



Differenze uomo-donna

Bodylanguage 

Il corpo maschile si differenzia da quello femminile proprio in relazione alle sue funzioni: i muscoli sono utili per combattere e difendere, ma non per allevare i bambini. I depositi di grasso e la distribuzione dello stesso nel corpo è totalmente diversa tra i due sessi: le donne accumulano grasso un po’ ovunque, in quanto ciò ha aspetto SEDUTTIVO e di abbondanza – non parliamo di eccessi, ma in tutte le culture e da sempre sono più apprezzate le donne un po’ “in carne” rispetto a quelle molto magre e ossute – mentre gli uomini lo concentrano negli addominali e nel giro vita, in modo da mantenere braccia e gambe più libere e in grado di combattere.

Sempre per lo stesso motivo – il combattimento – i maschi hanno mani e piedi più grandi, a parità di dimensioni, della controparte femminile. Questo spiega anche la migliore circolazione – e temperatura – delle mani e dei piedi maschili a paragone.

In Cina, per rendere ancora più evidente l’aspetto seduttivo del “piedino” femminile si praticava l’orribile usanza di fasciare le bambine sui piedi in modo che non si sviluppassero correttamente.

L’effetto era un piede deforme ma molto elegante, che impediva di fatto alle donne di camminare senza avere dolori, il che le costringeva a un’andatura “graziosa”.

Sempre per combattere meglio, le braccia degli uomini sono “diritte” all’altezza del gomito, mentre gli avambracci femminili a paragone risultano un po’ “ruotati”. Questo permette loro di poter stringere in modo più sicuro i neonati ma ne limita, ancora una volta, le capacità offensive.

Infine, gli uomini hanno strumenti di difesa naturali nella testa: il naso è più largo – si rompe con più difficoltà – e le mascelle più larghe – reggono meglio i colpi.
 Le arcate sopraccigliari e le ossa del cranio più robuste – reggono meglio le testate.
Difatti un uomo “virile” ha un aspetto molto deciso, con mascelle evidenti.
 I condili occipitali del collo – ossa che collegano il cranio alle vertebre – più lunghe.
 Un esercizio antropologico per distinguere i teschi maschili da quelli femminili – a parte le ovvie dimensioni e le altre differenze che possono esserci o meno – sta nel “ruotare” il teschio. I condili occipitali maschili terranno il teschio in equilibrio, che girerà come una trottola. I condili occipitali femminili invece lo faranno “ballare” in modo irregolare in quanto poco sviluppate.


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lunedì 8 luglio 2013

Acqua di cocco


Acqua di cocco: 10 benefici per la salute

L'acqua di cocco è una bevanda completamente naturale, ricavata estraendo il liquido presente nelle noci di cocco più giovani, ancora verdi. La migliore acqua di cocco è di provenienza biologica e non contiene alcun tipo di coloranti o di conservanti. Può essere acquistata online e nei negozi di alimentazione naturale. Presenta un contenuto molto basso di zuccheri, grassi e calorie.

E' ricca di vitamine e di sali minerali. Contiene vitamina C e vitamine del gruppo B, oltre a calcio, potassio, ferro e magnesio. Può rappresentare un'ottima bevanda da assumere per rinfrescarsi e reidratarsi o come integratore naturale, per via dei suoi numerosi benefici per la salute. Vi presentiamo i principali.

1) Pressione alta e colesterolo
L'acqua di cocco è ricca di potassio e secondo alcuni studi scientifici sono proprio i bassi livelli di questo sale minerale nell'organismo a provocare un innalzamento della pressione. Per questo motivo gli esperti suggeriscono di controbilanciare l'assunzione di sale tramite l'alimentazione con alimenti ricchi di potassio. L'acqua di cocco contribuisce inoltre ad innalzare i livelli di colesterolo HDL, che aiuta a proteggere la salute cardiovascolare.

2) Sistema immunitario
L'acqua di cocco contiene acido laurico. Si tratta di una sostanza dalle proprietà antibatteriche, antifungine e antimicrobiche. Bere acqua di cocco con regolarità contribuisce a rafforzare il nostro sistema immunitario ed a proteggersi dagli attacchi di germi e batteri causa di numerose malattie.


3) Metabolismo
Chi desidera mantenere il proprio peso sotto controllo potrebbe trovare nell'acqua di cocco un valido aiuto. L'acqua di cocco infatti, se bevuta con regolarità, può influire positivamente sul metabolismo. Presenta un apporto calorico molto ridotto ed un contenuto di grassi minimo, pari a circa l'1%. Un metabolismo più attivo può favorire la perdita dei chili in eccesso. E' inoltre utile per contrastare il gonfiore addominale.

4) Idratazione
L'acqua di cocco può essere considerata come un vero e proprio integratore naturale. Contiene infatti sali minerali come magnesio, potassio e calcio. I sali minerali agiscono in sinergia per mantenere l'organismo idratato durante l'attività fisica. L'acqua di cocco può essere dunque considerata come un'alternativa naturale alle bevande per gli sportivi e agli energy drink ricchi di coloranti e conservanti. E' utile per coloro che praticano sport poiché previene i crampi muscolari.


5) Digestione
Questa bevanda ricavata dal cocco contiene numerosi enzimi bioattivi che il nostro organismo utilizza per la digestione degli alimenti. Bere acqua di cocco è un utile rimedio naturale per coloro che soffrono di problemi digestivi e di dolori addominali causati dalla cattiva digestione. L'acqua di cocco deve essere assunta con regolarità per ottenere gli effetti desiderati.

6) Circolazione
Una buona circolazione dipende anche dall'alimentazione. L'acqua di cocco rappresenta un valido aiuto per migliorare la circolazione sanguigna e per regolarizzare la frequenza cardiaca per via del suo contenuto di fibre, di proteine e di vitamina C.

7) Gravidanza
L'acqua di cocco può rappresentare un valido aiuto naturale per la risoluzione di alcuni problemi di salute che possono presentarsi durante la gravidanza. Le donne, durante i nove mesi di attesa, possono andare incontro ad acidità e bruciore di stomaco o stitichezza, che grazie all'acqua di cocco possono essere alleviati. Contribuisce inoltre a migliorare i livelli del liquido amniotico, che gioca un ruolo fondamentale nel benessere del bambino. La sua assunzione è dunque particolarmente raccomandata nel corso della gravidanza. Bere acqua di cocco non comporta effetti collaterali.


Bere acqua di cocco permette di prendersi cura della salute della propria pelle.

 Questa bevanda infatti contribuisce all'idratazione e, nello stesso tempo,
 permette di regolare l'eccessiva produzione di sebo.
 Rende la pelle più morbida e luminosa sia dall'interno che dall'esterno.
 Può essere applicata direttamente sulla pelle come se si trattasse di un tonico naturale ed è utile per curare acne e imperfezioni.

9) Energia
L'assunzione di acqua di cocco può migliorare le condizioni di salute dei convalescenti che soffrono di stanchezza, affaticamento e mancanza di appetito. E' considerata come una vera e propria panacea se assunta nella quantità di 40-50 millilitri al giorno. In generale, aiuta a migliorare i livelli di energia, stimolando la produzione di ormoni da parte della tiroide e stimolando il metabolismo.


10) Apparato urinario
Bere acqua di cocco può essere utile per coloro che soffrono di problemi renali, per via della natura diuretica di questa bevanda. E' benefica per l'apparato urinario in quanto in grado di purificare la vescica e i canali di eliminazione delle tossine. L'acqua di cocco previene le infezioni del tratto urinario ed allevia i problemi di calcoli ai reni.

Marta Albè 


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sabato 6 luglio 2013

Fumo e tintarella invecchiano la pelle


Fumo e tintarella invecchiano la pelle di almeno 10 anni

11 anni più vecchia rispetto all'età reale. Ecco come appare la pelle di chi fuma 20 sigarette al giorno. Secondo uno studio condotto dall'University of California School of Medicine di San Francisco, bastano anche 35 pacchetti di sigarette all'anno insieme all'esposizione al sole per invecchiare brutalmente di 10 anni.

La ricerca, che ha messo insieme diversi studi sull'invecchiamento della pelle causato del fumo, è stata pubblicata su Cosmetic&Toiletries Science Applied. Essa ha preso in esame sia i fattori intrinseci che quelli estrinseci dell'invecchiamento della pelle, dove con invecchiamento intrinseco ci si riferisce alla lenta degenerazione permanente che colpisce la maggior parte del corpo, con caratteristiche distinguibili come le rughe, gli angiomi e la cheratosi seborroica. In un certo senso si tratta dei fattori naturali, legati allo scorrere del tempo.

Il fotoinvecchiamento o il fotodanneggiamento sono invece gli effetti più evidenti dell'invecchiamento cutaneo estrinseco, causato dall'esposizione ai raggi solari UV a lungo termine e al fumo. La pelle fotodanneggiata mostra delle rughe evidenti, delle macchie e spesso è associata a tumori maligni. Anche il fumo è un fattore estrinseco dell'invecchiamento della pelle, come documentato da diversi studi. Messi insieme, fumo e esposizione al sole, sono dannosi per la salute della pelle oltre che per il suo aspetto. In realtà, oggi, molteplici fattori ambientali sono associati all'invecchiamento del viso ma lo studio ha dimostrato che fumare 20 sigarette al giorno equivale a tutti gli effetti a 10 anni di invecchiamento “cronologico”. Al tempo stesso, fumando 35 pacchetti di sigarette in un anno, circa 3 al mese, ed esponendosi al sole per due ore al giorno il rischio di invecchiamento precoce è 11,4 volte superiore rispetto a chi non fuma e a chi prende si espone meno ai raggi UV. Fumatori avvisati... Francesca Mancuso
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Dare vita all'orto urbano


Dare vita all'orto urbano
Ina Säumel parla del suo studio sulla presenza dei metalli pesanti negli ortaggi urbani. [Elena Donà]

Capita che uno studio faccia il giro del mondo, ripreso e riportato da decine di blog e giornali, e che quando torni al mittente, del messaggio originale sia rimasto poco o niente. Come nel gioco del telefono senza fili. E così può succedere che, complice - suo malgrado - questa ricerca dell'Università Tecnica di Berlino, gli orti urbani finiscano improvvisamente sotto processo, accusati di allevare pomodori killer e carote assassine. Troppo inquinamento, troppo traffico, troppo smog: gli ortaggi di città sono pieni di metalli pesanti, mangiarli è roba da pazzi. Ma è proprio così?
Veramente lo studio in questione* partiva da un'altra considerazione: l'agricoltura urbana è esplosa sia nei Paesi in "via di sviluppo" - dove spesso rappresenta la principale fonte di sostentamento - sia nelle città europee e statunitensi, dove sempre più cittadini decidono di coltivarsi da sé il proprio cibo spinti dal desiderio di riallacciare il contatto con la Natura e nutrirsi in modo più sano. La domanda che si sono posti gli studiosi di Berlino, dunque, era questa: siamo sicuri che il cibo coltivato autonomamente in città sia più sano di quello che troviamo nei supermercati? Una premessa senza la quale il senso dello studio viene completamente travisato.
Dalle analisi a campione effettuate in vari punti della città, Berlino, è emerso che circa il 50% degli ortaggi campionati presentava valori di piombo e altri metalli pesantisuperiore ai limiti previsti dalle direttive europee. (Il che non rende automaticamente un ortaggio pericoloso ovviamente: ogni giorno assumiamo metalli nella nostra dieta, che non sono di per sé tossici. Il problema è quando queste dosi raggiungono percentuali troppo elevate, che possono provocare problemi alla nostra salute, soprattutto se consumati su base quotidiana).
A fare la differenza, oltre alla qualità del terreno, era la distanza dalle strade trafficate: il 67% degli ortaggi con valori di piombo superiori ai limiti di legge si trovavano a meno di 10 metri dalla strada! Viceversa, fra gli ortaggi coltivati a più di 10 metri di distanza o con una barriera protettiva in mezzo, la percentuale degli sforamenti scendeva al 37-38%. Ecco cosa concludevano i ricercatori:
"Dal nostro studio emerge che l'esposizione ad alti livelli di traffico genera una maggior concentrazione di contaminanti nelle coltivazioni urbane. Parallelamente, la presenza di barriere fra l'orto e la strada riduce notevolmente il rischio di contaminazione. Inoltre, la diversità nell'ammontare delle tracce di metalli pesanti riscontrata nei diversi campionamenti testimonia l'importanza di un'analisi specifica del terreno su cui viene impiantata la coltivazione. Risulta invece più complicato classificare i tipi di ortaggi in base al rischio di contaminazione, semplificando fra verdure problematiche e non. Il nostro studio suggerisce che le coltivazioni urbane non sono automaticamente più sane o più sicure dei prodotti provenienti dai supermercati. Occorrono studi ulteriori per sviluppare monitoraggi dell'inquinamento, analisi di rischio e linee guida specifiche per ogni diverso tipo di coltivazione. In contrasto con la visione più tradizionale dellasicurezza alimentare, che principalmente si basa solo sul livello di contaminazione, altri studi suggeriscono che i rischi delle coltivazioni urbane vadano considerati in un contesto più ampio, e giudicati alla luce dei benefici che complessivamente provoca alla nostra salute il fatto di coltivare autonomamente ortaggi in città. Per questo riteniamo che la vera sfida sia riuscire a combinare le due prospettive: l'analisi dei rischi e i vantaggi sociali dell'agricoltura urbana".
Intervista a Ina Säumel
E quindi? Possiamo continuare a seminare insalata invece di panico? Abbiamo chiesto qualche consiglio proprio a Ina Säumel, autrice principale dello studio e ricercatrice presso l'Istituto di Ecologia dell'Università Tecnica di Berlino.
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Quando diciamo che le verdure cresciute in città possono essere contaminate, che cosa vuol dire esattamente? E' un problema di inquinamento atmosferico o del terreno su cui crescono le piante?
Le principali fonti che portano all'accumulo di metalli pesanti nelle coltivazioni urbane sono tre: l'utilizzo di terreni già contaminati, l'uso di acque reflue per l'irrigazione degli orti e infine l'inquinamento atmosferico, che deriva prevalentemente dal traffico e dalle emissioni industriali. Le piante possono quindi assimilare gli inquinanti in entrambi i modi, sia attraverso le radici, sia in superficie.
Se il terreno è inquinato dunque c'è poco da fare. Ma se l'orto urbano viene cresciuto su un terreno sano, c'è modo di eliminare la contaminazione causata dallo smog?
Una pulizia accurata riduce notevolmente la presenza degli inquinanti atmosferici. Noi l'abbiamo fatto scrupolosamente durante le nostre ricerche, e ha funzionato. Per quanto una parte di inquinanti rimanga comunque presente, nonostante il lavaggio.
E' vero che l'altezza dalla strada può fare da barriera contro gli inquinanti? E' più salutare un orto su un balcone al quinto piano che uno a livello strada?
Questo è un aspetto che non abbiamo analizzato direttamente nel nostro studio, ma possiamo dare una risposta sulla base degli studi di modellistica effettuati sulla distribuzione delle polveri. Grosso modo, gli inquinanti - metalli pesanti e altri agenti contaminati che si appiccicano al particolato - sembrano presenti prevalentemente fra il piano terra e il secondo piano degli edifici.
Quali sono i contaminanti più pericolosi?
Fra i metalli, direi senz'altro il piombo e il cadmio. Ma ho una buona notizia: abbiamo appena portato a termine un nuovo studio specifico sulla presenza di questi metalli nella frutta coltivata in città. In particolare ci siamo concentrati su noci, frutti di bosco, pomacee (mele, pere, nespole, sorbo.), drupacee (pesche, susine, albicocche, ciliegie, mandorle.). Quel che è emerso è che la frutta di città accumula molti meno inquinanti della verdura, e soprattutto non ha mai sforato i limiti europei! Addirittura, le tracce di piombo e cadmio in alcuni casi erano inferiori nella frutta urbana che in quella proveniente dai supermercati. In ogni caso, ci sono ancora tanti altri tipi di inquinanti da monitorare, e infatti abbiamo in programma nuovi studi, in cui ci concentreremo per esempio sugli inquinanti organici e sui pesticidi, che hanno effetti gravissimi sulla salute dell'uomo.
Insomma, alla fine di tutte queste valutazioni, che consigli vi sentite di dare a chi vuole lanciarsi nell'avventura di un orto urbano, oltre a quello di lavare accuratamente la verdura?
Ci sono alcune precauzioni da prendere: allontanarsi il più possibile dalle strade molto trafficate; proteggere l'orto con siepi e barriere vegetali, pacciame, ma anche i teli bucati che si usano contro le erbacce; soprattutto, far analizzare il terreno su cui si decide di coltivare: se si è alle prese con un suolo problematico, vi consiglio di acquistare un substrato commerciale, ma che sia di buona qualità! Purtroppo ci siamo accorti che la percentuale di ortaggi che superavano i limiti di legge europei per il piombo era maggiore quando questi stessi ortaggi erano stati piantati in substrati commerciali. Purtroppo i substrati low cost in vendita nei supermercati sono spesso privi del controllo di qualità.

*How healthy is urban horticulture in high traffic areas? Trace metal concentrations in vegetable crops from plantings within inner city neighbourhoods in Berlin, Germany: lo studio intero è a pagamento.


Fonte: http://comune-info.net/2013/07/dare-vita-allorto-urbano/


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venerdì 5 luglio 2013

FREE - WEB: Microespressioni facciali

Microespressioni facciali


Possono durare solo 1/25 di secondo. Se battete le palpebre in quel momento rischiate di non vederle. Fulminee, istantanee, inconsce. Rivelano le emozioni senza rendersene conto.
 Sono le microespressioni facciali.
Quante volte ad un bambino i genitori o i nonni ripetono di non fare “quella faccia”. Oppure prima che arrivino gli ospiti con i regali “mi raccomando, quando apri i pacchetti sorridi, mostrati contento e ringrazia”, nonostante provi tutt’altro.
Crescendo poi si impara ad affrontare situazioni simili e ad adattarsi a molte altre, come per esempio accogliere con un sorriso un ospite indesiderato, non mostrare rabbia quando si subisce un torto o non essere tristi durante una cena od una festa nonostante sia accaduto qualcosa di sgradevole.
In questi e molti altri casi la soluzione risiede nel mostrare un’espressione che si adegua a quella determinata situazione, ma che in realtà non appartiene alla vera emozione provata in quel momento.
E questo funziona. O almeno è quello che si crede...

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lunedì 1 luglio 2013

Lettura Carte Gratis e Previsioni Estate


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