INSONNIA
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Il sonno è per l’organismo, un momento essenziale di riposo e di benessere: favorisce infatti tutti i processi di rigenerazione e crescita e permette di fissare nella memoria le esperienze fatte durante la veglia.
Per insonnia si intende quando una persona percepisce il proprio sonno come insufficiente o insoddisfacente; cioè nel momento in cui il paziente non riesce a trarre beneficio dal riposo.
L’insonnia, come le apnee notturne e la narcolessia, è un disturbo legato all’alterazione di ritmo, quantità e qualità del sonno.
L’insonnia si presenta in diverse forme e per tale motivo viene classificata tenendo conto di almeno tre parametri: la sua durata, le possibili cause e la tipologia.
Durata dell’insonnia: varia da paziente a paziente e può subire modificazioni nel corso della vita di uno stesso individuo. Può esserci insonnia occasionale, transitoria o cronica.
Cause dell’insonnia: distinguiamo l'insonnia primaria (quando il paziente è sano e non ci sono cause apparenti che giustifichino l’insonnia) e secondaria (quando l’insonnia è dovuta ad altre malattie fisiche o altri problemi psicologici, come la depressione o la presenza di un disturbo d’ansia).
Tipo di insonnia: distinguiamo l'insonnia iniziale (quando il paziente fatica ad addormentarsi), centrale (caratterizzata da frequenti e sostenuti risvegli durante la notte) e tardiva (caratterizzata da risveglio mattutino precoce). Esiste anche un'insonnia soggettiva, ovvero la percezione di dormire poco e male, nonostante i dati oggettivi dimostrino il contrario e la persona dorma più o meno regolarmente.
Tra le cause dell’insonnia riscontriamo la presenza di tensione muscolare, presenza di preoccupazioni e rimuginio al momento di coricarsi, ed infine la presenza di alcune cattive abitudini.
L'intervento cognitivo comportamentale, basato su colloqui di gruppo o individuali, condotti da uno psicologo esperto in problemi del sonno, affronta le cause del sonno ed insegna alla persona tecniche di rilassamento e di distrazione immaginativa, fornendo informazioni ed indicazioni per ottenere una buona igiene del sonno.
Circa il 70% delle persone che seguono un programma di trattamento cognitivo-comportamentale per l'insonnia migliora significativamente la qualità del sonno ed un terzo diventa quello che si dice un "buon dormitore" e spesso viene ridotto sia il tempo dedicato all’addormentamento, sia il tempo che prima veniva destinato ai risvegli notturni. Al termine del trattamento il 77% dei partecipanti risulta non fare più uso di sonniferi.
REGOLE DEL SONNO
Per dormire bene e per migliorare la qualità del sonno ecco una serie di regole da seguire:
•andare a dormire ogni sera e alzarsi ogni mattina alla stessa ora, anche durante il fine settimana, indipendentemente da quanto si è dormito di notte;
•se il risveglio avviene prima che suoni la sveglia, alzarsi dal letto e iniziare la propria giornata;
•se si è dormito poco di notte, non dormire di più la mattina;
•non fare "pisolini" durante il giorno, soprattutto dopo le ore 15 del pomeriggio;
•andare a letto solo quando si è assonnati;
•se non si riesce a dormire, è preferibile non rimanere a letto: meglio alzarsi e dedicarsi ad attività rilassanti;
•cercare di rilassarsi il più possibile prima di andare a letto;
•se si ha fame all'ora di andare a dormire, mangiare qualcosa di leggero, per evitare problemi di digestione;
•dormire in un letto comodo, in una camera da letto protetta quanto più possibile dai rumori e ad una temperatura ambiente corretta;
•mangiare ad orari regolari, evitando pasti abbondanti in prossimità dell'ora di andare a letto;
•non bere bibite contenenti caffeina o alcolici prima di coricarsi e non fumare;
•fare con regolarità un'attività fisica durante il giorno, soprattutto di pomeriggio.
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