Empatia. Cos'è e Come Ci Connette agli Altri?
L'empatia in cosa consiste? Come ci aiuta a migliorare i rapporti
con le altre persone in maniera notevole, e ad instaurare delle relazioni quasi perfette?
Che cos'è l'empatia?
Si parla di empatia quando un soggetto si predispone nello stesso stato d’animo, che sia di gioia o di dolore, di un altro che può essere un conoscente ma anche un perfetto sconosciuto.
Un esempio di empatia potrebbe essere quando si viene a conoscenza di un lutto che colpisce qualcuno provandone dispiacere, anche nel caso in cui magari non si tratta di persone vicine.
Ma si prova empatia anche per le situazioni positive, ovvero si riesce a sentire la gioia che prova un amico o parente quando questo riesce a raggiungere un obiettivo nella sua vita privata.
Analizziamo adesso l’empatia nei suoi vari aspetti, prendendo in considerazione anche lo studio condotto in merito da Edith Stein ed altri, cercando anche di capire se si tratta di una qualità intrinseca di tutti gli essere umani oppure no.
Empatia Significato
Cosa vuol dire empatia?
Se parliamo di empatia e di etimologia, questo vocabolo deriva dal greco eµpa?e?a,
e si suddivide in due parti:
Che vuol dire dentro;
pathos, ovvero sofferenza oppure sentimento.
Quindi la definizione di empatia si rifà alla capacità di capire come una persona si sente e riuscire a sviluppare le medesime sensazioni che quell'individuo prova.
Il termine greco nasce per merito dei cantori antichi: questi, infatti, durante le loro esibizioni riuscivano a trasmettere un insieme di sensazioni, sia di gioia che di sofferenza, che provavano nel momento in cui cantavano e narravano le diverse storie che caratterizzavano appunto i loro canti.
Ma l'empatia si limita solo nel riuscire a capire e riprodurre
tutte le sensazioni che prova un altro individuo?
In realtà l'empatia comporta anche una sorta di interferenza, ovvero di azione, per fare in modo che dolore e gioia possano essere condivisi: è proprio nella natura degli esseri umani prendersi cura del prossimo e farsi carico dei sentimenti e sensazioni altrui, mettendo da parte le proprio problematiche nel momento in cui quella sensazione viene percepita
come maggiormente potente rispetto alla propria.
Pertanto occorre sottolineare come l'empatia comporti anche la capacità di aiutare il prossimo a risolvere determinate problematiche e allo stesso tempo fare il possibile affinché tale situazione possa trovare una soluzione.
Essere empatici vuol dire quindi avere l'occasione di prodigarsi, almeno in parte, nei confronti del prossimo soprattutto se questa persona è un amico o parente o comunque potrebbe rientrare nel proprio interesse. Specialmente in questa particolare circostanza il fattore dell'empatia riesce a svilupparsi maggiormente, ovvero questa è maggiormente visibile e riesce a fare in modo che il rapporto tra due persone migliori in modo costante.
Pertanto, in alcune situazioni, il proprio io viene leggermente messo da parte, facendo in modo che l'aspetto delle emozioni tenda a prevalere leggermente sulla ragione.
Empatia e Psicologia
L'empatia non è di certo una capacità che viene surclassata dalle altre ma, al contrario, fin dai tempi antichi è stata studiata con particolare attenzione proprio per capire se tutti gli esseri umani sono dotati di questa facoltà, oppure se vi sono casi particolari dove l'empatia è completamente assente.
Tra i libri sull’empatia troviamo anche l’opera prima di Edith Stein, monaca cristiana, vittima della Shoah, proclamata Santa nonché protettrice d’Europa.
Nel suo libro “Il Problema dell'Empatia”, risalente al 1917 e composto da 140 pagine, la Stein da una prima definizione di questa capacità, descrivendola come insieme di atti mediante i quali si vive la medesima esperienza visiva di una persona. Questo significa che un individuo, emulandone un altro, riesce a sentire le medesime sensazioni e allo stesso tempo è in grado di ricreare quella situazione nella quale si trova un'altra persona.
Il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti, con la sua equipe di neurologi, decise di approfondire lo studio sull'empatia svolgendo alcuni controlli sulla specie animale Macaca nemestrina, trovando quelli che oggi vengono chiamati col termine di neuroni specchio.
Questi, secondo gli studi, sono i veri responsabili dell'empatia visto che gli stessi si trovano nella zona della corteccia premotoria, ovvero quella parte del cervello
che si occupa di gestire i movimenti del proprio corpo.
Ciò rafforza il concetto di Edith Stein sull’empatia e dei successivi studiosi, visto che in molti sostennero non solo l’aspetto emotivo, ma anche la capacità di emulare un altro individuo coi gesti.
I neuroni specchio e l'empatia sono quindi fortemente connessi dato che imitare una persona consente di farci un’idea di come questa si sente in determinate circostanze.
L'empatia ed intelligenza emotiva sono un ulteriore binomio visto che, i diversi studi neurologi e psicologici, hanno messo in risalto il fatto che chi sviluppa una forte intelligenza emotiva riesce a essere maggiormente empatico e in grado di sentire, con maggior attenzione, il dolore, gioia e gli altri stati d'animo che vengono provati da chiunque altro.
Ma gli studi su questa capacità sono proseguiti nei corsi degli anni e sono diversi i libri sull'empatia che cercano di offrire una spiegazione ben precisa su questa capacità.
Sempre il neurologo Rizzolatti ha scritto un libro interessante dal titolo “In Te Mi Specchio”, il quale analizza con maggior precisione il concetto di emulazione attiva e soprattutto di imitazione degli stati d'animo, dando una spiegazione attenta sui diversi tipi di meccanismi che fanno in modo che l'empatia possa essere maggiormente sviluppata.
In svariati altri libri sull'empatia, come “I Processi di condivisione delle emozioni” oppure “Che cos'è l'empatia di Carocci”, viene spiegato anche che l'ossitocina permette di avere un livello di empatia differente: questa stimola l'encefalo delle persone permettendo alle stesse di avere una capacità empatica migliore rispetto a quella che potrebbe avere un'altra persona.
E trattandosi di una sostanza che generalmente è maggiormente presente nelle donne, dato che questo ormone stimola le pareti dell'utero, è semplice immaginare le stesse riescano
a essere più empatiche rispetto all'uomo.
Mancanza di Empatia
Giunto a questo punto, la domanda che quasi sicuramente ti starai ponendo è: siamo tutti empatici?
La risposta è ovviamente negativa, dato che esistono
anche persone che tendono a non avere questa capacità.
In questo caso si parla di dispatia e occorre sottolineare come, in tale circostanza, una persona adotta un comportamento completamente differente rispetto quella empatica.
Se nel secondo caso si parla di persone che hanno un modo di fare quotato all'aiuto delle altre persone, chi rientra nella categoria delle persone dispatiche:
non riesce a sentire alcun sentimento immedesimandosi nelle altre persone;
non imita nessuno;
cerca di avere un atteggiamento distaccato nei confronti degli altri.
Di conseguenza occorre sottolineare come in questo caso i dispatici hanno un atteggiamento che riesce a prevenire anche quei cambiamenti d'umore
che potrebbero caratterizzare una persona empatica.
Pertanto occorre sottolineare come si tratti di due mondi completamente diversi i quali, molto spesso, tendono a scontrarsi visto che gli empatici non riescono a comprendere appieno il comportamento di chi, invece, è abbastanza distaccato e sotto un certo punto di vista abbastanza freddo, e viceversa.
L'Empatia e il Rapporto Con le Altre Persone
L'empatia serve nel rapporto con le altre persone?
Si, anche se non è fondamentale.
Questo per il semplice fatto che, in quanto empatici, si riesce a stare maggiormente vicini a un'altra persona che, sentendosi capita, riesce ovviamente a sentirsi compresa e soprattutto tende a sviluppare un sentimento d'affetto nei confronti di chi si dimostra appunto empatico nei suoi confronti.
Pertanto l'empatia rappresenta quell'elemento aggiuntivo in grado di offrire la possibilità di instaurare delle relazioni che possono essere definite come migliori sotto ogni punto di vista, garantendo alle stesse di trovare un partner, o semplicemente un amico,
col quale riuscire a trascorrere dei momenti piacevoli e non.
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