Quando si tratta di perdere un po’ di chili di troppo, l’equazione è tutto sommato semplice: meno calorie, più attività fisica, uguale peso forma. E però ci sono alcune variabili che potrebbero non farti tornare i conti. 5 variabili insospettabili che conviene sempre tenere ben presenti.
Essere multitasking
Farà anche tanto moderno, ma fare troppe cose tutte assieme finisce per fare perdere il controllo anche quando stai ordinando il pranzo o stai lavorando intensamente alla scrivania e sei circondato da snack e altro cibo a portata di mano: secondo una ricerca della Emory University quando siamo distratti non badiamo minimamente alla quantità di cibo che assumiamo.
Fare la spesa con la carta di credito
Secondo una ricerca della Cornell University, pagare con la carta di credito induce a mettere nel carrello ben il 42% in più di schifezze. Infatti il junk food è un tipico acquisto d’impulso, e pagarlo con la carta di credito anziché tirando fuori di tasca banconote fruscianti renderebbe ancora più facile cedere alle tentazioni. Il rimedio? Una rigorosa lista della spesa.
Esagerare con il riscaldamento (o con l’aria condizionata)
Secondo una ricerca dell’International Journal of Obesity vivere sempre alla temperatura ideale per il proprio organismo non farebbe consumare quelle calorie necessarie a scaldarsi un po’ (o rinfrescarsi un attimo) quando si è in ambienti non termoregolati forzatamente.
Viaggiare per lavoro
Secondo uno studio della Columbia University condotto su 13mila frequent flyer, chi viaggia molto per lavoro ha un indice di massa corporea e un rischio di obesità superiori a chi non frequenta gli aeroporti. La spiegazione è fin troppo semplice: consumare i pasti sempre in viaggio, tra fast food, ristoranti, sale d’aspetto e seggiolini dell’aereo non permetterebbe di tenere sotto controllo il numero di calorie assunte quotidianamente.
Vivere al livello del mare
Be’, questo è davvero insospettabile. Eppure secondo una ricerca condotta dalle forze armate militari americane U.S. Army and Military Forces sull’Indice di Massa Corporea dei suoi soldati nell’arco di 7 anni, il rischio di obesità era del 41% superiore tra i militari di stanza al livello del mare che in quelli dislocati in quota. La spiegazione? Forse che la carenza di ossigeno in alta quota regolerebbe maggiormente l’appetito e, rendendo tutto più faticoso,
indurrebbe a bruciare più calorie a parità di attività.
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