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sabato 23 luglio 2011
venerdì 22 luglio 2011
Vacanza estiva in toscana DAL 6 AL 13 agosto , Passeggiate nella natura, BIODANZA,MASSAGGI, do-in, comunicazione efficace con tecniche di programmazione neurolinguistica, ipnosi e autoipnosi, COSTELLAZIONI FAMILIARI, orientering notturno nel bosco, bagni, tuffi, idromassaggi naturali nella conca del fiume, escursione ai laghi glaciali, parco avventura, giornate di mare in spiagge raggiungibili solo dall'acqua in barca, meditazioni in natura, racconti e musica in terrazza dopo cena, proposte a sorpresa
Vacanza estiva
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VACANZA BENESSERE NATURA NEL BOSCO DEGLI ELFI
VACANZA BENESSERE NATURA NEL BOSCO DEGLI ELFI
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Ora
domenica 14 agosto alle ore 14.00 - 21 agosto alle ore 11.00
Luogo
Villafranca in Lunigiana
frazione Merizzo Via del Piano 17
Creato da
Anna de Angelis
Maggiori informazioni
UNA SETTIMANA NEL BOSCO DEGLI ELFI
A Merizzo in Lunigiana – Massa Carrara
Posti disponibili 25 nel casale c'è anche possibilità di alloggiare in tenda o camper propri
UNA VACANZA UNICA E SPECIALE
INDIMENTICABILE
ricca di momenti magici e …tanti amici per coccolarci un po’
UNA SETTIMANA ISPIRATA AL BENESSERE E AL DIVERTIMENTO
DOVE:
Nel Bosco degli Elfi, presso Il Casale Lunigiana , completamente immersi nei boschi dell’appennino toscano a pochi metri da cascate e ruscelli cristallini con conche d’acqua trasparente profonde fino a qualche metro.
La struttura è completamente isolata e riservata esclusivamente a noi.
Le camere sono diversamente composte a 2 o più letti con bagni disposte nei tre piani della casa.
C’è anche la disponibilità di alloggiare in tenda (propria) e Camper con servizi esterni.
Colazione, pranzo e cena sulla terrazza con vista sulla valle.
La cucina è naturale e prevalentemente biologica, sarà posta particolare attenzione ai vegetariani ai ciliaci e chi avesse disturbi alimentari.
Comprende anche tutte le attività qui descritte:
Giochi di relazione e di comunicazione, salotto delle emozioni, cerchi dell’amicizia, chiacchierate a tema sotto le stelle e nei tepee, biodanza, calendario maja, cerchi energetici di guarigione, meditazioni nella natura, tai chi , passeggiate nella natura, orientering notturno nel bosco, bagni, tuffi e idromassaggi naturali nella conca del fiume,bagni di suoni con i gong e altri strumenti ancestrali,.escursione ai laghi glaciali, percorso di sopravvivenza, giornate di mare in spiagge raggiungibili solo in barca e visita alle cinque terre partendo dalla via dell'amore di Rio Maggiore e poi in treno visiteremo tutti i 5 paesi di questo gioiello italiano che è stato riconosciuto dall'unesco pat! rimonio dell'umanità. E poi … in terrazza proposte a sorpresa per il dopo cena e … coccole, musica, relax, buona cucina e Allegria, Compagnia e Amicizia …e altre attività che man mano aggiungerò continuando la ricerca per rendere questa vacanza veramente indimenticabile e nuova.
Nb. Aderire alle proposte di animazione è sempre facoltativo
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COME ARRIVARE:
l'indirizzo esatto è : Casale Lunigiana Via del Piano 17 Merizzo di Villafranca - Lunigiana (MS)
Dalla A15 (autostrada della Cisa) Parma/La Spezia esci a Pontremoli se vieni
da nord o ad Aulla se vieni da sud… prosegui per Villafranca in Lunigiana e poi per Merizzo.
QUANTO COSTA:
La formula prevede trattamento di pensione completa e partecipazione a tutte le attività proposte per un massimo di 25 persone in casa e 10 persone in tenda o camper.
Modalità campeggio con tenda o camper propri : € 520 a settimana iscrivendosi entro il 4 luglio – € 570 iscrivendosi dal 5 luglio al 30 luglio
Modalità Casale in camere a 2 o più letti: € 600 a settimana iscrivendosi entro il 4 luglio – € 675 iscrivendosi dal 5 luglio al 30 luglio
**Per iscrizioni dopo il 30 luglio € 725 in camera e € 620 in tenda o camper
COSA PORTARE :
Un telo grande e un materassino per le attività a terra – scarpe da tennis per le escursioni - scarpette di gomma per il fiume - abiti comodi per le attività di gruppo – biancheria da bagno personale.
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI : Chiama Anna De Angelis al 3474251331 o scrivi a annadeangelis50@gmail.com
ALL' ATTO DELLA PRENOTAZIONE DITE CHE SIETE ARRIVATI GRAZIE A - CIPIRI -
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Come Smettere di Fumare
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mercoledì 20 luglio 2011
LIQUIRIZIA
LIQUIRIZIA
(Glycyrrhiza glabra), infine, da sempre apprezzata nell’industria dolciaria, è una pianta medicinale ben nota e ampiamente sfruttata in fitoterapia per le caratteristiche azioni emollienti e sedative della tosse tradizionalmente riconosciutele, dovute alla glicirizzina, una saponina ad azione mucolitica, antinfiammatoria e antireattiva (Akamatsu,1991). E’ sfruttabile anche in molte malattie dell’apparato digerente. Deve però essere sempre prescritta dal medico in quanto presenta diversi effetti collaterali e controindicazioni. Può essere razionalmente utilizzata nei soggetti allergici, in particolare in quelli già in terapia con cortisonici, allo scopo di ridurre il dosaggio. A scopo medicinale è raccomandabile l’utilizzo di estratto secco o di polvere, che oltrettutto possono fungere anche da veicolo per la somministrazione di oli essenziali per via orale.. .
LIQUIRIZIA
GLYCYRRHIZA GLABRA
FAMIGLIA:
Fabaceae.
HABITAT:
bacino del Mediterraneo, Medio oriente, Cina, Australia.
PARTE USATA:
i rizomi, le radici e il succo.
PROPRIETA' TERAPEUTICHE:
esercita attività antigastritica e antiulcerosa. Ha anche un'azione protettiva sul fegato. Importante è l'azione anti-infiammatoria; possiede attività antitosse e moderatamente mucolitica.
E' utile nelle dermatiti da contatto, negli eczemi, in alcune neurodermatiti e parzialmente nella psoriasi, con un'efficacia paragonabile a quelle dei cortisonici di media potenza.
Molto interessante sembra poi l'azione antivirale di questa pianta che possiede pure proprietà antiallergiche.
E' utile nelle dermatiti da contatto, negli eczemi, in alcune neurodermatiti e parzialmente nella psoriasi, con un'efficacia paragonabile a quelle dei cortisonici di media potenza.
Molto interessante sembra poi l'azione antivirale di questa pianta che possiede pure proprietà antiallergiche.
EFFETTI COLLATERALI E CONTROINDICAZIONI:
è controindicata in modo assoluto nel paziente iperteso. Non va mai associata a trattamenti con cortisonici, salvo ridurre consistentemente il dosaggio di questi ultimi. I contraccettivi orali ne potenziano l'effetto ipertensivizzante e viceversa. Può provocare ipopotassiemia, ritenzione idrosalina, riduzione della forza muscolare e anche turbe elettrocardiografiche tipiche dell'ipopotassiemia. Non deve essere usata in soggetti di età inferiore ai 12 anni, particolarmente se di sesso femminile, in gravidanza e nell'allattamento. Va usata con una certa cautela in pazienti con insufficienza renale ed in pazienti diabetici.
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BOSWELLIA SERRATA
BOSWELLIA
BOSWELLIA SERRATA
FAMIGLIA:Burseraceae.
HABITAT:
originaria delle regioni subtropicali dell'Africa e dell'Arabia saudita.
PARTE USATA:
la resina.
PROPRIETA' TERAPEUTICHE:
utile nella sindrome del colon irritabile ed in caso di emorroidi,sindrome influenzale,dismenorrea,artrosi,malattie periarticolari,artrite,cefalea.
EFFETTI COLLATERALI E CONTROINDICAZIONI:
non sono stati osservati effetti collaterali.
appartenente alla famiglia delle Burseraceae, è un albero originario dell’India, noto anche come “pianta dell’incenso”, dal quale per incisione si ricava una resina il cui estratto è molto popolare nella medicina ayurvedica, cioè nella medicina tradizionale indiana, come rimedio per il diabete, per la febbre e per diverse altre malattie.
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Allergie ed antiallergici naturali
Allergie ed antiallergici naturali
Il compito del sistema immunitario è quello di difendere l’organismo dai corpi estranei, come i batteri o i virus, che introducendovisi, possono provocare patologie. Chiamato antigene, questo elemento estraneo comporta una reazione immunologica. Ma, nel soggetto allergico, quest’ultima è particolare: nella persona allergica si opera infatti una reazione immunitaria rispetto a corpi estranei non infettivi, che prendono il nome di allergeni.
Alla base di ogni reazione immunologica vi è la sensibilizzazione. Quando l’organismo incontra per la prima volta un antigene (per esempio un batterio), non lo riconosce come appartenente a sé, e automaticamente mette in azione la macchina del sistema immunitario. L’antigene è dapprima ingerito da cellule specializzate, i macrofagi, che lo frazionano, poi presentano i suoi elementi attivi (immunogeni) ad altre cellule chiamate linfociti T. Questi ultimi hanno il compito di individuare la sua origine estranea e di scatenare la reazione immunitaria. Attraverso messaggeri chiamati linfochine ( per esempio le IgE) stimolano altri linfociti, i linfociti B, che reagiscono sia con le frazioni immunogene dell’antigene sia con le linfochine, per trasformarsi in cellule che sintetizzano degli anticorpi, i plasmociti. Tali anticorpi sono in grado di legarsi specificamente all’antigene.
Ecco spiegata molto brevemente l’immunità umorale, in cui gli anticorpi circolano negli “umori”, cioè nel sangue e nei liquidi che circondano cellule e tessuti. La reazione immunitaria globale è molto più complessa, poiché implica anche un’immunità cellulare alla quale partecipa una terza varietà di linfociti, i linfociti killer.
La fase di sensibilizzazione iniziale può durare da una a due settimane almeno, ma, nel caso dell’allergia, dura talvolta parecchi anni. Fino a che questo periodo non è del tutto trascorso, la persona non è in grado di reagire contro gli antigeni.
Tuttavia, il contatto con questi ultimi è conservato in “memoria” grazie a certi linfociti, permettendo così all’organismo una reazione di difesa molto più rapida, non appena si verifica un contatto ulteriore con l’antigene.
Nel caso delle allergie, però, la sensibilizzazione che riguarda solo alcuni soggetti detti atopici, differisce dal modello generale per varie ragioni. Le persone atopiche presentano una predisposizione congenita a reagire eccessivamente in risposta a piccole dosi di allergeni depositati sulle mucose, anche quando, di fatto, questi allergeni non presentano alcuna evidenza di pericolo per l’individuo ( peli di gatto o di cavallo, acari della polvere, pollini di platano o di graminacee…).
In caso di allergia, gli anticorpi sintetizzati dai plasmociti B, le IgE, si manifestano in modo specifico. E’ per questa ragione che vengono talvolta chiamati “anticorpi dell’allergia”. Mentre in una situazione di reazione immunitaria è normale sintetizzare piccole quantità di IgE, rintracciabili nel sangue, i soggetti atopici le sintetizzano in grandi quantità, anche mille volte di più dei soggetti normali! Un atopico può reagire a svariati allergeni, talvolta ad un grande numero. La sua capacità di reazione all’uno o all’altro è determinata dai suoi cromosomi; reagirà così ad un certo grano di polline e non ad un altro, al gatto ma non al coniglio. Quando un individuo ha cominciato a sintetizzare delle IgE contro un allergene, continua a farlo per mesi o per anni. D’altra parte, se c’è sensibilizzazione a un allergene, la sintesi di IgE si protrae per molto tempo, a causa della presenza dei linfociti “memoria”. Per questa ragione un bambino che ha sviluppato un’allergia (per esempio un’asma) ai peli del gatto, avrà delle IgE “antigatto” praticamente per tutta la vita. Un contatto eccessivo con questo animale parecchi anni dopo l’inizio della sua sensibilizzazione potrà scatenare una nuova crisi d’asma. Capita tuttavia che la risposta allergica sia completamente diversa: situandosi a livello della pelle e non delle mucose, può stimolare linfociti sensibili e non le IgE, come nel caso dell’eczema da contatto.
Dopo un primo incontro con qualsiasi allergene, l’organismo produce anticorpi; si dice allora che la persona è sensibilizzata a quell’allergene. Se si rimette in contatto con lo stesso allergene, la reazione allergica propriamente detta si produrrà solo dopo un lasso di tempo chiamato “fase di latenza”. Questo periodo dura, nell’allergico, da alcuni giorni a parecchi anni, poiché le dosi di allergeni che entrano in contatto con l’individuo sono estremamente ridotte. I contatti con i pollini, per esempio, sono discontinui, nell’ordine di poche settimane all’anno; questa è una ragione per cui l’allergia ai pollini inizia spesso dopo i cinque anni. La comparsa dell’allergia a certi animali può essere più rapida (da alcuni mesi a parecchi anni).
Quasi tutte le sostanze possono provocare allergie a qualche persona in qualche parte del mondo, ma quelle più comuni sono il polline delle piante, la polvere, certi metalli (specie il nichel), alcuni componenti dei cosmetici, la lanolina, il pelo di taluni animali, morsi e punture di insetti, alcuni farmaci anche molto comuni come l’aspirina o la penicillina, certi alimenti (specie fragole, uova e molluschi), certi addittivi come l’acido benzoico e l’anidride solforosa , e agenti chimici presenti in saponi e detersivi.
Non si conosce il motivo preciso per cui certe persone più di altre sono allergiche a determinate sostanze. Tuttavia le allergie sono comuni in alcune famiglie e si crede che i bambini non allattati al seno materno siano più predisposti a sviluppare allergie. Può esistere anche una causa emotiva; lo stress e la rabbia, specie quando il sistema immunitario è indebolito, diventano spesso fattori che contribuiscono all’insorgenza di allergie.
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Molte persone sono allergiche alle muffe, le quali sono costituite da microscopici organismi viventi, né animali né insetti, che proliferano dove non è possibile altra forma di vita. Le muffe si trovano ovunque in casa: sotto il lavandino e nel bagno, in cantina, nel frigorifero e in ogni luogo umido e buio. Prosperano inoltre nell’aria, nel suolo, sulle foglie morte e su altri materiali organici. Possono essere distruttive ma anche benefiche se pensate che aiutano la fermentazione del formaggio, la fertilizzazione dei giardini, la decomposizione dei rifiuti e delle foglie a terra, oltre al fatto che la miracolosa penicillina deriva proprio dalle muffe. Le spore di muffa vengono trasportate dal vento e sono più numerose in estate e all’inizio dell’autunno. Nei climi caldi prosperano invece tutto l’anno. Tagliare l’erba, mietere il grano o camminare attraverso una alta vegetazione sono tutti comportamenti a rischio, come pure riparare un mobile antico. Eliminare la polvere dalla casa e usare un deumidificatore sono atti preventivi molto importanti, oltre ad utilizzare pitture antimuffa e pulire muri e mobilio con disinfettanti.
Negli ultimi anni si è anche sentito molto parlare di allergie e intolleranze alimentari. Attenzione però perché non sono la stessa cosa. Coloro che soffrono di intolleranza mancano di alcuni enzimi necessari per la digestione, e quindi non scompongono l’alimento correttamente. L’alimento non digerito può entrare nel flusso sanguigno e causare una reazione. L’allergia ad un alimento si sviluppa invece quando la persona sviluppa una risposta degli anticorpi all’alimento ingerito. Alcuni alimenti possono provocare una reazione non appena masticati, e sono quindi facilmente identificabili ed eliminabili dalla dieta. Una reazione più tarda è più difficile da identificare. Molto spesso una tosse irritata o un prurito in gola sono spie di una sensibilità all’alimento.
Se sospettate di essere allergici ad un determinato elemento, un semplice test può aiutarvi a scoprire se avete una reazione allergica, ovvero misurando la pressione dopo aver consumato l’alimento in questione. Misurate la pressione e la frequenza cardiaca a riposo prima dell’ingestione e poi trascorsi venti minuti dall’assunzione. Un aumento superiore di 10 battiti al minuto può essere indicativo di una qualche reazione allergica, e così potrete o eliminare l’alimento dalla dieta o effettuare analisi approfondite più mirate. Attenzione anche all’assunzione di integratori o di fitoderivati… il fatto che siano farmaci o sostanze che fanno “bene” non li esclude dalla lista di possibili cause di allergia! Così come i fumatori che si scoprono allergici dovrebbero subito smettere di fumare. ( e anche se non sono allergici non sarebbe un male pensarci!)
La fitoterapia ha un ruolo non indifferente nei medicamenti antiallergici ma prima di presentarvi le sostanze più indicate al trattamento è opportuno sfatare un mito, ovvero il ruolo degli estratti di Ribes nigrum ampiamente utilizzato come gemmoderivato nell’automedicazione antiallergica o addirittura come farmaco cortison-like, come peraltro propagandato dalla stampa divulgativa e commerciale: non esiste alcuna documentazione scientifica che ne garantisca l’effetto e ne consigli l’utilizzo. La parte della pianta razionalmente utilizzabile a scopo antiallergico è costituita solo dall’olio estratto a freddo dai semi di Ribes, in relazione al loro contenuto di acidi grassi polinsaturi. (Firenzuoli,2000).
Similmente al Ribes, una pianta giapponese viene oggi molto studiata e utilizzata in fitoterapia: la Perilla frutescens Britt, pianta erbacea comune in Cina e introdotta solo successivamente in Giappone, che è utilizzata anche come ortaggio nell’alimentazione quotidiana di questi paesi. La medicina popolare orientale la utilizza come rimedio per la diarrea ma anche per l’influenza, l’anemia e le nevralgie. Le attuali conoscenze scientifiche consentono invece di usarla in particolare come fonte naturale di acidi grassi polinsaturi. I costituenti chimici isolati nelle foglie sono prevalentemente rappresentati da polifenoli ( in particolare flavoni e antociani), terpinoidi e un olio essenziale ricco in cariofillene, mentre nell’olio estratto dai semi si trovano molti acidi grassi polinsaturi, in particolare l’acido linoleico. Le attività farmacologiche dimostrate sono:
riduzione della flogosi allergica
inibizione della 5-lipossigenasi con riduzione della sintesi del leucotriene C4 (LTC4)
inibizione della formazione di IgE
inibizione della produzione di alfa-Tumor Necrosis Factor
effetto antiossidante
Gli usi clinici hanno confermato il ruolo degli estratti di Perilla nel trattamento di molte patologie allergiche: dalla dermatite atopica all’asma bronchiale, alle malattie croniche intestinali. (Makino,2001 – Assida 1997). L’estratto di Perilla deve però essere esente da perillaldeide, potenziale costituente allergenizzante.
La Boswellia serrata, appartenente alla famiglia delle Burseraceae, è un albero originario dell’India, noto anche come “pianta dell’incenso”, dal quale per incisione si ricava una resina il cui estratto è molto popolare nella medicina ayurvedica, cioè nella medicina tradizionale indiana, come rimedio per il diabete, per la febbre e per diverse altre malattie.
La moderna ricerca occidentale ha evidenziato tuttavia nella resina della Boswellia una serie di sostanze, chiamate acidi boswellici, dotate di una particolare attività farmacologica, ampiamente dimostrata con esperimenti sia su animali che su uomini: infatti è in grado di inibire alcuni enzimi coinvolti in processi di infiammazione cronica tipica delle reazioni immunologiche ed allergiche. A differenza dei comuni FANS , gli acidi boswellici non interferiscono con la sintesi delle prostaglandine e non ne sono stati dimostrati effetti ulcerogeni.
In un recente trial clinico (Gupta,1998) condotto in doppio cieco contro placebo il 70% dei pazienti affetti da asma brochiale ha dimostrato un notevole miglioramento dei valori spirometrici e un decremento degli eosinofili.
Le indicazioni cliniche sono rappresentate dalla rinosinusite allergica e dall’asma bronchiale.
Attenzione però perché la resina può determinare riduzione dell’assorbimento intestinale di molti farmaci, per cui va sempre prescritta dal medico che monitorerà le posologie di eventuali farmaci associati e/o associabili.
La Liquirizia (Glycyrrhiza glabra), infine, da sempre apprezzata nell’industria dolciaria, è una pianta medicinale ben nota e ampiamente sfruttata in fitoterapia per le caratteristiche azioni emollienti e sedative della tosse tradizionalmente riconosciutele, dovute alla glicirizzina, una saponina ad azione mucolitica, antinfiammatoria e antireattiva (Akamatsu,1991). E’ sfruttabile anche in molte malattie dell’apparato digerente. Deve però essere sempre prescritta dal medico in quanto presenta diversi effetti collaterali e controindicazioni. Può essere razionalmente utilizzata nei soggetti allergici, in particolare in quelli già in terapia con cortisonici, allo scopo di ridurre il dosaggio. A scopo medicinale è raccomandabile l’utilizzo di estratto secco o di polvere, che oltrettutto possono fungere anche da veicolo per la somministrazione di oli essenziali per via orale.
Dr. Angelo Carli
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POLLINI
POLLINI E ALLERGIE AD ESSI
Più che una singola malattia, la pollinosi andrebbe considerata come un gruppo di patologie che possono manifestarsi in persone allergiche quando queste vengono a contatto con il polline di diversi tipi di pianta. Principalmente si hanno manifestazioni a carico dell'apparato respiratorio, quali rinite su base allergica, tosse, fino all'insorgere di crisi di tipo asmatico; spesso questi disturbi vengono accompagnati da altri sintomi a carico degli occhi, con prurito e lacrimazione profusa (a volte irritante). Più raramente si verificano manifestazioni a carico della pelle o altri organi interni.
I pollini, essenziali per la fecondazione e la riproduzione nel mondo vegetale, vengono trasportati dall'aria e, a seconda delle dimensioni delle loro particelle, possono diffondersi nell'ambiente in modo più o meno ampio.
Nel caso degli alberi (soprattutto Cipressi, Olmi , Querce, Betulle, Pioppi e Aceri) si assiste a una stagionalità piuttosto costante nel verificarsi delle forme allergiche (stagionalità legata al periodo di fioritura che può avere una lunghezza variabile dalle due alle otto settimane, a seconda del tipo di pianta).
Anche molte piante erbacee (Graminacee e numerosissime altre erbe da fieno) sono responsabili di pollinosi, e in questo caso la diffusione dei pollini è generalmente più ampia a causa della minor dimensione delle particelle che possono essere così trasportate più facilmente dal vento.
Altre piante, responsabili di pollinosi, appartengono alle famiglie delle Composite o delle Orticacee; tra queste ultime la Parietaria risulta essere responsabile di numerosissime forme allergiche. La fioritura di questa pianta ( molto diffusa in tutta Italia, soprattutto al centro-sud ma anche in diverse aree della Pianura Padana) solitamente avviene a partire da luglio fino a ottobre inoltrato,ma condizioni climatiche particolarmente favorevoli possono prolungare tale periodo anche fino a una durata di 7-8 mesi. Si vengono in questo modo ad avere manifestazioni allergiche che, più che di stagionalità, assumono carattere di cronicità.
La cura di questi disturbi, sempre rigorosamente di competenza medica, può essere affrontata o con l'uso di farmaci ad azione sintomatica (antistaminici o, in caso di manifestazioni più accentuate, anche cortisonici) oppure sfruttando l'azione preventiva di medicinali a base di cromoglicato di sodio.
In alcuni casi (ma con probabilità di successo fortemente legate a fattori quale l'età del soggetto o il tipo di allergene responsabile del disturbo) si procede a cicli di desensibilizzazione mediante inoculazione sottocute dell'allergene individuato come fattore scatenante.
Da notare, infine, che in alcuni cibi sono presenti gli stessi allergeni dei pollini, per cui possono verificarsi "allergie crociate".
I soggetti allergici alle Graminacee possono avere reazione allergica nei confronti di pomodori, kiwi, angurie, agrumi, meloni; chi è allergico alle Urticacee deve evitare o limitare il consumo di meloni, ortica, gelso, basilico, ciliegie; coloro che sono allergici alle Composite possono avere allergia nei confronti di sedano, finocchi, carote, tarassaco, camomilla, cicoria, margarina, olio di girasole, pepe verde, miele; infine gli allergici alle Betullacee devono evitare albicocche, prugne, ciliegie, nespole, pere, mele, pesche, fragole, frutta secca, kiwi, prezzemolo, carote, finocchi e sedano.
ATTENZIONE: Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.
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Viaggi ed allergie
Viaggi ed allergie
Coloro che soffrono di allergia devono prendere alcune precauzioni prima di affrontare un viaggio.
Chi soffre di allergie respiratorie deve tenere presente che le variazioni climatiche possono essere fattori scatenanti del disturbo; se ci si reca in un paese dal clima umido i pollini saranno più diffusi perché più rigogliosa è la vegetazione, mentre in un luogo dal clima secco saranno presenti pollini in minor quantità, ma sarà più diffusa la polvere.
I pollini sono meno diffusi al mare perché la brezza li allontana e li abbatte ed anche in montagna ad alta quota, essendoci meno vegetazione.
Prima di partire è bene informarsi sulle fioriture consultando il calendario dei pollini, se si resta in Italia, o chiedendo informazioni all'ente turistico del paese in cui si intende andare.
Sarebbe bene portare con sé una dichiarazione medica scritta in inglese indicante le allergie di cui si soffre e le terapie necessarie in caso di emergenza.
Comunque è ovviamente buona norma mettere in valigia i farmaci di cui si fa uso abitualmente in modo da non correre il rischio di rimanerne sprovvisti.
Infatti molti farmaci reperibili facilmente in Italia non lo sono all'estero.
Se si viaggia in auto bisogna curarne a fondo la pulizia e in viaggio è meglio utilizzare l'aria condizionata piuttosto che tenere i finestrini aperti,questo per evitare che entrino nell'abitacolo polvere e pollini. Bisogna anche effettuare periodicamente la pulizia dei filtri dell'aria.
Sui mezzi pubblici bisogna evitare gli scompartimenti per fumatori.
La pulizia delle camere d' albergo è molto importante per evitare che acari ed allergeni scatenino una reazione imprevista. Per questo bisogna avvertire il personale che curi in modo particolare questo aspetto ed eventualmente, se possibile, si possono richiedere cuscini e coprimaterassi antiallergici.
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Punture da animali marini
Punture da animali marini
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Animali marini molto comuni quali i coralli, i ricci, le meduse, le attinie (comunemente dette anemoni di mare) e i pesci ragno sono tra i più pericolosi in quanto possono causare con i loro aculei o con gli uncini, detti nematocisti, punture molto fastidiose con formazione di un ponfo (rigonfiamento), prurito e bruciore.
A volte, in soggetti predisposti, i sintomi sono rappresentati anche da nausea, spossatezza, mal di testa e lacrimazione.
A volte, in soggetti predisposti, i sintomi sono rappresentati anche da nausea, spossatezza, mal di testa e lacrimazione.
Quando si avvistano delle meduse per evitare i essere colpiti dai filamenti urticanti può essere utile nuotare avendo alle spalle l'ombrello degli animali, in modo da evitare i filamenti. La più pericolosa nei nostri mari è la "Pelagia noctiluca" che possiede un ombrello del diametro di circa 15 cm. di colore rosa-arancio. Ha quattro filamenti urticanti lunghi fino a 4 metri per cui è facile essere colpiti prima di avvistarla.
Un'altra specie, più diffusa e meno urticante è la "Rhizostoma pulmo" che non ha filamenti per cui è più facile da evitare.
Se si vedono delle tracine o degli scorfani, basta non molestarli e muoversi lentamente: la tracina si sposta per non farsi calpestare!Un'altra specie, più diffusa e meno urticante è la "Rhizostoma pulmo" che non ha filamenti per cui è più facile da evitare.
Sono due specie mimetiche: la tracina si nasconde nella sabbia dei fondali,ma si può individuare grazie alla sua pinna nera, lo scorfano vive tra gli scogli.
Iniettano un veleno poco pericoloso, ma che provoca dolore intenso e può dare anche malessere generale: si deve imergere la zona colpita in acqua molto calda per 15-30 minuti perché il caldo distrugge il veleno (si tratta infatti di una sostanza termolabile) e si deve ricorrere al medico che interverrà con una profilassi antitetanica e una terapia antibiotica.
Questi accorgimenti sono validi anche in caso di punture di razze.
I ricci devono essere evitati facendo attenzione a non appoggiarvi sopra mani o piedi.
Due sono le specie che vivono nei nostri mari: il "Paracentrotus lividus" e l'"Arbacia lixula", il primo di colore scuro, il secondo nero.
In caso si venga a contatto con gli aculei occorre estrarli con una pinzetta.
Due sono le specie che vivono nei nostri mari: il "Paracentrotus lividus" e l'"Arbacia lixula", il primo di colore scuro, il secondo nero.
In caso si venga a contatto con gli aculei occorre estrarli con una pinzetta.
Le attinie non danno grandi problemi se non alle persone allergiche, ma è meglio non avvicinarsi. L'"Anemonia sulcata" è verde iridescente con la parte finale dei tentacoli di colore lilla e vive in poca acqua tra le scogliere.
Le razze e le torpedini sono raramente presenti nei nostri mari, ma comunque da evitare.
Occorre subito lavare la parte colpita con acqua di mare, quindi disinfettare ed estrarre l'aculeo se è rimasto nella cute.
Se sono presenti sintomi gravi, come quelli sopra descritti, bisogna subito rivolgersi ad un medico. Altrimenti è sufficiente applicare una pomata cortisonica e, in caso di dolore, somministrare un antidolorifico. Non usare limone o ammoniaca.
Per evitare di incorrere in questi problemi si deve fare molta attenzione a dove ci si appoggia con le mani o i piedi muovendosi nell'acqua.
ATTENZIONE: Prima di intraprendere qualsiasi terapia rivolgersi sempre al medico.Se sono presenti sintomi gravi, come quelli sopra descritti, bisogna subito rivolgersi ad un medico. Altrimenti è sufficiente applicare una pomata cortisonica e, in caso di dolore, somministrare un antidolorifico. Non usare limone o ammoniaca.
Per evitare di incorrere in questi problemi si deve fare molta attenzione a dove ci si appoggia con le mani o i piedi muovendosi nell'acqua.
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lunedì 18 luglio 2011
SCIENZA: Non mangia e non beve da più di 70 anni, un guru i...
Non mangia e non beve da più di 70 anni, un guru indiano manda in tilt la scienza
Non mangia e non beve da più di 70 anni
un guru indiano manda in tilt la scienza
SCIENZA: Non mangia e non beve da più di 70 anni, un guru i...: "Non mangia e non beve da più di 70 anni un guru indiano manda in tilt la scienza Ha 82 anni il santone indiano che sta letteralme..."
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mercoledì 6 luglio 2011
Auto, l'inquinamento peggiore è dentro l'abitacolo
Auto
l'inquinamento peggiore è dentro l'abitacolo
Peacelink ha effettuato dei test specifici in cui si rileva come le emissioni maggiori degli idrocarburi policiclici aromatici si verificano all'interno dell' abitacolo
La legge non ci tutela
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In auto l'inquinamento più pericoloso nasce dall'interno dell'abitacolo. Un'analisi di Peacelink conferma i risultati di uno studio canadese del 2004. L'associazione ha effettuato diverse misurazioni che hanno fornito, nei peggiori dei casi, concentrazioni di idrocarburi policiclici aromatici anche superiori a 300 nanogrammi a metro cubo. La misurazione è stata effettuata su un'auto di tre anni, 1400 di cilindrata, euro 4 a benzina nella zona collinare di Tavarnuzze (Fi). Aprendo il finestrino la concentrazione di IPA decresce bruscamente fino ad arrivare allo zero. L'associazione fa notare che misurando al tubo si scappamento di un'auto a GPL si riscontra un valore di 30 ng/m3.
Le ricerche di PeaceLink hanno un precedente. Una ricerca condotta sugli scuolabus diesel canadesi nel 2004 è stata pubblicata sul Journal of Exposure Analysis and Environmental Epidemiology. La misurazione degli IPA è stata condotta con lo stesso strumento usato da PeaceLink, ossia l'analizzatore portatile Ecochem PAS 2000 CE. Lo studio canadese riporta questi dati: “Misurazioni sono state fatte durante 24 spostamenti nella mattina e nel pomeriggio su due percorsi di bus che si muovevano da Los Angeles Unified School District a West Los Angeles, con sette corse supplementari su una strada rurale/suburbana, e tre corse per testare gli effetti del posto vicino al finestrino. Durante questi spostamenti, le concentrazioni medie relative al veicolo inquinante variavano da 23 a 400 nanogrammi a metro cubo per le particelle legate idrocarburi policiclici aromatici”.
Dai dati rilevati con l'Ecochem PAS 2000 di PeaceLink un minuto di sigaretta (3000-4000 ng/m3) potrebbero equivalere a 10 minuti di respirazione all'interno di un auto (se oltre i 300 ng/m3). L'inalazione degli IPA della sigaretta è fortemente correlato al modo di fumare, al numero delle boccate e alla distanza media fra la mano con la sigaretta e il naso, ecc.
“Se riusciremo a convincere gli automobilisti che, andando in auto, avvelenano più se stessi che i pedoni, forse avremo avviato un cambio di mentalità. L'altro cambiamento da provocare è verso l'industria dell'auto: la progettazione di auto più isolate e sicure all'interno. Nelle quali il filtro antipolline sia posizionato in punti agevoli da raggiungere. Nella Ford Focus è posizionato sotto il pedale dell'acceleratore e il semplice automobilista non lo può cambiare perché occorre smontare il pedale! Se verranno confermati i dati di alte concentrazioni di IPA si profila il ritiro per manutenzione di milioni e milioni di auto "inquinate" al loro interno. Infine il terzo cambiamento da provocare è nell'ambito della legislazione, che attualmente non prevede limiti di IPA all'interno degli abitacoli delle auto, pur essendo gli IPA cancerogeni”.
Fonte: Peacelink
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sabato 2 luglio 2011
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sabato 2 luglio 2011
No al bavaglio ad Internet , La Notte della Rete, 5 luglio
No al bavaglio ad Internet
La Notte della Rete
Non sarà una vigilia tranquilla per l'Agcom: sarà, piuttosto, "La Notte della Rete". Il 5 luglio, a 24 ore dall'approvazione della Delibera definita "ammazza-Internet" dai blogger italiani, artisti, esponenti della rete, leader politici, cittadini e utenti del web si troveranno a Roma per una no-stop contro il provvedimento.
Martedì 5 luglio dalle 17.30 alle 21 alla Domus Talenti a Roma
( via delle Quattro Fontane, 113 ) partecipa anche tu alla nostra mobilitazione. Fai sentire la tua voce!
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