Introdotto nella legge di Bilancio un testo che legalizza il mercato
di cannabis light sino allo 0,5% di THC.
E’ stato accolto con un sospiro di sollievo da tutto il mondo della canapa industriale italiana. Il subemendamento introdotto nella legge di Bilancio al Senato permetterà infatti, se approvato definitivamente, di dare certezza di legalità a tutta la filiera della cannabis light, infiorescenze comprese, quando il prodotto non contiene più dello 0,5% di THC.
Il testo introduce quindi esplicitamente il limite dello 0,5%, prima riferimento giurisprudenziale per definire la psicoattività potenziale della cannabis, esplicita la possibilità di commercializzare tutte le parti della pianta di cannabis light ed impone una tassazione sui prodotti. Il subemendamento, introdotto nel testo del maxiemendamento alla finanziaria, è ora compreso nel pacchetto che sarà votato con la fiducia al Senato e quindi alla Camera.
Luca Marola, attivista antiproibizionista, fondatore di EasyJoint e proprio per questo oggi sotto processo per spaccio (di cannabis light) a Parma commenta così: “dopo due anni e mezzo di lotta pare arrivi il riconoscimento della bontà delle nostre motivazioni. Abbiamo smascherato la follia del proibizionismo, creato dal nulla una filiera agricola e commerciale non immaginabili solo 2 anni fa, siamo riusciti a far correggere la legge sulla canapa e sugli stupefacenti negli aspetti più controversi.” Ma questa guerra al canapone non è stata senza vittime: “ma quanti morti e feriti sono caduti… – continua Marola – Un pensiero va alle decine di imprese agricole e commerciali che,a causa della follia proibizionista politica e giudiziaria, sono state costrette a chiudere ed un ringraziamento va ai 6 senatori dei tre gruppi di maggioranza che ci hanno creduto fino in fondo, a tutti i senatori che l’hanno approvato ed al governo. L’attività a favore di una regolamentazione complessiva della cannabis continua. Oggi l’Italia è un Paese migliore e più moderno, connesso con i grandi cambiamenti globali sulla cannabis in corso.”
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Quello di cui parla Salvini, in realtà, non trova riscontro nei dati. Secondo il primo studio pubblicato in merito, realizzato dalla #EuropeanEconomicReview che ha incrociato i dati della polizia sui sequestri di cannabis con quelli della presenza dei famosi “negozi turistici”, esiste addirittura un circolo virtuoso che determina una diminuzione del giro d’affari illegale: nelle 106 province prese in analisi si è registrata una diminuzione dell’11-12% dei sequestri per ogni punto vendita e dell’8% nella disponibilità di hashish. Lo studio suggerisce inoltre che le organizzazioni criminali – che vedono nello spaccio la loro principale fonte di guadagno – dall’introduzione dei #CannabisLightShop abbiano perso circa 200 milioni l’anno... https://cipiri3.blogspot.com/2019/12/eroina-aumenta-il-consumo-ma-in-italia.html
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