Sono la moda del momento e impazzano tra i giovani di tutta Europa, Italia compresa: bevande “magiche” che promettono di cancellare gli effetti dell’alcol in soli 20 minuti.
I dubbi però sono molti, e medici ed esperti invitano alla cautela.
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I beveroni antisbornia appartengono alla categoria degli integratori alimentari, ma vengono venduti nei locali notturni come una sorta di rimedio agli eccessi di una serata. Tra le proprietà reclamizzate, sarebbero in grado di far passare rapidamente i postumi di una sbronza, quali nausea e mal di testa; in più promettono di abbassare il tasso alcolico nel sangue. Queste bibite vengono presentate come una soluzione semplice, alla portata di tutti ed economiche, per salvare la patente di fronte al test dell’alcol. Tra quelle commercializzate in Italia, diverse sostengono che se consumate alla fine di una serata all’insegna di eccesso alcolico, si avranno effetti utili a prevenire i classici postumi di una sbornia, in modo tale da essere lucidi e in piena forma la mattina seguente.
Cosa sono?
Si tratta di bibite a base di protettori del fegato come la slimarina e la carnosina e di alcune sostanze proteiche come la taurina, la colina e la niacina, elementi non tossici, ma che non hanno nemmeno le proprietà pubblicizzate. Secondo gli esperti queste sostanze non accelerano il metabolismo dell’alcol in modo determinante come, invece, promesso dalla pubblicità. Tuttavia, alcune di queste sostanze vengono abitualmente usate per la cura dell’alcolismo, per intervenire sugli effetti della malnutrizione o per riequilibrare gli enzimi del fegato. Gli elementi naturali che contengono, come liquirizia, melissa, carciofo e limone, agiscono sicuramente sulla digestione, ma non è dimostrata la loro efficacia sulla riduzione del tasso alcolemico. Per di più la dose consigliata è uguale per tutti e, secondo gli esperti, questo fatto basterebbe a supportare il legittimo scetticismo, visto che ogni corpo reagisce in modo diverso.
Si tratta di bibite a base di protettori del fegato come la slimarina e la carnosina e di alcune sostanze proteiche come la taurina, la colina e la niacina, elementi non tossici, ma che non hanno nemmeno le proprietà pubblicizzate. Secondo gli esperti queste sostanze non accelerano il metabolismo dell’alcol in modo determinante come, invece, promesso dalla pubblicità. Tuttavia, alcune di queste sostanze vengono abitualmente usate per la cura dell’alcolismo, per intervenire sugli effetti della malnutrizione o per riequilibrare gli enzimi del fegato. Gli elementi naturali che contengono, come liquirizia, melissa, carciofo e limone, agiscono sicuramente sulla digestione, ma non è dimostrata la loro efficacia sulla riduzione del tasso alcolemico. Per di più la dose consigliata è uguale per tutti e, secondo gli esperti, questo fatto basterebbe a supportare il legittimo scetticismo, visto che ogni corpo reagisce in modo diverso.
Efficacia non dimostrata
Medici ed esperti sono concordi nel ritenere che questi drink non sono nocivi, ma nemmeno efficaci contro la sbornia, così come si vuol far credere. Mancano attestazioni scientifiche condotte in condizioni sperimentali chiare, ripetibili e corrette.
Medici ed esperti sono concordi nel ritenere che questi drink non sono nocivi, ma nemmeno efficaci contro la sbornia, così come si vuol far credere. Mancano attestazioni scientifiche condotte in condizioni sperimentali chiare, ripetibili e corrette.
Si incoraggia a bere
Più che bevande antisbornia, ci si trova di fronte a una trovata pubblicitaria, che in sostanza incita a bere. Il target di chi usa questi drink è composto soprattutto da giovanissimi, persone vulnerabili, che credono facilmente a ogni cosa, pur di giustificare i loro comportamenti scorretti. Il timore principale degli esperti è che le numerose promesse sulle proprietà antisbornia, possano condurre i ragazzi a bere molto di più perché attirati dall’illusione che una bevanda possa far tornare tutto alla normalità prima di rientrare a casa o di mettersi alla guida.
Ma la regola è una sola:
se si è alzato il gomito non mettersi alla guida!
Più che bevande antisbornia, ci si trova di fronte a una trovata pubblicitaria, che in sostanza incita a bere. Il target di chi usa questi drink è composto soprattutto da giovanissimi, persone vulnerabili, che credono facilmente a ogni cosa, pur di giustificare i loro comportamenti scorretti. Il timore principale degli esperti è che le numerose promesse sulle proprietà antisbornia, possano condurre i ragazzi a bere molto di più perché attirati dall’illusione che una bevanda possa far tornare tutto alla normalità prima di rientrare a casa o di mettersi alla guida.
Ma la regola è una sola:
se si è alzato il gomito non mettersi alla guida!
Il caso francese
In Francia è stato recentemente lanciato uno di questi prodotti, che ha messo in allarme le autorità sanitarie. La nuova bevanda non è altro che una copia di un prodotto già venduto nel 2004. La preoccupazione si è concentrata proprio sul messaggio pubblicitario, ritenendo che questo possa incoraggiare i giovani a consumare alcolici senza remore, confidando sull’effetto di riduzione dell’alcol nel sangue.
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http://cipiri.blogspot.it/2012/05/o-bevi-o-guidi-o-fai-ginnastica.html
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