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giovedì 26 marzo 2015

Circoncisione



Circoncisione

La circoncisione è una procedura chirurgica che rimuove il prepuzio del pene in maniera tale da rendere permanentemente scoperto il glande. La circoncisione in alcuni casi può essere parziale e cioè rimuovere solo una porzione del prepuzio lasciando quindi parzialmente coperto il prepuzio 
(postectomia).Alcune fonti distinguono due tipi di circoncisione, in base alla rimozione totale o parziale del prepuzio (lasciando, quindi, parzialmente scoperto il glande). In realtà, questa distinzione non è del tutto corretta, poiché la circoncisione è una sola e riguarda l’asportazione totale del prepuzio. L’escissione di una parte del foglietto prepuziale viene più precisamente chiamata postectomia.

La pratica della circoncisione nella storia è legata a motivi di carattere religioso. Presso la Clinica 
P. vengono eseguiti interventi a seguito di patologie o indicazioni mediche. Conseguentemente la 
circoncisione neonatale o pediatrica è ritenuta dalla nostra direzione sanitaria non consigliabile.

Quando fare la circoncisione

La circoncisione è consigliabile quando è funzionale al trattamento di maIattie genitali quali 
infiammazioni ricorrenti o infezioni che coinvolgono il prepuzio e il glande. Le ricorrenti infezioni possono generare una modificazione della elasticità cutanea e quindi rendere problematico lo scorrimento del 
prepuzio con conseguente difficoltà nell’ igiene e dolore durante l’atto sessuale.

Motivi per la circoncisione
Oltre il motivo religioso che in questa sede di trattazione non interessa, la circoncisione può essere 
consigliata per uno o più dei seguenti motivi:

Difficoltà igienica:
Il pene non circonciso può trattenere tra piccole perdite di urina e lo smegma tra il glande ed il prepuzio. 

Questi possono generare balaniti, postiti, balanopostiti.
Eiaculazione precoce:
L’ eccessiva sensibilità del glande può essere causa di eiaculazione precoce. Rimuovere il prepuzio 
comporta l’ ispessimento della mucosa e la conseguente riduzione dell’ eccessiva sensibilità.

Fimosi:
La fimosi consiste nel restringimento del prepuzio con la conseguente difficoltà o addirittura impossibilità di scoprire il glande.

Parafimosi:
La parafimosi è una patologia grave che richiede una risposta medica d’urgenza. Si tratta lo 
strozzamento del glande dovuto alla presenza di un anello fimotico che non permette il deflusso 
sanguineo dallo stesso.

Altre patologie:
Altre patologie possono essere trattate o migliorate dalla circoncisione come lichen sclerosus del pene, ipospadia (sviluppo incompleto dell’uretra) o stenosi uretrale.

Estetica:
Sempre più uomini ritengono che il pene circonciso sia esteticamente piu' virile e quindi decidono di 
rimuovere il prepuzio per motivi puramente “erotici”.



Intervento di circoncisione

La procedura chirurgica di circoncisione consiste nella rimozione del prepuzio del pene attraverso l’ 
eliminazione dell’ anello tissutale che lo forma.
L’ intervento viene eseguito in anestesia locale e prevede delle incisioni attorno al pene che isolano il 
tessuto cutaneo interessato e la successiva sutura dei lembi. La tecnica si avvale del laser per 
compiere un’ incisione estremamente precisa e non cruenta.

 La circoncisione è spesso una scelta religiosa, prima ancora che medica. Ora però le cose potrebbero 
cambiare, dopo la recente presa di posizione dei Centers for Disease Control and Prevention 
statunitensi: il 2 dicembre scorso l’ente ha infatti sottolineato che questa pratica riduce il rischio di 
contrarre malattie sessualmente trasmesse come HIV, herpes, papillomavirus e di fatto ne ha 
raccomandata un’ampia adozione da parte degli uomini.

I vantaggi della circoncisione

Nel rapporto dei CDC si citano sperimentazioni cliniche condotte fra i 2005 e il 2010 su maschi adulti, i cui risultati sono stati netti: la circoncisione ridurrebbe del 50-60 per cento il rischio di infezione da HIV e del 30 per cento quello di contrarre herpes simplex di tipo 2 e papillomavirus, responsabili di alcune forme di cancro genitale.
 I motivi non sono chiari: potrebbe dipendere da un’alterazione in positivo delle popolazioni batteriche presenti sul glande o da una probabile maggiore suscettibilità del prepuzio alle infezioni. I CDC sottolineano che la decisione va presa «considerando il contesto generale del soggetto, cioè non soltanto la salute ma anche fattori sociali, culturali, etici, religiosi»; tuttavia, come fa notare un editoriale apparso sul British Medical Journal, «si tratta comunque della più forte raccomandazione a sottoporsi alla procedura mai sostenuta finora». Arrivando dai CDC, uno fra gli enti più importanti al mondo in campo sanitario, l’indicazione non poteva passare inosservata e non ha mancato di suscitare polemiche. Prima di tutto perché gli studi su cui si basa sono stati condotti nell’Africa subsahariana, 
dove l’HIV si diffonde soprattutto attraverso rapporti eterosessuali: una situazione cioè ben diversa dall’occidente, dove la prevalenza dell’HIV e il rischio di contrarlo sono molto inferiori ed è consistente la quota di pazienti che si infetta attraverso rapporti omosessuali.

Una scelta ancora discussa

«Nel caso dei rapporti fra due uomini, non ci sono dati certi sull’effetto della circoncisione – spiega il documento dei CDC –. Nonostante ciò, i dati raccolti attraverso le sperimentazioni in Africa sembrano poter avere un’applicazione anche negli Stati Uniti e nel mondo occidentale». Se non altro si potrebbe diminuire la probabilità di contagi fra eterosessuali, par di capire; tuttavia la posizione dell’ente statunitense è oggetto di disputa, perché secondo molti i risultati delle ricerche non giustificherebbero comunque il ricorso alla circoncisione per motivi medici, visto che l’intervento non è del tutto privo di rischi. I CDC rispondono che si tratta di pericoli minimi: «La possibilità di eventi avversi si aggira attorno allo 0.2 per cento e quasi sempre si tratta di piccole infezioni o sanguinamenti, facili da gestire e senza conseguenze nel lungo termine». Resta però da capire se gli uomini si sottoporrebbero a questa procedura “solo” per motivi di salute, senza avere una spinta religiosa o di altra natura: i tassi di circoncisione sono in continua diminuzione nel mondo occidentale, in più un’indagine recente su uomini eterosessuali non circoncisi ha dimostrato che solo il 12 per cento eseguirebbe l’intervento per ridurre il rischio di contrarre l’HIV.


Conosciuta fin dall’epoca delle dinastie faraoniche, la circoncisione viene ancora praticata in molte 
comunità. Al di là del carattere rituale, è oggi del miglior modo per trattare non solo l’eiaculazione 
precoce, ma anche la fimosi, la patologia che impedisce la retrazione del prepuzio sul glande. La 
circoncisione è un semplice intervento chirurgico che consiste nell’eliminazione totale del prepuzio 
(la pelle che ricopre il glande). 

Se l’ablazione riguarda solo una parte del prepuzio, si tratta allora di 
postectomia, spesso effettuata per trattare una fimosi (prepuzio troppo stretto). Questa anomalia, 
frequente nel bambino, è spesso di natura congenita. Se associata ad aderenze del prepuzio alla 
mucosa del glande, la fimosi può provocare infezioni locali, dette “balaniti”. Nell’adulto, è spesso 
secondaria a un’infiammazione. Una malattia del prepuzio chiamata lichen scleroatrofico (la pelle 
diventa spessa e dura e perde elasticità) o un diabete possono provocare questo tipo di problema.
 La fimosi può provocare dolore durante l’erezione e la penetrazione. Attenzione: la fimosi comporta un rischio aumentato di tumore del pene. 
Questo tumore, peraltro rarissimo (1 caso ogni anno su 100.000 uomini), può essere prevenuto anche con una buona igiene locale, e in caso di fimosi, effettuando la circoncisione.
 I non circoncisi non si preoccupino: l’aumento del rischio di cancro del pene resta 
comunque estremamente limitato.





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venerdì 20 marzo 2015

Guardare i SENI Allunga la Vita



Donne non vi offendete ma la dottoressa K. W. ha recentemente dimostrato che guardare i SENI in movimento per 10 minuti al giorno può allungare la vita dell’uomo anche di 5 anni.




Lo studio è stato fatto su oltre 400 uomini che sono stati monitorati per sei anni. I dati emersi da questo esperimento sono stati pubblicati sul “New England Journal of Medicine” ed evidenziano miglioramenti sotto l’aspetto della pressione sanguigna e del rischio di malattie cardiovascolari per coloro che hanno guardato SENI tutti i giorni.





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FREE - WEB: Reggiseno per Fare Sport



Reggiseno per Fare Sport

Un uomo non arriverà mai a capirlo, ma è così: il seno può essere un impedimento a fare sport.
 Se qualcuno non ci crede, c’è anche una ricerca, condotta dal Research Group in Breast Health dell’Università di Portsmouth e pubblicata sul Journal of Physical Activity and Health: una donna su cinque non corre, non va in palestra, non pratica sport a causa del proprio seno. E i maschi non devono cominciare a sorridere: la stessa ricerca dimostra come tra una prima scarsa e una quarta abbondante non c’è differenza.
Colpa degli sguardi degli altri (e delle altre) o colpa della sensazione di poco comfort? Di fatto è che dopo la mancanza di energia, quella di tempo e qualche problema di salute, il seno è il quarto motivo per cui una donna non fa sport...


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La ragazza ha ammesso di essersi rifatta il seno (o meglio aggiunto un terzo seno) princiapalmente per due motivi: il primo per riuscire ad essere scelta per un reality televisivo, il secondo...





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mercoledì 18 marzo 2015

Motivi per cui si Ingrassa




Quando si tratta di perdere un po’ di chili di troppo, l’equazione è tutto sommato semplice: meno calorie, più attività fisica, uguale peso forma. E però ci sono alcune variabili che potrebbero non farti tornare i conti. 5 variabili insospettabili che conviene sempre tenere ben presenti.


Essere multitasking 
Farà anche tanto moderno, ma fare troppe cose tutte assieme finisce per fare perdere il controllo anche quando stai ordinando il pranzo o stai lavorando intensamente alla scrivania e sei circondato da snack e altro cibo a portata di mano: secondo una ricerca della Emory University quando siamo distratti non badiamo minimamente alla quantità di cibo che assumiamo.

Fare la spesa con la carta di credito 

Secondo una ricerca della Cornell University, pagare con la carta di credito induce a mettere nel carrello ben il 42% in più di schifezze. Infatti il junk food è un tipico acquisto d’impulso, e pagarlo con la carta di credito anziché tirando fuori di tasca banconote fruscianti renderebbe ancora più facile cedere alle tentazioni. Il rimedio? Una rigorosa lista della spesa.

Esagerare con il riscaldamento (o con l’aria condizionata) 

Secondo una ricerca dell’International Journal of Obesity vivere sempre alla temperatura ideale per il proprio organismo non farebbe consumare quelle calorie necessarie a scaldarsi un po’ (o rinfrescarsi un attimo) quando si è in ambienti non termoregolati forzatamente.


Viaggiare per lavoro 

Secondo uno studio della Columbia University condotto su 13mila frequent flyer, chi viaggia molto per lavoro ha un indice di massa corporea e un rischio di obesità superiori a chi non frequenta gli aeroporti. La spiegazione è fin troppo semplice: consumare i pasti sempre in viaggio, tra fast food, ristoranti, sale d’aspetto e seggiolini dell’aereo non permetterebbe di tenere sotto controllo il numero di calorie assunte quotidianamente.

Vivere al livello del mare 

Be’, questo è davvero insospettabile. Eppure secondo una ricerca condotta dalle forze armate militari americane U.S. Army and Military Forces sull’Indice di Massa Corporea dei suoi soldati nell’arco di 7 anni, il rischio di obesità era del 41% superiore tra i militari di stanza al livello del mare che in quelli dislocati in quota. La spiegazione? Forse che la carenza di ossigeno in alta quota regolerebbe maggiormente l’appetito e, rendendo tutto più faticoso,
indurrebbe a bruciare più calorie a parità di attività.
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Protesi al Seno : Allarme Tumore



Dalla Francia arriva un nuovo allarme cancro causato da protesi mammarie. Dopo il caso PIP 
(Poly Implant Prothese), legato alla truffa di un industriale che fabbricava impianti difettosi, le autorità sanitarie del Paese hanno denunciato l’aumento di un particolare tumore, il Linfoma anaplasico a grandi cellule, legato a diversi impianti mammari. Gli specialisti dell’Istituto sul cancro, ha reso noto il quotidiano Le Parisien, che si sono riuniti sull’argomento, propongono di classificare la nuova specifica malattia negli annali dell’Organizzazione mondiale della sanità.


PROGRESSIONE FORTE
Il rischio appare quantitativamente debole: 18 casi in Francia negli ultimi tre anni, 173 nel mondo, ma la progressione è forte. Per questo le autorità sanitarie si stanno interrogando sull’ipotesi di un divieto delle stesse protesi. Una riunione sul tema è stata convocata il 27 marzo all’Agenzia nazionale di sicurezza dei farmaci.





La ricerca di soluzioni alternative in campo estetico, favorendo l’arrivo del lipofilling che prevede il riciclo del proprio grasso corporeo, ricavato soprattutto da pancia e glutei, per trasferirlo nelle mammelle.
Il risultato è naturale e non ci sono cicatrici, ma l’aumento senza rischi è di una taglia, bisogna inoltre essere consapevoli che, “ non si può prevedere, prima di due mesi dall’impianto la quota di grasso che sopravvive nella nuova sede. Può esserci bisogno di una ripetizione per arrivare a una misura definitiva. 
 Negli USA sono già stati effettuati centinaia di interventi di questo tipo e la percentuale di complicazioni sarebbe inferiore all’1% .
Ma il condizionale è d’obbligo. Il seno è espressione di femminilità, bellezza, maternità, ma è soprattutto una ghiandola che, purtroppo, ancora oggi provoca il maggior numero di tumori. Ogni anno in Italia si ammalano 100 donne ogni 100.000: per questo ogni tecnica e metodica chirurgica riguardante il seno andrebbe prima studiata a lungo e poi applicata in modo rigoroso, scientifico e prudente.
“Molte donne sane – spiega E. R., specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica e microchirurgia presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano - potrebbero avere alcune cellule tumorali dormienti, ancora non invasive, che magari rimangono tali per anni o per sempre, oppure no. Per questo motivo è importante prestare fede a un principio ideale di salute della donna in ogni operazione al seno eseguita - estetica o ricostruttiva che sia - selezionando la tecnica chirurgica meno invasiva e impiantando il materiale più sicuro, senza lasciarsi corrompere dalle mode passeggere e dai facili guadagni, che possono girare rovinosamente nel mondo della medicina e della chirurgia estetica. In passato sono venuto a conoscenza di chirurghi che hanno inserito le protesi senza accorgersi che le mammelle erano già colpite dal tumore! La scarsa preparazione, la superficialità e la mancanza di scrupoli rappresentano una gramigna difficile da sradicare nel nostro settore”.

Per tanti anni c’è stato un veto della Società americana di chirurgia plastica contro il lipofilling al seno per il rischio di interferenza con la prevenzione dei tumori. Solo dal 2000 si è cominciato, prima in America e poi in Europa - e con il supporto di studi clinici - a trattare le donne già operate di tumore, ma con non più di 100-200cc di grasso, limite entro il quale forse non si corrono rischi.
“Purtroppo in campo estetico – ci sono chirurghi che arrivano a “imbottire” le mammelle a dismisura con oltre 1 kilo di grasso per lato. Non solo, adesso è di moda parlare di trapianto di cellule staminali, più che di lipofilling, ma in realtà le staminali adulte presenti nel grasso rappresentano solo l’1-5% del totale. Non ci sono inoltre studi scientifici seri, in grado di rassicurare sulla possibilità che queste cellule stimolino la crescita dei tumori negli anni successivi.”

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Per la ragazza farsi operare non è stata assolutamente facile e ha dovuto contattare “50 o 60 medici” prima di trovare chi accettasse di effettuare l’operazione richiesta per impiantarle una terza mammella.

La ragazza per arrivare a racimolare i 20mila dollari per l’operazione, come riportato dall’Adnkronos, ha dovuto risparmiare per ben due anni e mettere soldi da parte.

Jasmine ha dichiarato “…volevo smettere di essere attraente per gli uomini, non voglio più appuntamenti. La maggior parte degli uomini penserà che sia strano e disgustoso, ma io ancora mi sento bella”.

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sabato 14 marzo 2015

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